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“Monotoni” e “mammoni” quelli degli altri, i loro hanno carriere ben avviate

di Daniele Martini - 08/02/2012

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Figlio di ministro è un po’ meglio


Ma che “monotonia” il posto fisso. Lo diceva Mario Monti davanti alle telecamere di Matrix una settimana fa. “Monotono per chi ce l’ha”, diventò immediatamente il commento più gettonato sui social network. Ad avere posti non solo fissi, ma di tutto rispetto, sono i figli dei super tecnici di super Mario, quando non vanno ancora a scuola o all’università. Giovanni Monti, per quanto ora ufficialmente disoccupato, a 43 anni è un manager di lungo corso. Piergiorgio Peluso, il figlio di Annamaria Cancellieri, è direttore generale alla Fondiaria Sai. Lui è uno che ha girato grandi gruppi (a lungo in Unicredit) e città, forse per questo sua madre si è sentita di dare dei “mammoni” ai giovani italiani: “Gli italiani sono fermi al posto fisso nella stessa città, magari accanto a mamma e papà, ma occorre fare un salto culturale”. Proprio quel salto che il ministro del Lavoro, Elsa Fornero continua a predicare in ogni sede. La sua di figlia, Silvia, però, il posto fisso ce l’ha: insegna a Torino nella stessa università della madre e del padre, l’economista Mario Deaglio. Il viceministro del Lavoro, Michel Martone è diventato Professore associato a 27 anni, potendo contare su un padre importante, Antonio, magistrat. É chiaro che gli sembrino “sfigati” quelli che a 28 anni vanno ancora all’università. Nessuna pietà da parte dei professori di Monti nel bistrattare, per ora solo a parole, i giovani italiani e nel fornire lezioni di vita, puntando il dito contro le loro inadeguatezze non solo professionali, ma pure psicologiche. Che l’Italia sia un paese di “bamboccioni” l’aveva detto già Tommaso Padoa-Schioppa. Ma un fondo di verità in tutte queste impietose definizioni c’è: la famiglia è la rete sociale che più funziona, l’unica che protegge. Lo confermano anche le storie dei figli del governo dei Professori: Maddalena Gnudi, lavora da commercialista nello studio del padre, Costanza Profumo fa l’architetto in un prestigioso studio di New York, Carlo Clini lavora a Bruxelles per la Regione Veneto, Luigi Passera ha fatto la Bocconi e ora è entrato alla Procter & Gamble, Eleonora Di Benedetto, è avvocato nello studio della mamma Paola Severino dalla quale ha ereditato i clienti prestigiosi.
Questione di opportunità. E – al di là del merito – di occasioni. Quale super tecnico le negherebbe ai propri figli?