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Coronavirus: quale il sostegno dell'unione europea?

di Mario Porrini - 17/03/2020

Coronavirus: quale il sostegno dell'unione europea?

Fonte: Italicum

L’esplosione dell’epidemia di Coronavirus sembra abbia fatto aprire gli occhi agli italiani che si sono finalmente resi conto di come l’Ue rappresenti un ostacolo al superamento di questa gravissima crisi e non un sostengo.

Nel momento del bisogno, tutti i paesi del Vecchio Continente si sono affrettati ad isolare l’Italia, blindando i confini e trattandoci come appestati. Ci hanno deriso ed hanno ironizzato sulle nostre disgrazie, voltandoci le spalle in presenza di una situazione drammatica. La Germania è arrivata al punto di requisire 830.000 mascherine che la ditta Dispotec di Sondrio, aveva regolarmente acquistato in Cina e fatte arrivare in Europa. Giunte al porto di Rotterdam ed in procinto di essere trasportate in Italia, sono state bloccate dalla Merkel con la giustificazione che possano essere più utili ai tedeschi.

In un frangente in cui la Lombardia e l’Italia tutta si trovano in una situazione sanitaria disperata, in un momento  di estremo bisogno, Berlino compie un atto gravissimo, banditesco, criminale. Dove va a finire il tanto osannato principio della libera circolazione di merci? E la sacralità della proprietà privata? E la solidarietà tra i paesi del l’Unione europea?  Qui si tratta di una vera e propria azione ostile, alla stregua di una nazione nemica in tempo di guerra.

La blande rimostranze del nostro governo e lo scarso risalto dato dagli organi di informazione non sono state assolutamente adeguate alla gravità dell’evento. E questo la dice lunga sullo spessore di Conte come uomo e come politico e sulla reale indipendenza dei nostri giornalisti.

Per completare l’opera, i paesi europei hanno bloccato l’esportazione di materiale sanitario facendo orecchie da mercante – come in effetti sono – alle nostre richieste di aiuto. Il supporto è arrivato invece da nazioni come Cina, Cuba, Venezuela accusate di essere antidemocratiche e messe all’indice soltanto perché non si sono ancora convertite al liberismo sfrenato ma che evidentemente sono ancora capaci di provare sentimenti di umanità e solidarietà.

Un altro sostanzioso “aiuto” è arrivato dal presidente della BCE che, lo ricordiamo, è stata eletta con il voto di PD e M5S che si erano subito rallegrati e detti soddisfatti per la scelta. Christine Lagarde, nei giorni scorsi, ha infatti rilasciato una dichiarazione sostenendo che “non è compito nostro ridurre lo spead”, facendo  immediatamente crollare la borsa di Milano del 16,9%, con una perdita mai registrata prima, un cataclisma che ha mandato in fumo il corrispondente della cifra stanziata dal governo per sostenere aziende e famiglie.

Quella che si è cercato di far passare per una innocente gaffe, in realtà è servita a far deprezzare il valore di quelle aziende italiane che fanno gola agli investitori stranieri, rendendole ancora più appetibili agli avvoltoi e squali tedeschi e francesi. Non una ingenuità, dunque, che non si addice a questo scaltro personaggio ma una vera e propria azione ostile verso l’Italia e soltanto chi è in malafede può sostenere il contrario. Ricordiamo che la francese Lagarde è colei che ha affamato la Grecia ed ora vuole fare altrettanto con l’Italia, una nazione, lo ricordiamo, fino agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso, prima dell’introduzione dell’Euro, era la quarta/quinta potenza industriale del mondo.

L’Unione europea, per come è concepita e strutturata, dominata da un asse franco-tedesco, rappresenta un nemico del nostro paese. In questa Europa vige la dittatura delle borse e dei mercati, che vede nel privato la panacea di tutto mentre oggi noi ci siamo resi conto di questo inganno: senza la sanità pubblica saremmo finiti.

Malgrado i criminali tagli al nostro Sistema Sanitario Nazionale, voluto da Bruxelles e assecondato da coloro che ci hanno governato negli ultimi vent’anni, il personale medico ed infermieristico ha retto con un coraggio ed una dedizione incredibili. Questi eroi, stanno operando in strutture fatiscenti, risalenti per la stragrande maggioranza dei casi, al bieco Ventennio, con pochi strumenti ed apparecchiature non sempre adeguate. Eppure il loro lavoro è straordinario, dimostrando competenze e capacità che non vengono apprezzate nel loro giusto valore se non in situazioni come quella attuale. Non dimentichiamo gli atteggiamenti spesso intimidatori verso medici ed infermieri con minacce e denunce per casi di cosiddetta malasanità o dei tempi di attesa per le visite, addebitando al personale colpe che ricadono su chi ha tagliato i badget per volere di Bruxelles.

Nella sola Regione Lazio sono stati chiusi ben 16 ospedali tra i quali il Forlanini , un tempo eccellenza specializzato, guarda caso proprio nelle malattie polmonari e promesso dal perito odontotecnico, nonché governatore Zingaretti alle ONG per farne una loro cittadella.

L’Unione europea che dovrebbe garantire la pace si è resa responsabile delle aggressioni alla Libia, alla Serbia, alla Siria. L’Unione europea che riceve in parlamento Greta Thunberg e plaude alla sua battaglia in difesa dell’ambiente ma spinge per un’economia volta al profitto ed alla crescita infinita.

L’Unione europea che a costo di difendere la parità di bilancio è disposta a distruggere i diritti sociali dei cittadini.

L’Unione europea che fa le pulci all’Italia concedendo benignamente di stanziare la miseria di 25 mld per affrontare una crisi senza precedenti ma non dice nulla alla Germania che elargisce aiuti illimitati alle imprese per 550 mld. Per fronteggiare questa emergenza si sono riuniti Macron, Merkel e Von Der Leyen.

Conte lo chiameranno soltanto quando ci sarà da firmare il MES.

L’uscita da questa Europa non è più differibile a chi sostiene il contrario non si può concedere neanche il beneficio del dubbio: o è in malafede o è in malafede!