Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Alleanza agli sgoccioli. È tempo di pace: ecco 4 chiavi per l’intesa

Alleanza agli sgoccioli. È tempo di pace: ecco 4 chiavi per l’intesa

di Jeffrey Sachs - 07/10/2023

Alleanza agli sgoccioli. È tempo di pace: ecco 4 chiavi per l’intesa

Fonte: Il Fatto Quotidiano

IL CLIMA È CAMBIATO - La strategia dei neocon Usa di circondare la Russia con Paesi Nato è fallita: impossibile dunque non ragionare con Kiev e Mosca sulla base di concessioni territoriali e garanzie sulla sicurezza

Stiamo entrando nella fase finale della trentennale débâcle dei neocon statunitensi in Ucraina. Il loro piano di circondare la Russia nella regione del Mar Nero con la Nato è fallito.
Le decisioni prese ora dagli Stati Uniti e dalla Russia avranno un’enorme importanza per la pace, la sicurezza e il benessere del mondo intero.
Quattro eventi hanno infranto le speranze dei neocon di un allargamento della Nato verso Est, in Ucraina, Georgia e oltre. Il primo è diretto. L’Ucraina è stata devastata sul campo di battaglia, con perdite tragiche e spaventose. La Russia sta vincendo la guerra di logoramento, un esito che era prevedibile fin dall’inizio, ma che i neocon e i media mainstream hanno negato fino a oggi.
Il secondo è il crollo del sostegno in Europa alla strategia neocon statunitense. La Polonia non parla più con l’Ucraina. L’Ungheria si oppone da tempo ai neocon. La Slovacchia ha eletto un governo anti-neocon. I leader dell’Ue (Macron, Meloni, Sánchez, Scholz, Sunak e altri) hanno indici di scontento molto più alti di quelli di approvazione.
Il terzo è il taglio del sostegno finanziario degli Stati Uniti all’Ucraina. La base del partito repubblicano, diversi candidati repubblicani alla presidenza e un numero crescente di membri repubblicani del Congresso si oppongono a ulteriori spese per l’Ucraina. Nella legge di transizione per mantenere il governo in carica, i repubblicani hanno eliminato il nuovo sostegno finanziario all’Ucraina. La Casa Bianca ha chiesto una nuova legge sugli aiuti, ma sarà una battaglia in salita.
Il quarto, il più urgente dal punto di vista dell’Ucraina, è la probabilità di un’offensiva russa.
Le perdite dell’Ucraina ammontano a centinaia di migliaia e l’Ucraina ha bruciato l’artiglieria, le difese aeree, i carri armati e altre armi pesanti. È probabile che la Russia segua con una massiccia offensiva.
I neocon hanno creato disastri totali in Afghanistan, Iraq, Siria, Libia e ora in Ucraina. Il sistema politico statunitense non ha ancora chiesto conto ai neo-conservatori, visto che la politica estera viene condotta con scarso controllo pubblico o del Congresso. I media mainstream si sono schierati con gli slogan dei neocon.
L’Ucraina rischia il collasso economico, demografico e militare. Cosa dovrebbe fare il governo statunitense per affrontare questo potenziale disastro?
Dovrebbe urgentemente cambiare rotta. La Gran Bretagna consiglia agli Stati Uniti un’escalation, perché è ferma alle fantasticherie imperiali del XIX secolo. I neoconservatori statunitensi sono fermi alla spavalderia imperiale. È urgente invece che prevalga il sangue freddo.
Il presidente Joe Biden dovrebbe informare immediatamente il presidente Vladimir Putin che gli Stati Uniti porranno fine all’allargamento della Nato verso Est se gli Stati Uniti e la Russia raggiungeranno un nuovo accordo sulle disposizioni di sicurezza. Ponendo fine all’espansione della Nato, gli Stati Uniti possono ancora salvare l’Ucraina dalle débâcle politiche degli ultimi 30 anni.
Biden dovrebbe accettare di negoziare un accordo di sicurezza del tipo, anche se non nei dettagli, di quello avanzato da Putin il 17 dicembre 2021. Biden si è stupidamente rifiutato di negoziare con Putin nel dicembre 2021. È ora di negoziare.
Ci sono quattro chiavi per un accordo. In primo luogo, come parte di un accordo generale, Biden dovrebbe accettare che la Nato smetta di allargarsi verso Est, senza per questo invertire i processo di allargamento del passato. La Nato ovviamente non tollererebbe sconfinamenti russi negli Stati Nato esistenti. Sia la Russia che gli Stati Uniti si dovrebbero impegnare a evitare provocazioni in prossimità dei confini russi, tra cui il posizionamento di missili, esercitazioni militari e simili.
In secondo luogo, il nuovo accordo di sicurezza tra Stati Uniti e Russia dovrebbe riguardare le armi nucleari. Il ritiro unilaterale degli Stati Uniti dal Trattato sui missili anti-balistici nel 2002, seguito dal posizionamento di missili Aegis in Polonia e Romania, ha gravemente infiammato le tensioni, che sono state ulteriormente esacerbate dal ritiro degli Stati Uniti dall’Accordo sulle forze nucleari intermedie (Inf) nel 2019 e dalla sospensione da parte della Russia del Trattato New Start nel 2023. I leader russi hanno ripetutamente indicato i missili statunitensi vicini alla Russia, non vincolati dal trattato Abm abbandonato, come una grave minaccia per la sicurezza nazionale della Russia.
In terzo luogo, Russia e Ucraina dovrebbero accordarsi su nuovi confini, in cui la Crimea, a maggioranza etnica russa, e i distretti dell’Ucraina orientale, a forte componente etnica russa, rimarrebbero parte della Russia.
Le modifiche ai confini sarebbero accompagnate da garanzie di sicurezza per l’Ucraina, sostenute all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e da altri Stati come Germania, Turchia e India.
In quarto luogo, nell’ambito di un accordo, Stati Uniti, Russia e Unione europea dovrebbero ristabilire relazioni commerciali, finanziarie, di scambio culturale e turistico. È certamente giunto il momento di ascoltare nuovamente Rachmaninoff e Tchaikovsky nelle sale da concerto statunitensi ed europee.
I cambiamenti delle frontiere rappresentano l’ultima risorsa e dovrebbero essere effettuati sotto l’egida del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Non dovrebbero mai rappresentare un invito a ulteriori richieste territoriali, come quelle della Russia nei confronti dell’etnia russa in altri Paesi. Tuttavia, i confini cambiano e gli Stati Uniti hanno recentemente appoggiato due cambiamenti di confine. La Nato ha bombardato la Serbia per 47 giorni finché non ha ceduto la regione a maggioranza albanese del Kosovo. Nel 2008, gli Stati Uniti hanno riconosciuto il Kosovo come nazione sovrana. Allo stesso modo, gli Stati Uniti hanno sostenuto l’insurrezione del Sudan meridionale per staccarsi dal Sudan. Se la Russia, l’Ucraina o gli Stati Uniti violassero il nuovo accordo, sfiderebbero il resto del mondo. Come osservò JFK, “si può contare sul fatto che anche le nazioni più ostili accettino e mantengano gli obblighi dei trattati, e solo quelli, che sono nel loro interesse” (…).