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Viva Lula, abbasso l’Italia! La giustizia italiana non é affidabile per la comunità internazionale

di Piero Sansonetti - 03/01/2011

Fonte: glialtrionline

http://www.cbc.ca/gfx/images/news/photos/2009/05/07/lula-brazil-392-6095445.jpg

L’intellettualità, la politica e il mondo del giornalismo, in Italia, si sono divisi in due grupponi contrapposti. Il primo è furioso per la mancata estradizione di Cesare Battisti. Il secondo è furioso per la mancata estradizione di Cesare Battisti.
No, non è un errore di stampa. E’ proprio così. I due grupponi (diciamo, approssimativamente, berluscones da una parte e scalfarian-travaglisti dall’altra), come speso succede sono d’accordo su quasi tutto tranne che su un punto: di chi è la colpa. Anche stavolta è così. Tutti convinti che il male dei mali dell’Italia sia la mancata estradizione di Battisti, ma gli uni sono sicuri che è tutta colpa della sinistra, perché Battisti è di sinistra, e gli altri sono soicuri che è colpa di Berlusconi perché Berlusconi è Berlusconi.
Nessuno è minimamente interessato alla vicenda giuridica. “Il Fatto” titola: “la solita italietta”, spiegandoci che se l’Italia fosse stata più forte sul piano internazionale, anziché essere guidata da quella mezzacalzetta di Berlusconi, avrebbe sbattuto le palle sul tavolo, come si confà a un paese virile, e avrebbe costretto Lula a cedere e a mandarci Battisti. E aggiunge: appena qualche mese fa il governo italiano ha trattato affari per miliardi col Brasile e non è riuscito a chiedere in cambio Battisti! Non so se mi spiego: i prigionieri, secondo il “Fatto”, si comprano. O comunque la loro condanna o la loro assoluzione dipende dai rapporti di forza internazionali. Mah.
I giornali di destra non fanno ragionamenti molto diversi. Dicono che Lula non ci da Battisti perché la sinistra italiana e francese glielo impedisce. Con ricatti ideologici. Doppio mah.
Nessuno ha voglia di guardare come stanno le cose. L’estradizione di Battisti non è stata concessa perché la giustizia italiana (specie quella degli anni ottanta) non è giudicata affidabile dalle comunità internazionali. E’ inutile girare intorno al problema, è esattamente così. il no del Brasile all’estradizione non è uno schiaffo in faccia all’Italia, ma a un pezzo d’Italia: la magistratura innanzitutto, e poi il mondo politico che negli anni ottanta confezionò le leggi speciali.
Battisti forse è colpevole. Ma i processi a suo carico non sono credibili. Le condanne sono interamente basate sulla deposizione dei pentiti, e nessun tribunale in Occidente riconosce alle testimonianze pure e semplici dei pentiti (per di più, come in questo caso, senza contraddittorio, acquisite nel corso di processi svolti in assenza dell’imputato) valore di prova.
Invece di piangerci addosso (non è solo il Brasile a rifiutare le estradizioni, sono fior di paesi come la Gran Bretagna, il Giappone, il Canada, la Francia, la Svezia etc etc), faremmo bene a cercare di cambiare quelle leggi e poi potremmo procedere a una riforma della giustizia che ridia un po’ di credibilità alla nostra magistratura. E magari faremmo anche bene a sospendere le campagne di stampa ultraforcaiole (stavolta bipartisan) che certo non contribuiscono al buon nome “liberale” dell’Italia all’estero…