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La crisi è certa, il suo esito no

di Andrea Colombo - 02/01/2021

La crisi è certa, il suo esito no

Fonte: Andrea Colombo

La crisi è certa, il suo esito no. A differenza di quel che racconta un'interpretazione che più superficiale non si può è una crisi seria, non provocata dalle bizze e dagli appetiti di un leader irresponsabile ma da un nodo politico diventato scorsoio. Ed è una crisi puntuale, che si produce non nel momento meno opportuno ma in quello necessario.
Il modello di governo instaurato da Conte è la realizzazione possibile e concreta della visione di Grillo e ancor più di Travaglio. In questa visione i partiti, sia d'opposizione che di maggioranza,  sono il male, portatori di interessi parziali, megafono di lobbies, corrotti nel dna. Il governo non può quindi limitarsi a sterilizzare il Parlamento, come facevano già da un pezzo i governi precedenti: deve anche aggirare i partiti della propria maggioranza e blindarsi contro di loro.
Il modello che passa per la proliferazione di comitati tecnici facenti capo a palazzo Chigi, per la sostituzione dei vertici di maggioranza con quello intragovernativo dei capidelegazione, per la pratica di informare la maggioranza delle decisioni prese invece di concertarle ha questo obiettivo preciso.
Il problema è che Conte in quel palazzo è stato messo dai partiti che considera un pericolo da cui guardarsi. La contraddizione non può che essere esplosiva.
Detta contraddizione non può che esplodere ora, essendo in ballo decisioni che plasmeranno il futuro dell'Italia per una ventina d'anni. E quando sennò?
Questa è la crisi, da questo deriva e con questo dovrebbe misurarsi chi ne è protagonista e chi la commenta. Le chiacchiere sull'irresponsabilità di Renzi e sull'opportunità di rinviare lo scioglimento del nodo a babbo morto sono invece flatulenze.

PS L'esperienza del governo Conte ha chiarito alcune cose.
Si sono visti alcuni rigidi guardiani della Costituzione vendersi la stessa per andare al governo.
Si sono visti i giacobini a cinque stelle pronti a tutto pur di non staccare il culo dalle sedie di governo. Roba da disgustare gli ascari di Giolitti.
Si stanno vedendo gli insopportabili moralisti del Fatto pietire voti purchessia, attaccati alla canna dei Razzi e degli Scilipoti di turno.
Si è visto un premier ridotto a piazzista di se stesso e ciononostante applaudito da chi storceva il delicato nasino per molto meno.
Chi pensa che chiusa la parentesi questi passaggi saranno dimenticati e tutto tornerà come prima credo non abbia capito niente.