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Tutto per andare dietro a Washington

di Francesco Petrone - 13/07/2025

Tutto per andare dietro a Washington

Fonte: Francesco Petrone

Trump porta al 30% i dazi con l'UE. Avevamo un grande mercato promettente, quello russo che non solo forniva gas a prezzi politici ma comprava anche prodotti da noi. Inoltre investitori russi facevano impresa in Europa. Con la stupida scusa di voler portare la NATO a Kiev, ci siamo giocati un mondo promettente. In seguito siamo usciti anche dalla via della seta, dal mercato cinese che era il domani e abbiamo chiuso al BRICS.  Tutto per andare dietro a Washington. Inoltre abbiamo distrutto i mercati libico, siriano, iracheno, abbiamo inoltre sanzionato l'Iran e il Venezuela, la Russia, la Bielorussia e ci stiamo giocando l'Africa. Ricordo Meloni che parlando della via della seta, si giustificava dicendo che tanto abbiamo il mercato statunitense che è cospicuo a cui vendere. Attualmente che ci siamo indebitati per comprare armi agli Usa arrivano questi dazi fra capo e collo. Questo dopo l'attentato al nord stream due. Inoltre non possiamo più giocare a riversare, come sempre, tutto sui salari perché abbiamo già torchiato i lavoratori, spremuti come limoni da più di un decennio, come ha rivelato Draghi, tenendo i salari più bassi d'Europa per poter esportare e non potendo nemmeno permetterci dei salari minimi come tutti perché altrimenti non si esporta più perdendo competitività. Abbiamo scelto la strada di fare i cani di Washington è questo il risultato. Qui non c'entrano le politiche di Trump, Biden, Obama, Bush. È la geopolitica che occorre rivedere e capire che gli interessi europei non collimano con quelli del Nord America. Ha ragione Fabbri quando afferma che parlare di vocazione atlantista o occidentalista è parlare del nulla.  Nessuna vocazione perché è stato un obbligo a causa di una sconfitta militare di tutto un continente. Sarebbe ora, dopo ottant'anni di rivedere i rapporti internazionali. Purtroppo, giustamente, la Russia non si fida più degli europei che si sono dimostrati infidi e inconcludenti perché non hanno saputo fare nemmeno i propri interessi. Attualmente la Russia trova più seri i cinesi e il BRICS ed è perduta per sempre. Berlusconi aveva suggerito a Putin di fare una domanda per accedere con l'Ucraina nell'UE e creare un grande mercato comune. Putin era d'accordo come rivelò Berlusconi che aveva limato la domanda di persona. Qualcuno, appreso il piano, ha gettato la questione della Crimea tra le gambe della Russia facendo naufragare tutto. È successa con la Russia la stessa cosa che hanno fatto con la Libia. I piani del Cavaliere sono stati boicottati da ambienti oltreoceano con complici in Europa e in Italia.