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Io non so quante persone ci fossero a Piazza San Giovanni

di Matteo Brandi - 27/09/2021

Io non so quante persone ci fossero a Piazza San Giovanni

Fonte: Matteo Brandi

Io non so quante persone ci fossero a Piazza San Giovanni, ma questa immagine parla da sé, indipendentemente dalla stampa che ha esplicitamente censurato la notizia.
Asserire, come hanno fatto i patetici giornalisti italici, che si trattasse di poche centinaia di persone rende l'idea di quanto siano corrotti i media nostrani. Purtroppo ancora troppi italiani delegano ai "professionisti dell'informazione" l'analisi della realtà, ricavandone sempre una rappresentazione distorta e menzognera.
A questo aggiungiamo l'astio della parte peggiore d'Italia che in queste ore sta vomitando sui manifestanti ogni tipo di insulto. Per farvi un'idea, andate su Twitter e leggete cosa scrivono coloro che sfoggiano nel profilo bandiere arcobaleno e stracci blu europei. Vi chiedo scusa in anticipo per il voltastomaco.
Ma al netto di gonzi e servetti, c'è una parte consistente dell'opinione pubblica italiana che si è disconnessa dalla narrazione a reti unificate. Su tanti italiani il grande megafono non ha più alcun effetto: che si tratti di un articolo dell'ANSA, di un editoriale di Repubblica, di un servizio di FanPage o di una diretta di Fedez. Questa è la cosa più importante, e non va sottovalutata.
In piazza ho visto realtà molto diverse tra di loro, come è naturale che fosse. C'erano studenti, attivisti politici, professori, infermieri, poliziotti, lavoratori di ogni categoria. C'erano giovani, anziani, famiglie con bambini. C'era un mondo eterogeneo, impossibile da incasellare in una singola sigla.
Ora la domanda è: possono piazze del genere dar vita ad una alternativa concreta, solida e ben strutturata all'attuale paradigma economico-politico? O si tratta di persone oneste e volenterose unite dalla lotta contro un problema immediato, a cui manca una approfondita visione d'insieme?
Io personalmente sono scettico sul peso prettamente politico di queste manifestazioni. Vedo una situazione ancora acerba, a tratti confusa, seppur volenterosa. Tuttavia, scorgo a suo interno due collanti preziosi: il rifiuto del pensiero unico e il coraggio di manifestare il proprio dissenso.
E nell'Italia del regime, è davvero tanto.