Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Siria: Migliaia in piazza per difendere Assad e lo stato laico e multiconfessionale

Siria: Migliaia in piazza per difendere Assad e lo stato laico e multiconfessionale

di Anjela Al-Raies - 13/10/2011






 

Il social network, in Siria, non è solo uno strumento dei "rivoltosi". Le pagine Facebook del gruppo dei giovani siriani La mia patria è la Siria, che riunisce circa cento tra gruppi e pagine dei sostenitori del regime, ha lanciato un'azione pro-Assad, anche attraverso un sito: "Siamo milioni, ci vediamo il 12 ottobre in piazza Sabaa Bahrat, a Damasco, alle 11". E i giovani non si sono fatti attendere.

Già dalla prima mattina, una folla di siriani si sono riversati nella principale piazza della capitale, trasformandola in un oceano che scandiva il coro: "Il popolo vuole Bashar al-Assad". Il messaggio che hanno voluto lanciare queste centinaia di migliaia di giovani siriani è quello di sostenere, ancora una volta, il loro presidente e il programma di riforme annunciate dal governo, oltre a rifiutare ogni ingerenza esterna. La parola "Grazie" è stata scritta sulle enormi bandiere russe e cinesi e, alto nel cielo, sono stati lanciati dei palloncini con i colori della bandiera siriana, russa e cinese. Così, i siriani hanno voluto esprimere il loro riconoscimento al veto posto dalla Russia e dalla Cina alla risoluzione Onu.

Oltre ai numerosi slogan, le voci dei presenti si sono riunite in un unico coro per cantare l'inno nazionale. Un momento toccante è stato quando alcuni gruppi hanno recitato una preghiera mista, indirizzata sia a Gesù sia a Maometto. Infatti, in piazza sono scesi i siriani di tutte le confessioni: sunniti, alawiti, cristiani, drusi e curdi per proclamare "siamo un unico popolo, il popolo siriano è unico".

Una ragazza (GUARDA IL VIDEO), che abbiamo intervista in piazza, ci chiede chi siamo e come mai non abbiamo il microfono, ma poi si fida e dice: "Sono venuta qua per esprimere quello che sento. Noi vogliamo bene al nostro presidente e sosteniamo le sue riforme. Rifiutiamo il consiglio nazionale che si è autoproclamato in Turchia perché non possiamo considerarli concittadini. Sono rifugiati politici, ma chi non vive sulla terra siriana non è di noi". Le chiediamo cosa vorrebbe dire da Damasco all'opposizione all'estero, lei ribadisce: ''Non esiste il concetto dell'opposizione esterna''.

''Chi vive all'estero non sa di cosa vive il popolo, non sa i nostri problemi e non conosce i nostri sentimenti". Alla stessa domanda un altro intervistato (GUARDA IL VIDEO) ha risposto: "L'opposizione all'estero è un alleato con i nostri nemici, ci rappresenta il nostro presidente." Temi la guerra in Siria? "Noi non abbiamo paura della guerra finché è Bashar a guidare il nostro Paese". Oggi Damasco ha respirato un clima di unità e di festa, e tanti manifestanti hanno voluto proseguire con caroselli di macchine per le vie della città, sventolando le bandiere fino al tardo pomeriggio.