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Basta avere occhi per vedere e cervello per comprendere

di Francesco Mario Agnoli - 18/04/2016

Fonte: Arianna editrice

 

                                   
 

   Il Consiglio d'Europa, accogliendo un ricorso della CGIL ha condannato il nostro paese, perché in Italia le donne incontrerebbero  eccessive difficoltà per esercitare il loro diritto all'aborto, così facendo proprio il parere  del  Comitato europeo per i diritti sociali, secondo il quale  le strutture sanitarie italiane "non hanno ancora adottato le misure necessarie per rimediare alle carenze nel servizio causate dal personale che invoca il diritto all'obiezione di coscienza, o hanno adottato misure inadeguate".

   Purtroppo l'esperienza mi porta a credere che il Consiglio d'Europa abbia preso un abbaglio. Nella città dove abito, Ravenna, esistono più luoghi impegnatissimi a prevenire  le carenze lamentate dal Comitato e fra tutti questi si distingue una  clinica  dove ogni giorno gli aborti vengono praticati   a ritmi industriali, da catena di montaggio. Tuttavia ammettiamo che le preoccupazioni della Camusso  e dei politicanti europei siano fondate e che in Italia vi sia nel personale sanitario, medici e infermieri,  un numero di obiettori di coscienza maggiore che negli altri paesi. Ciò significherebbe  che, almeno in questo, siamo un popolo migliore, più civile, soprattutto più umano di altri. In un mondo che non  fosse totalmente stravolto e impazzito meriteremmo lodi non rimbrotti, premi non sanzioni.

    Ma andiamo oltre con la fantasia e assecondiamo  i timori della CGI, preoccupatissima per il rispetto del diritto alla salute (così lo chiamano) delle donne e per la carriera  dei medici praticanti l'arte abortiva. Supponiamo che ad un certo momento tutto il personale sanitario faccia obiezione di coscienza. In ipotesi (purtroppo solo in ipotesi) non è impossibile. Per comprendere che l'aborto è la soppressione violenta di un essere umano non occorre  essere cristiani o comunque seguaci  di un'altra religione che predichi  la dignità della vita umana e il dovere del suo rispetto dal concepimento alla fine naturale. Basta avere occhi per vedere e cervello  per comprendere. Ipotizziamo ancora che le convinzioni nate dalla scoperta della realtà, di ciò che realmente è la cosiddetta Ivg, siano così sincere e  forti da non potere essere vinte da aumenti di stipendi o facilitazioni di carriera (probabilmente è questo il piano di riserva della CGIL se non riuscirà ad ottenere  lo scopo cui mira: l'abrogazione del diritto all'obiezione d coscienza)..

   In questo caso come dovrebbe comportarsi il governo per assecondare la Camusso e i suoi sindacalisti e obbedire agli imperativi del Consiglio d'Europa?  Un'ipotesi  potrebbe essere di  incentivare (si potrebbe anche pensare a qualche forma di trattamento obbligatorio) il personale sanitario al consumo di bevande alcoliche o all'uso di droghe in modo da ottundere quei sentimenti e quelle capacità razionali che possono rendere così difficile l'esecuzione di pratiche omicidiarie. Oppure (ipotesi forse più praticabile) si potrebbero importare nutrite schiere di operatori sanitari  da paesi  più civili, nei quali il progresso sia andato abbastanza oltre da non lasciare spazio, rendendoli addirittura inconcepibili come residui dei  secoli bui, a simili problemi di coscienza. O ancora (sarebbe la soluzione finale) si potrebbero  destinare consistenti fondi all'industria della robotica in modo da disporre  nel più breve tempo possibile di automi in grado di provvedere, senza  interventi umani, al compimento di tutte le pratiche abortive.

    Se si verificasse questa situazione, in attesa che la scienza risolva, con la brutalità della tecnica, che non ha impacci di raziocinio o di morale,   anche questo  problema, perfino il Consiglio d'Europa  e la Camusso potrebbero  essere indotti a riflettere e giungere  a capire l'incommensurabile grado di civiltà raggiunto da un paese dove nessuno fosse disposto  a sopprimere vite umane. Un paese dove ci si adoperasse per risolvere i problemi, ma in nessun caso si ammettessero soluzioni, tanto meno se cruente,  a danno del più deboli, dei più indifesi.