Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Nativi digitali

Nativi digitali

di Simone Torresani - 01/09/2014

Fonte: Il giornale del Ribelle

 


 

Image 

 

Concludiamo gli ultimi giorni di questa strana estate (al Settentrione, più che estate, una lunga e piovosa tarda primavera..) con tre notizie: notizie che di primo acchito paiono scollegate ma, a ben analizzarle, ne emerge un minimo comun denominatore.

Prima notizia: i migliori tennisti internazionali si sono scagliati contro il "rito del silenzio" negli stadi, prima del match, preferendo i rumori del pubblico, perchè " il chiasso fa salire l' adrenalina, il silenzio no".

Seconda notizia: negli USA gli abbonamenti a Netflix -la internet tv "on demand" e anche download di videogiochi sempre più complessi- hanno superato, come fatturato, gli abbonamenti alla tv classica (NBC,CBS,CNN,etc).

"Non mi stupisco" ha detto Carlo Freccero, ed è vero: il boom è tirato dal pubblico adolescente, che ormai da mane a sera "smanetta " con smartphone, tablet e pc e che rischia "di non sapere più cosa è stata la TV".

Secondo Freccero, la internet-TV ha catturato bene il fatto che oggi, sempre connessi, non siamo legati ai vecchi palinsesti, i quali avevano per forza di cose degli orari.

Oggi che tutto si è confuso, giorno con notte, mattina con sera, cena con pranzo, serve usufruire di programmi personalizzati su misura e  la TV non soddisfa questa esigenza.

Troppo vecchia, troppo legata ad un mondo dove il pranzo era tra le dodici e la una e massimo a mezzanotte ci si coricava...

La destrutturazione della famiglia, spiega ancora Freccero, aumenta il tempo passato su tablet e similia e crea un consumatore sempre connesso, solitario ma almeno libero di "scegliere"..e capirai che consolazione!

Terza notizia: se mi è consentito, è una mia esperienza personale in uno stabilimento balneare dopo una decina di anni di assenza da una spiaggia a pagamento.

Spiagge irriconoscibili. Dieci anni fa al massimo il disturbo era la radiolina del vicino, il bambino che correva sollevando sabbia.

Oggi, ci sono amplificatori che sparano decibel, con dietro il "dee-jay" che strepita.

Squadre di animatori battono le file di ombrelloni, rompendo le palle con lezioni di acquagym e balli di gruppo, sulle note di musica altissima.

Tutti smanettano sui cellulari, a parte quando si scuotono per quei patetici balli con l' acqua alle ginocchia.

Tutti depilati e oliati, palestrati e freschi di estetista, paiono usciti dalla catena di montaggio.

Il denominatore comune delle tre notizie: l' Uomo Moderno sta raggiungendo il parossismo del solipsismo e del narcisismo, l' apice della solitudine: paradossalmente, più è connesso, più è iperattivo, più si sente solo.

E più si sente solo, più si tuffa nel "gruppo", nella "massa", con la vana e disperata speranza di riempire quel vuoto, quella ampia voragine.

È un Uomo Moderno, "social" ma asociale, connesso ma attanagliato dalla solitudine negativa, un Uomo Moderno che ha paura dell' ozio contemplativo, di starsene anche per poco solo a meditare alla ricerca della sua interiorità: deve riempire freneticamente con mille azioni la sua giornata, teme i tempi morti, non sa più concepire l' ozio -inteso col significato contrapposto a "negotium" di latina memoria- e anche nel cosiddetto "tempo libero", in spiaggia, al mare, in ferie, deve buttarsi nella frenesia, nei giochi di gruppo.

Se dovesse fermarsi, infatti, penserebbe..e pensando, lo squallore della vita condotta gli sembrerebbe insostenibile.

Un essere solitario, narcisista, irrequieto, iperattivo, frenetico, nevrotico, conformista, omologato, cavia del consumismo e delle multinazionali trionfanti, disconnesso dalla realtà e immerso in una gigantesca Matrix virtuale.

Tutto ciò è palese nella generazione dei "nativi digitali", i quali ormai si buttano dal tetto per una offesa ricevuta su Facebook da un tizio che vive a 2.000 km di distanza.

I "nativi digitali" saranno probabilmente l' ultima generazione della Storia umana.