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Fisica e religione

di Guido Dalla Casa - 25/05/2025

Fisica e religione

Fonte: Arianna editrice

  I fondamenti della fisica quantistica rappresentano un grande cambiamento nella visione del mondo attuale dell’Occidente. Tale cambiamento profondo avverrà anche nel pensiero corrente, ma richiederà tempi lunghi, come già accaduto per altre modifiche di paradigma del passato.

  L’affermazione che “la fisica non c’entra niente con la religione” è un’assurdità di un modo di pensare dove tutto sarebbe “divisibile in parti separabili”.

  Come primo esempio, l’entanglement determina il carattere non locale della realtà fisica. La distanza spaziale viene annullata, dato che un fenomeno può avere conseguenze istantanee anche a distanza infinita, cioè può agire indipendentemente dalla distanza. Inoltre l’usuale concetto di materia è naufragato nel vuoto quantistico ed è scomparsa la distinzione tra materia e mente, o materia e coscienza.

  In sintesi, la visione della realtà che la fisica quantistica contemporanea propone è olistica, ovvero comprende tutto e soprattutto è non-dualistica: Tutto è Uno.

  Queste teorie fisiche contemporanee cominciano ad essere semi-accettate anche da alcuni teologi per operare una specie di aggiornamento delle religioni tradizionali giudaico-cristiana e islamica. In realtà si tratterebbe di una rivoluzione: l’immagine del Dio dell’Antico Testamento, che crea il mondo, interviene nel tempo e nello spazio secondo il suo volere, giudica ed assolve o condanna, viene sostituita con quella di un’Energia immanente nel mondo, che invade (anzi, è) tutto il cosmo da sempre, perché tutto è uno, anche se si manifesta in modi molteplici.

  Non c’è niente di definitivo o sicuro, neppure la fisica quantistica, e questo è vero (ved. anche La fine delle certezze di Ilya Prigogine), ma ciò non toglie che, nella fase attuale, la fisica quantistica avrà notevoli effetti sulla visione del mondo, e quindi anche sul pensiero religioso.

Relatività

  Per quanto riguarda la relatività, che ha preceduto di alcuni anni la fisica quantistica nella sua formulazione quasi-attuale, riporto la risposta di Einstein al rabbino di New York: “Credo nel Dio di Spinoza, che si manifesta nell’armonia di tutte le cose, NON in un Dio che si interessa delle azioni e del destino degli uomini”.

 La visione del mondo di Einstein, che, malgrado le evidenze, non ha mai accettato fino in fondo la fisica di Heisenberg e Bohr, era abbastanza chiara, e coinvolgeva pienamente il suo pensiero religioso, come si evince anche da questa sua affermazione: “La religione del futuro sarà una religione cosmica. Dovrebbe trascendere un Dio personale ed evitare dogmi e teologia. Incorporando sia il mondo naturale che il mondo spirituale dovrebbe fondarsi su un senso religioso che scaturisce dall’esperienza di ogni cosa, naturale e spirituale, come di un’unità piena di significato” (da Come io vedo il mondo).

Fisica quantistica

  Per quanto riguarda più propriamente la fisica quantistica, il suo aspetto filosofico consiste in sostanza nell’abolizione dei dualismi e delle contrapposizioni: in particolare del dualismo Dio-mondo, fondamento del pensiero religioso giudaico-cristiano-islamico.

  Mente e materia non sono separabili, la Mente è ovunque. La conseguenza sul pensiero religioso, o sulla visione del mondo, è evidente: qui si tratta di un Dio Immanente, e l’Occidente moderno teme moltissimo l’immanenza del divino nel mondo, perché causerebbe, se diffusa e sentita nel pensiero generale, la fine di questa civiltà.

  Sul dualismo “tradizionale”, quello fra scienza e fede, è utile rilevare che non ha alcun significato al di fuori della visione del mondo dell’Occidente, e lo sta perdendo anche qui.

  C’è poi una conseguenza che viene evitata quasi sempre: con la nuova visione non c’è più bisogno di istituzioni intermediarie fra Dio e il mondo, visto che non sono separabili. Tutt’alpiù, per un maggior contatto con l’Assoluto (se preferite, con la Natura), è più che sufficiente lo sciamano, spesso presente nelle culture native, quelle che l’Occidente ha etichettato come primitive, cioè che, se va bene, arriveranno un giorno ad uguagliare il prestigioso uomo bianco (!), ovvero scompariranno.

  Può venire il sospetto che il timore semi-cosciente che accompagna il pensiero di chi non riesce ad andare fino in fondo nelle conseguenze filosofiche e religiose della fisica quantistica sia proprio la fine di questo tipo di istituzioni, almeno nella loro forma attuale.

Una citazione

  Se mettete Dio all’esterno e lo ponete di fronte alla sua creazione, e avete l’idea di essere stati creati a sua immagine, voi vi vedrete logicamente e naturalmente come fuori e contro le cose che vi circondano. E nel momento in cui vi arrogherete tutta la mente, tutto il mondo circostante vi apparirà senza mente e quindi senza diritto a considerazione morale o etica. L’ambiente vi sembrerà da sfruttare a vostro vantaggio. La vostra unità di sopravvivenza sarete voi e la vostra gente o gli individui della vostra specie in antitesi con l’ambiente formato da altre unità sociali, da altre razze, dagli altri animali e dalle piante.

     Se questa è l’opinione che avete sul vostro rapporto con la natura e se possedete una tecnica progredita, la probabilità che avete di sopravvivere sarà quella di una palla di neve all’inferno. Voi morirete a causa dei sottoprodotti tossici del vostro stesso odio o, semplicemente, per il sovrappopolamento e l’esagerato sfruttamento delle risorse.     

                       (Gregory Bateson, Verso un’ecologia della mente, Adelphi, 1976)