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Governo, partiti, elezioni? Qui occorre rottamare tutti

di Ugo Gaudenzi - 17/11/2012


Salvo temporanee eccezioni - panegirici quadriennali sulla “democrazia” all’americana, scarne veline atlantiche sulla bontà delle guerre umanitarie e sulle stragi promosse nel Vicino Oriente dall’Occidente, commenti sulle “anomale” (sic) proteste di popolo contro i governi della miseria e brevi note (per di più rapinate ad altri, come le “esclusive” di Repubblica...) sugli “eccessi” delle forze dell’ordine - gli Informatori Corretti d’Italia non fanno altro che inondare con parole e immagini i cervelli dei cittadini sulle “novità” elettorali di inverno e primavera.
Poiché non siamo dei cerebrolesi, proviamo anche noi con queste note a fare il punto sullo stato di quest’arte in onda sulle scene del caravanserraglio.
1) 18 mesi di terapia terminale ammazza-nazione dei delegati delle banche e della troika (Fmi, Bce, Ue) non saranno sufficienti ad imporre il collare da schiavi graziosamente offerto al nostro popolo dai banksters. Ergo, i loro delegati hanno bisogno di più tempo. E al Quirinale e a Palazzo Chigi si stanno studiando tempi e modi per la necessaria (per loro) prorogatio. Mr. Monti - toh... - ha... sciolto la riserva.
2) Nelle segreterie dei vecchi neo-partiti, c’è molto disordine: nessuna strategia, una mare di tattiche.
Nella coalizione che fa capo al Pd, da tutti data “maggioritaria” (ma il termine è pomposo: non raccatterebbe, oggi nemmeno il 15 per cento dei voti dei cittadini italiani), è lotta intestina, interna ai “democratici” ed esterna (con i candidati-alleati - i Cinque Grandi con i radicali di scorta -molto preoccupati per il quorum/premio salva-poltrone). Ma c’è da dire che qualcosa di nuovo, comunque, c’è: Matteo Renzi. Almeno sfratterebbe i cadaveri di casa sua. Peccato che gli apparatchnik non glielo faranno fare.
Nella (ex?) coalizione di centrodestra il caos regna sovrano. Non sanno più cosa fare da grandi. E non solo gli ex forzaitalisti, né gli ex alleanzini, ma anche gli exliberalsocialisti, i centristi, i destristi e i popolari di appendice. Primarie o non primarie, il vuoto prodotto dalla fuga del cavaliere è incolmabile. E a latere c’è la Lega che cerca disperatamente di salvare il salvabile nelle sue vallate prealpine.
3) Per il resto, occorre stendere un velo pietoso sull’Udc di Casini, che a forza di infilarsi nei due forni della destra e della sinistra si è ormai bruciacchiata. Ed ha deciso così di fare da contorno alla frittata dei banksters dei due Mario (Draghi, Monti) messa in cottura dal Montezemolo di turno.
I tempi grami riguardano anche l’ex giustizialista Di Pietro, con la sua Idv, Fini e i suoi futuristi, Rutelli e la sua compagnia di bandiera, l’All’Italia: tutti reduci da storiacce di malversazioni interne e alla ricerca di un nuovo copione e di un nuovo autore.
Governo della miseria e partiti e uomini di regime: tutti rottamandi, quindi da rottamare.
E come si fa a rottamarli?
Qui viene il busillis...
Proponiamo l’astensione di massa dalle urne. (Non è granché come novità e non è nemmeno un “segnale”: non abbiamo un Peron da richiamare dall’esilio e i Lorsignori se ne fregano se la maggioranza degli italiani non andrà a votare. Grideranno “vittoria”, resteranno succubi dei banksters e continueranno a occupare quota-parte le sedie di potere...).
Oppure proponiamo il voto al Movimento 5 Stelle.
Sarà anche un populista, Beppe Grillo, (a volte un po’ troppo preda di veteri anti-ismi e a volte declamatore di maldigerite ricette liberiste che contraddicono lo stesso suo programma sociale e virtuoso), ma è indubbiamente “Il” Rottamatore. Non possiamo che sostenere le sue battaglie antibanksters, anti-euro affama-popoli, anti-Bruxelles, anti-lobbies, anti-caste.
Certo: è, il Grillo, un Rottamatore Destruens: occorrerebbe un programma di governo e una selezione almeno vagamente più rigida dei suoi candidati-militanti. Ma è un fatto che una sua vittoria manderebbe in tilt il sistema. Ed è proprio questo che sarebbe salutare e che vogliamo.
Oppure - per quelli di quella parrocchia - proponiamo, almeno di votare Renzi: almeno qualcosa verrà rottamato (nel centrodestra l’auto-rottamazione è già a buon punto).
Ancora meglio: chiediamo a Voi, ai Lettori, di indicare la strada, la battaglia da condurre...