L’ira funesta
di Marco Travaglio - 04/09/2025
Fonte: Il Fatto Quotidiano
Leggo sul sito di Repubblica: “In Libano Israele lancia granate vicino alla missione Unifil. Ira di Crosetto: ‘Scelta, non errore’”. Ira ampiamente giustificata: ma come, noi siamo il terzo Paese fornitore di armi a Israele al mondo e Israele le usa per spararci contro? Cos’è, uno scherzo? Ora però c’è da tremare pensando a cosa porterà l’ira funesta del melìde Guido. Perché lui è buono e caro, ma quando s’incazza sono cazzi per tutti. Oggi potremmo svegliarci e scoprirci in guerra contro Israele. Metti che gli torni in mente quella simpatica filastrocca dell’aggressore e aggredito che andava di moda tre anni fa per Russia e Ucraina: qui l’aggressore dei nostri soldati in Libano è Netanyahu, quindi il Crosetto furioso potrebbe invocare il mitico articolo 5 della Nato per scatenarne i 32 eserciti contro l’Idf. Non solo. Metti che l’ira non gli sbolla e decida di girare ai palestinesi le armi destinate a Kiev (un po’ per uno non fa male a nessuno) per sostenerne l’eroica resistenza contro Netanyahu. Che basterà chiamare “orco” per ottenere l’arruolamento di Macron in un club di Volenterosi 2.0 appositamente dedicato a Gaza, con truppe, garanzie di sicurezza modello Nato, scudi aerei e satellitari anti-cyberattacchi, missili a lunga gittata per poter colpire in profondità in territorio israeliano, ’ndo cojo cojo, come in Russia. Ove mai non volesse arrivare a tanto, è scontato che il nostro fumantino ministro varerà immantinente sanzioni draconiane contro lo Stato di Israele e i suoi governanti, dal ritiro dell’ambasciatore, al blocco delle relazioni commerciali all’embargo sulle armi: 18 pacchetti di sanzioni, a occhio e croce, dovrebbero bastare. Anche per evitare che i palestinesi si facciano l’idea che la loro vita vale meno di un millesimo di quella degli occidentali. E poi, come dice sempre la Meloni, “la deterrenza innanzitutto: si vis pacem para bellum”. Quanno ce vo’, ce vo’. A proposito di deterrenza. Il 14.10.2024 l’Agi titolò: “Attacco di Israele all’Unifil, l’ira dell’Italia. Crosetto: ‘Crimine di guerra, non è stato un errore né un incidente’”. Poi l’ira dell’Ue: “Attacco inaccettabile”. E l’ira congiunta di Francia, Italia e Spagna: “Basta attacchi all’Unifil”. Siccome a cotanta ira non seguì una cippa, il 15.10 una granata israeliana cadde sulla base italiana a Shama e fu un miracolo se non esplose ammazzando qualcuno. Voi non ci crederete, ma subito scattò l’ira di Crosetto e pure di Tajani. Che chiese “chiarimenti” al governo Netanyahu e lo ringraziò per la squisita “disponibilità”: “Mi ha garantito un’immediata inchiesta”. Nessuno ne seppe più nulla, se non che ieri Israele ha attaccato i caschi blu italiani coi droni, incurante dell’ormai proverbiale ira di Crosetto: questo Netanyahu dev’essere proprio un temerario.