Gli Stati Uniti volevano destabilizzare la Russia e invece si sono ritrovati a destabilizzare se stessi

di William Willy Rizzi - 10/06/2025

Fonte: William Willy Rizzi

Gli Stati Uniti volevano destabilizzare la Russia, e invece si sono ritrovati a destabilizzare sé stessi.
Pensavano di far saltare in aria Mosca, e invece stanno vedendo esplodere Los Angeles, San Francisco.
A forza di esportare guerra, la guerra è tornata a casa.
Guerra sociale, guerra razziale, guerra tra poveri.
Una guerra civile a bassa intensità, ma permanente.
Polizia militarizzata, cittadini armati fino ai denti, città che bruciano al ritmo dei video su tik tok.
È la guerra civile secondo Engels: quella che scoppia quando le contraddizioni del capitale non possono più essere gestite nemmeno con la propaganda.
Nel frattempo la Russia, che doveva implodere sotto il peso delle sanzioni e dell’isolamento, ha ristrutturato l’economia, ha fatto boom industriale e ha ricostruito un’identità nazionale con dentro tutto: zarismo, sovietismo, patriottismo.
Un impero che cade a pezzi non per colpa degli altri, ma per il proprio riflesso nello specchio.
Gli americanoidi sono quell’esempio da manuale di civiltà senza storia che però si atteggia a fine impero romano — peccato che abbiano saltato i millenni di impero e siano passati direttamente al decadimento.
La loro storia inizia con uno sterminio, continua con la schiavitù, prosegue con le basi NATO e finisce nei supermercati h24.
Non hanno storia, hanno l’abbonamento a Disney+.
Alla fine, gli americanoidi sono un popolo che non discende da nessuno.
Non saprebbero nemmeno raccontare da dove vengono, se non glielo dice Netflix.
Alla fine gli americanoidi sono l’unico popolo che, non avendo una storia da raccontare, hanno deciso di bruciare quella degli altri con una bomba atomica.
Era da dire.