La fine definitiva dell'alleanza asimettrica tra Stati Uniti ed Europa
di Luca Oleastri - 24/12/2025

Fonte: Luca Oleastri
Quella che stiamo osservando non è una deriva possibile, ma inevitabile.
Una apertura palese di ostilità politica tra Stati Uniti ed Europa.
Non ideologica.
Non retorica.
Materiale, ed è solo questione di tempo. E neppure molto.
Gli Stati Uniti hanno negato il visto a cinque cittadini europei, tra cui l’ex commissario UE Thierry Breton per aver promosso il Digital Services Act e una regolazione più stringente delle piattaforme tecnologiche americane.
Sanzioni personali extraterritoriali contro funzionari europei per scelte politiche legittime.
In parallelo, l’amministrazione Trump nomina il governatore della Louisiana come “inviato” per la Groenlandia, territorio sovrano del Regno di Danimarca.
Un incarico “volontario”.
Una pretesa unilaterale.
Copenaghen protesta, convoca l’ambasciatore USA e basta.
Non sono episodi separati, sono atti coordinati di pressione geopolitica.
Quando uno Stato punisce funzionari stranieri per aver regolato i suoi interessi economici, ridefinisce la regolazione come “censura”, tratta territori altrui (addirittura degli alleati) come negoziabili, non sta esercitando soft power.
Sta palesemente dichiarando un conflitto, anche se non lo chiama ancora così.
A questo punto perché gli ambasciatori americani non sono già PERSONE NON GRADITE in Europa? Almeno in Danimarca!
La Danimarca ha ogni motivo per reagire:
- la Groenlandia è territorio sovrano danese
- gli USA hanno avanzato pretese esplicite
- hanno nominato un inviato politico
- hanno trattato la questione come materia negoziabile unilateralmente
In qualunque manuale diplomatico serio, questo richiede una risposta formale, eppure non arriva.
Il motivo non è giuridico, è strutturale.
La Danimarca è sotto ombrello NATO, dipende dagli USA per la deterrenza artica, ospita basi e cooperazioni strategiche.
Dichiarare persona non grata un rappresentante USA significherebbe rompere la finzione dell’alleanza asimmetrica e ammettere che esiste un conflitto tra “alleati”.
Ed è questo che i governi europei temono più di tutto, il dover dire pubblicamente che gli USA non sono più partner neutri.
Finora l’UE ha anestetizzato tutto con formule tipo “divergenze”, “tensioni”, “incomprensioni”.
Ma dichiarare persona non grata significa dire che c’è un atto ostile, c’è una risposta, c’è reciprocità.
E' una soglia irreversibile.
Una volta superata, non si torna al linguaggio tecnico.
Il rapporto diventa politico.
Perché non lo fanno ora?
Perché:
– dipendono ancora dagli USA
– temono di chiamare il conflitto col suo nome
– sperano che la pressione resti sotto la soglia della rottura
– non hanno ancora deciso se vogliono sovranità reale o solo regolazione simbolica
La Danimarca è nel punto più scomodo possibile: ha il caso più evidente e la dipendenza più diretta.
Gli Stati Uniti stanno avanzando minacciosamente.
L’Europa sta aspettando.
Ma questa soglia verrà sicuramente superata presto per inerzia del conflitto.

