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L'autocrazia della paura

di Paolo Sensini - 27/05/2020

L'autocrazia della paura

Fonte: Paolo Sensini

Per settimane hanno brancolato nel buio raccontando ogni giorno una versione diversa che ricalcava le fandonie dei loro "virologi" di fiducia, salvo poi blindare a casa tutta l'Italia come fosse un grande Lazzaretto di persone infette. Poi hanno imposto protocolli sanitari completamente sbagliati, ricalcati sul modello cinese preso a riferimento, che intubava ai respiratori migliaia di pazienti e dei quali sappiamo bene la fine subita... Con l'imposizione governativa di cremare immediatamente i corpi dei deceduti, in modo che non rimanesse più alcuna evidenza potenzialmente contraria degli errori medico-politici compiuti. Oggi, dopo tre mesi di misure assurde e liberticide, oltre all'imposizione di un terrorismo mediatico scodellato a ogni ora del giorno e della notte, pur essendo la situazione pressoché normalizzata continuano a impaurire la gente con ogni mezzo. Gli autocrati della politica, coadiuvati dai virologi delle numerose Task Force, sanno addirittura con certezza che il virus tornerà presto a colpire o che, al massimo, lo vedremo ripresentarsi non appena arrivato l'autunno. Prima neppure vedevano ciò che avevano sotto gli occhi, tanto che per combattere il virus proponevano gli "aperitivi antirazzisti" e di "abbracciare un cinese", oggi sono addirittura diventati preveggenti. Tuttavia l'unica certezza al momento è che, a essere ottimisti, abbiamo a che fare con una masnada di burocrati che non intendono lasciarsi scappare questo "momento magico" che gli è piovuto addosso. Cioè imporre una dittatura sanitaria che, essi credono, gli permetterà di riguadagnare una presa sulla società che stava inesorabilmente sgretolandosi. Non gli interessa affatto rovinare l'economia di un intero Paese e mettere in ginocchio milioni e milioni di persone. No, l'unico obiettivo che hanno è di stravolgere la vita dei sudditi con un'operazione d'ingegneria sociale dagli esiti devastanti. Il tutto servito a base di terrore, terrore e ancora terrore.