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Annichilita ogni residua forma di opposizione

di Diego Fusaro - 24/03/2021

Annichilita ogni residua forma di opposizione

Fonte: Diego Fusaro

Con il governo di unità nazionale capitanato da Mario Draghi, è stata annichilita ogni residua forma di opposizione. La formula magica "il potere ai tecnici e agli esperti" ha dato i suoi frutti: ha neutralizzato non soltanto gli ultimi residui di sovranità popolare, identificati con l'inopportuno potere delle rozze e populiste plebi nazionali; ha altresì annientato il potere della politica come professione, per dirla con Max Weber. In luogo dei politici, sulla plancia di comando sono ora stabilmente i tecnici, gli esperti, i competenti. E come ormai sanno anche i bambini, dietro ogni tecnico si cela un banchiere, dietro ogni esperto si nasconde un top manager di ortodossa fede liberista e, in ultimo, dietro ogni competente sta un economista di rigorosa formazione bocconiana. I politici sono stati ridefiniti integralmente come semplici maggiordomi dei tecnici e degli economisti à la Mario Draghi: poco importa, invero, se abbiano la livrea fucsia, modalità sinistre liberiste, o se invece indossino quella bluette, modalità destre mercatiste. A suffragio di ciò, non si insisterà mai a sufficienza sulla parabola tragicomica della Lega e del Cinque Stelle: promettevano il pieno recupero della sovranità nazionale e la fermissima opposizione al globalismo ultracapitalistico, si trovano ora fedelmente alle dipendenze di Mario Draghi, l'uomo dei mercati e di Goldman Sachs, il turboglobalista par excellence, l'euroinomane della BCE. Con gli immortali versi di Shakespeare, più delle erbacce puzzano i gigli marciti. Ogni vero patriota Democratico dovrebbe opporsi a Mario Draghi al suo governo: ciò significa che, in Parlamento, ad oggi non esistono partiti di patrioti democratici. Del resto, non si trascuri il fatto che il popolo italiano, l'ultima volta che venne chiamato alle urne, scelse forze politiche di chiara ispirazione sovranista e populista, posto che queste parole abbiano realmente un senso univoco: a tre anni di distanza, senza essere più stato convocato alle urne, perché del resto vi è l'epidemia e quindi perfino votare è pericoloso, il popolo italiano si trova a essere governato direttamente da Mario Draghi, che complessivamente esprime l'esatto opposto di ciò che il popolo votò nel 2018. Diventa ogni giorno più chiaro come per la neolingua dei mercati "democrazia" voglia semplicemente dire autogoverno del blocco oligarchico neoliberale e plebiscito dei mercati finanziari. La situazione, a cavaliere tra il tragico e il comico, è tale per cui l'ordine del discorso va ripetendo che, anche data la situazione emergenziale di tipo epidemiologico, occorre affidare il potere agli esperti: che è un po' come dire che, per proteggere la democrazia, occorre limitare la democrazia; o che, se preferite, meno democrazia serve a garantire più democrazia. Il guaio non è soltanto che ciò accada: è, in misura non minore, che i più siano disposti ad accettarlo in silenzio, prendendolo per buono.