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L'autoperpetuazione della paralisi

di Andrea Zhok - 04/10/2025

L'autoperpetuazione della paralisi

Fonte: Andrea Zhok

Comunque, mentre il resto del mondo è con il fiato sospeso di fronte all'evoluzione delle vicende in Medio Oriente, in Italia il disinteresse è caduto su tutto ciò, abbattuto dalla nostra unica vera passione nazionale: frantumarci in gruppuscoli faziosi in feroce contrapposizione reciproca sul nulla.
Minacce nucleari nascondetevi!
Apocalisse industriale levate!
Distruzione dello stato sociale, chemmenefotteamme!
Tutti garruli e festanti nella nostra partita unica ininterrotta, sin dai Guelfi vs. Ghibellini, di calcio fiorentino.
"Quelli della contrada del Bruco sono gente immonda, senza onore, noi della contrada del Leocorno lo sappiamo bene, sin da quel 3 maggio 1394 quando ci sputarono a tradimento in un occhio. Marrani!"
All'indomani di una grande manifestazione riuscita a sostegno della Palestina, di Palestina non parla più nessuno.
Si parla solo di "E voi dove eravate nel 2022!", "Questo è un siluro alla Meloni, accorrete camerati a difesa della ridotta!"!, "la CGIL è un sindacato giallo!", "l'USB spacca le vetrine!", "Cacciamo i fascisti dal governo!", "Landini è un venduto!", "Fancazzisti che vogliono fare il week-end lungo!", "Irresponsabili!", "Delinquenti!".
E' per questa disposizione temperamentale che il giochino scemo di assemblare, una settimana prima delle elezioni - come tanti sorci di Pavlov - le forze "de sinistra" in un "sforzo antifascista" e le forze "de destra" in un fronte contro i "rossi", da noi continua a funzionare e funzionerà per sempre garantendo l'autoperpetuazione della paralisi.
Ovunque in Europa sono emerse forze terze, che contendono lo spazio politico al blocco degli intercambiabili di destra e di sinistra, ma da noi non succede e non può succedere (per carità di patria e senso del pudore, nessuno mi menzioni il M5S come controesempio).
Non succede e non succederà perché la nostra principale passione politica non riguarda la politica, ma la polemica, riguarda la possibilità di avere un'occasione per potersi azzuffare con qualcuno, che siano forze idealmente all'altro polo o che siano quelli con il programma proprio identico al nostro, ma guidati da Pippo, che mi sta tanto sul culo.
Ci potrebbero nuclearizzare e non ce ne accorgeremmo neppure.
Gli diremmo di non fare rumore perché disturbano il Derby.
La nostra segreta passione sta nel sentirci migliori non per aver fatto qualcosa di degno, ma per aver denigrato efficacemente tutti gli altri.