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Il lockdown è uno dei quei fenomeni soggetti a quella che Hegel chiamava trasformazione della quantità in qualità

di Gennaro Scala - 03/11/2020

Il lockdown è uno dei quei fenomeni soggetti a quella che Hegel chiamava trasformazione della quantità in qualità

Fonte: Gennaro Scala

Il lockdown è uno dei quei fenomeni soggetti a quella che Hegel chiamava trasformazione della quantità in qualità, osservabile sia nel mondo sociale che nel mondo fisico. Ad es. l'acqua che, oltre un certo aumento della temperatura, trasforma il suo stato da liquido a gassoso. Marx osservava nel Capitale che per trasformare il denaro in capitale è necessario superare un certo livello quantitativo. Da ricordare a chi oggi scambia il piccolo imprenditore o addirittura il ristoratore per un “capitalista”, rilevando inoltre che dai tempi di Marx si è alzata di molto l'”asticella” (ovvero la quantità di capitale) per arrivare a far parte del club dei “capitalisti” ovvero di coloro che attraverso il controllo dei capitali detengono un potere effettivo sugli indirizzi di una società.
Una settimana di lockdown ha verosimilmente uno scarso impatto su una società, può anche essere un momento in cui una collettività si ferma a riflettere.
Un mese di lockdown è già qualcosa di diverso, ma resta nei limiti dell'accettabilità, soprattutto se potenzialmente in grado di raggiungere lo scopo: ovvero evitare l'epidemia.
Diversi mesi di lockdown sono già qualcosa di diverso, i cui effetti immediati osservabili sono già gravi (impoverimento di massa, interruzione dell'istruzione, danni psichici considerevoli), mentre quelli prevedibili di un danno permanente all'intera società sono ugualmente gravi.
Per non parlare di un lockdown a “tempo indeterminato”, che sarebbe davvero il caso in cui una società smette di vivere per la paura di morire.
Chi non commisura le conseguenze di determinate misure al pericolo costituito dall'epidemia non è “il più etico del reame”, a differenza di chi spinto da “volgari interessi” pensa “solo ai soldi” (per fare la spesa), ma è di solito (è ormai quasi statisticamente accertato) una delle categorie non colpite dalle misure anti-covid.