Hamas attacca Israele: un terremoto geopolitico
di Enrico Tomaselli - 07/10/2023
Fonte: Giubbe Rosse
L'attacco delle formazioni armate di Hamas contro Israele segna molto più che una ripresa dell'eterno conflitto palestinese. Intanto, è la prima volta che formazioni armate attaccano così massicciamente Israele, prendendo di sorpresa l'IDF. E questo significa che le capacità di intelligence di Tel Aviv sono fortemente degradate e, soprattutto, che Hamas ha raggiunto una capacità militare elevata, quasi come quella di Hezbollah in Libano (che sconfisse gli israeliani nell'ultima guerra libanese). Ovviamente sono preparati ad una risposta, che devono aver messo in conto, e che sta già prevedibilmente arrivando con bombardamenti aerei su Gaza. Ma con questa mossa - di cui vedremo gli sviluppi - è chiaro che ottengono uno straordinario successo politico: rilanciano la lotta per la liberazione della Palestina (in un momento in cui Israele è estremamente debole e circondato da forze sempre più forti) e ne assumono di fatto l'indiscutibile leadership.
Il fatto che un movimento di guerriglia, a partire da una piccolissima striscia di territorio completamente circondata dal nemico, sia stato in grado di attaccare uno stato - come quello israeliano - che si vanta di avere uno dei migliori eserciti al mondo, una intelligence efficientissima, ed il miglior sistema antimissile disponibile, è un evento di portata straordinaria. Non solo il sistema Iron Dome è stato battuto, saturando le difese con un uso massiccio di razzi (5.000 lanci in un ora) e raggiungendo numerose città ed insediamenti coloniali, compresa Tel Aviv, ma le formazioni armate delle Brigate Al-Qassam hanno sorpreso l'intelligence e le forze dell'IDF, penetrando in profondità in territorio israeliano, uccidendo e catturando soldati e mezzi blindati e portando i combattimenti in più di una città. Ma l'elemento di assoluta novità è l'impiego da parte dei palestinesi di droni, che (come risulta da alcuni video che girano in rete) hanno già colpito diversi obiettivi israeliani, tra cui carri armati. Uno scenario senza precedenti.
Se anche Hamas dovesse rimanere sola in questa operazione, senza che vi si uniscano anche le altre formazioni palestinesi (l'FPLP lo ha già fatto), cosa peraltro difficile, anche dopo la inevitabile ritirata avrà segnato un successo senza precedenti ed avrà inferto un colpo durissimo alla credibilità della potenza israeliana, nonché alla stabilità del governo Netanyahu.
È a tutti gli effetti un terremoto politico. Che sia o meno destinata ad essere seguita immediatamente da altre di eguale portata, l'attacco di stamattina è una scossa di magnitudo elevatissima e cambia il quadro politico-militare del Medio Oriente.