Cosa dovremmo apprendere dall’incontro storico tra Putin e Trump?
di Fabio Filomeni - 16/08/2025
Fonte: Fabio Filomeni
Cosa dovremmo apprendere dall’incontro storico tra Putin e Trump? Che il potere sarà sempre la misura di tutte le cose. Gli Stati non sono tutti uguali, semplicemente perché alcuni hanno più potere degli altri. E gli Stati esistono come soggetti attivi del sistema internazionale soltanto se hanno potere e sono in grado di costruire il proprio destino. Chi non ha potere diventa uno Stato subordinato o vassallo senza nessuna autonomia politica e difensiva. È il caso degli Stati dell’Unione Europea: nessuno di loro, singolarmente, possiede il quantum di potere minimo necessario per non finire nello stadio di subordinazione in questo preciso momento della storia. L’Europa non può essere una semplice addizione o un’assemblea di piccole nazioni che si governano separatamente. Non può neanche essere una formula economica, perché l’attuale UE dei mercanti e dei banchieri è il tradimento dell’Europa stessa. L’Europa, come qualsiasi altra grande potenza, è costretta ad una vocazione imperiale se vuole sopravvivere, ma per far questo è fondamentale un’idea politica! Mi rivolgo agli amici nazionalisti: oggi il potere di uno Stato è determinato da fattori relativamente stabili (come ad esempio la grandezza geografica, le risorse naturali) e altri fattori dinamici (come la popolazione, le forze armate o la capacità tecnologica). Ma il potere, che come già detto è la misura di tutte le cose, è sempre in relazione al potere che hanno gli altri e i singoli staterelli nazionali non possono più competere con le grandi potenze come gli Stati Uniti, la Russia, la Cina l’India e via di seguito. Ecco perché dobbiamo liberarci dalla tirannia della “falsa Europa” e riprendere quella vera, la nostra civiltà preziosa e insostituibile. Stanotte Putin ha detto che russi e americani sono vicini e si sentono affini anche nello spirito cameratesco militare. E noi popoli europei non dovremmo essere affini? Abbiamo lingue, tradizioni e confini propri, eppure ci siamo sempre riconosciuti affini, anche nei momenti di ostilità reciproca, o perfino in guerra. A noi questa unità nella diversità sembra naturale. La “falsa Europa” liberale e globalista non ci appartiene. La vera Europa è stata segnata dal cristianesimo e l’impero spirituale della Chiesa ha portato l’unità culturale all’Europa. Le radici cristiane nutrono l’Europa, che poi sono le stesse radici che ritroviamo nella letteratura della Grecia e di Roma antiche. E allora risorgi Europa, torna grande e guarda alla tua dimensione imperiale, perché, come diceva Jean Thiriart «dove non c’è potenza non c’è libertà. Solo la prima può garantire la seconda».