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Il diritto effimero della neutralità

di Alberto Cossu - 12/06/2021

Il diritto effimero della neutralità

Fonte: Analisi Difesa

Giuliano Luongo e Paolo Howard autori dell’agile volume “Neutralità e Neutralità armata” recuperano dal vasto set concettuale del diritto internazionale l’istituto della neutralità armata e lo propongono ad un mondo odierno che, come ben descrivono, è molto cambiato dai tempi in cui nel 1907 venivano firmate le Convenzioni dell’Aja e nelle quali è ascrivibile il concetto.

Dopo i conflitti tra Germania e Francia, l’affermazione del colonialismo che coinvolge le maggiori potenze europee ed una crescente militarizzazione, la comunità internazionale alla fine del 19°secolo intende discutere i principi del diritto bellico, cioè l’insieme delle norme che disciplinano il comportamento delle parti belligeranti. Siamo ormai agli inizi di un secolo che vedrà l’Europa dilaniata a causa di due conflitti mondiali.

Così viene convocata dallo zar Nicola II di Russia la prima conferenza dell’Aja per apportare delle modifiche alla convenzione di Ginevra del 1864, istituire una corte permanente e limitare l’uso di armamenti mediante apposite convenzioni internazionali. Vi partecipano i rappresentanti di 26 stati presieduti dal barone russo Egor Egorovič Staal e si tiene dal 18 maggio al 29 luglio del 1899.

La seconda conferenza ha luogo dal 15 luglio al 17 ottobre 1907 e vede la partecipazione di 44 stati. La proposta di convocazione è formulata da parte del presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt. In questa seconda convocazione vengono approvati la convenzione relativa al diritto di neutralità di cui gli autori fanno una analisi accurata, ricostruendo il percorso storico nell’intreccio con le vicende delle relazioni internazionali.

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Un principio, quello di neutralità, ancora oggi valido perché costituisce l’affermazione della sovranità di uno stato. Eppure, ormai datato e difficile da applicare in una realtà internazionale sempre più globalizzata e interdipendente che crea alleanze economiche, militari e tecnologiche che certo non favoriscono l’affermazione di posizioni di neutralità, neutralismo e non allineamento.

Un principio legato al concetto di territorio e mare che non prevede ancora quello di spazio e di cyberspazio e che in questo senso appare un po’ eroso dal tempo. La dinamica dei conflitti è cambiata per cui anche proclamarsi neutrali non costituisce una garanzia per difendersi da attacchi terroristici, da hacker cibernetici o spaziali. Il nemico diventa impalpabile. La neutralità invece implica certezze che nel mondo attuale non sono date.

La globalizzazione erode la sovranità ed impone che gli stati cerchino soluzioni ad un livello superiore all’interno di entità sovranazionali che si caratterizzano alle volte anche per essere aggregati valoriali e non solo militari e da cui viene difficile distaccarsi per assumere posizioni neutrali. E’ il caso della Nato che non è solo un organizzazione di difesa ma anche un entità valoriale prima di tutto ed in quanto tale garantisce sicurezza.

Il diritto di neutralità si configura come un diritto “effimero” come gli stessi autori fanno notare quando nel 1798 le truppe francesi, invadendo la Svizzera, proclamata neutrale, le impongono ad essa un’alleanza militare a causa della quale il paese viene coinvolto negli eventi bellici del 1799, conseguentemente diventando un vero e proprio campo di battaglia. E’ un diritto effimero perché poggia principalmente sulla forza del dichiarante, o su quella della comunità internazionale che intende far rispettare questo principio.

In conclusione, un libro che prende spunto dal concetto di neutralità e ripercorre in modo agile e comprensibile, anche ai non addetti ai lavori, la storia delle relazioni internazionali fino ai nostri giorni. E’ apprezzabile il rigore scientifico che caratterizza la narrazione e che offre al lettore un ampia bibliografia da utilizzare per eventuali approfondimenti.

Gli autori sono consapevoli che la configurazione delle relazioni internazionali è drasticamente diversa da quella caratterizzante la diplomazia del primo Novecento. Considerata la mutata natura delle minacce alla sicurezza a carattere transnazionale auspicano conseguentemente una maggiore cooperazione tra gli stati e le differenti organizzazioni regionali.

Un libro che ci aiuta a riflettere in modo organizzato su quali possono essere le configurazioni future delle relazioni internazionali in cui il principio della neutralità mantiene propria centralità perché espressione della sovranità di uno stato, ma richiede di essere aggiornato rispetto ai cambiamenti in atto nella nostra epoca.

 

“Neutralità e neutralità armata. Evoluzione di teoria e prassi”

a cura di Giuliano Luongo

Prefazione del Gen. Fabio Mini