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La soluzione finale di Israele per i palestinesi

di Chris Hedges - 08/11/2023

La soluzione finale di Israele per i palestinesi

Fonte: Come Don Chisciotte

Ho seguito la nascita del fascismo ebraico in Israele. Ho raccontato dell’estremista Meir Kahane, a cui era stato impedito di candidarsi e il cui partito Kach era stato messo fuori legge nel 1994 e dichiarato organizzazione terroristica da Israele e dagli Stati Uniti. Avevo assistito ai comizi politici di Benjamin Netanyahu, che riceveva lauti finanziamenti dagli americani di destra, quando si era candidato contro Yitzhak Rabin, che stava negoziando un accordo di pace con i palestinesi. I sostenitori di Netanyahu cantavano “Morte a Rabin”. Avevano bruciato un’effigie di Rabin in uniforme nazista. Netanyahu aveva marciato davanti a un finto funerale di Rabin.

Il primo ministro Rabin era stato assassinato il 4 novembre 1995 da un fanatico ebreo. La vedova di Rabin, Lehea, aveva incolpato Netanyahu e i suoi sostenitori per l’omicidio del marito.

Netanyahu, che era diventato primo ministro nel 1996, ha trascorso la sua carriera politica coltivando estremisti ebrei, tra cui Avigdor Lieberman, Gideon Sa’ar, Naftali Bennett e Ayelet Shaked. Suo padre, Benzion – che era stato un  assistente del pioniere sionista Vladimir Jabotinsky, che Benito Mussolini aveva definito “un buon fascista” – era un leader del Partito Herut che chiedeva allo Stato ebraico di impadronirsi di tutta la terra della Palestina storica. Molti di coloro che costituivano il partito Herut avevano compiuto attacchi terroristici durante la guerra del 1948, da cui era nato lo Stato di Israele. Albert Einstein, Hannah Arendt, Sidney Hook e altri intellettuali ebrei in una dichiarazione pubblicata dal New York Times avevano descritto il Partito Herut come un “partito politico molto simile per organizzazione, metodi, filosofia politica e attrattiva sociale ai partiti nazista e fascista”.

C’è sempre stato una venatura di fascismo ebraico all’interno del progetto sionista. Ora ha preso il controllo dello Stato israeliano.

“La sinistra non è più in grado di superare l’ultranazionalismo tossico che si è sviluppato qui”, aveva avvertito nel 2018 Zeev Sternhell, sopravvissuto all’Olocausto e massima autorità israeliana in materia di fascismo, “è quel tipo di fascismo europeo che aveva quasi spazzato via la maggioranza del popolo ebraico”. Sternhell aveva poi aggiunto: “Non vediamo solo un fascismo israeliano in crescita, ma un razzismo simile al nazismo nelle sue fasi iniziali”.

La decisione di cancellare Gaza è stata a lungo il sogno dei cripto-fascisti israeliani, eredi del movimento di Kahane. Questi estremisti ebrei, che compongono il governo di coalizione al potere, stanno orchestrando il genocidio a Gaza, dove centinaia di palestinesi muoiono ogni giorno. Essi sostengono l’iconografia e il linguaggio del loro fascismo nazionale. L’identità ebraica e il nazionalismo ebraico sono la versione sionista del sangue e del suolo. La supremazia ebraica è santificata da Dio, così come il massacro dei palestinesi, che Netanyahu ha paragonato ai biblici Ammoniti, massacrati dagli israeliti. I nemici – di solito mussulmani – destinati all’estinzione sono subumani che incarnano il male. La violenza e la minaccia di violenza sono le uniche forme di comunicazione comprensibili da che coloro che sono al di fuori del cerchio magico del nazionalismo ebraico. Milioni di Musulmani e Cristiani, compresi quelli con cittadinanza israeliana, devono essere epurati.

Un documento di 10 pagine trapelato dal Ministero dell’Intelligence israeliano, datato 13 ottobre 2023, raccomanda il trasferimento forzato e permanente dei 2,3 milioni di residenti palestinesi della Striscia di Gaza nella penisola del Sinai, in Egitto.

È un grave errore non prendere sul serio gli appelli sanguinosi allo sradicamento e alla pulizia etnica dei palestinesi. Questa retorica non è iperbolica. È una prescrizione letterale. In un tweet, poi rimosso, Netanyahu ha descritto la battaglia con Hamas come una “lotta tra i figli della luce e i figli delle tenebre, tra l’umanità e la legge della giungla”.

Questi fanatici ebrei hanno già iniziato la loro versione della soluzione finale al problema palestinese. Hanno sganciato 12.000 tonnellate di esplosivo su Gaza nelle prime due settimane di assalto per cancellare almeno il 45% delle unità abitative di Gaza, secondo l‘ufficio umanitario delle Nazioni Unite. Non hanno alcuna intenzione di essere distolti dall’operazione, nemmeno da Washington.

“È diventato evidente ai funzionari statunitensi che i leader israeliani ritenevano che le vittime civili delle stragi fossero un prezzo accettabile nella campagna militare”, ha riferito il New York Times.

“In conversazioni private con le controparti americane, i funzionari israeliani hanno fatto riferimento al modo in cui gli Stati Uniti e le altre potenze alleate avevano fatto ricorso a bombardamenti devastanti in Germania e Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale – compreso il lancio delle due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki – per cercare di sconfiggere quei Paesi”, ha proseguito il giornale.

L’obiettivo è un Israele “puro”, ripulito dalle contaminazioni palestinesi. Gaza deve diventare una terra desolata. I palestinesi di Gaza saranno uccisi o costretti a rifugiarsi in campi profughi oltre il confine, in Egitto. La redenzione messianica avrà luogo una volta che i palestinesi saranno stati espulsi. Gli estremisti ebrei chiedono la demolizione della moschea di Al-Aqsa, il terzo santuario più sacro per i musulmani, costruito sulle rovine del Secondo Tempio ebraico, distrutto nel 70 d.C. dall’esercito romano. La moschea sarà sostituita da un “terzo” tempio ebraico, una mossa che infiammerà il mondo musulmano. La Cisgiordania, che gli zeloti chiamano “Giudea e Samaria”, sarà formalmente annessa da Israele. Israele, governato dalle leggi religiose imposte dai partiti ultra-ortodossi Shas e United Torah Judaism, sarà la versione ebraica dell’Iran.

Il passo verso il controllo totale di Israele sulla terra palestinese è breve. Gli insediamenti ebraici illegali di Israele, le zone militari riservate, le autostrade chiuse e le basi dell’esercito si sono impadroniti di oltre il 60% della Cisgiordania, trasformando le città e i villaggi palestinesi in ghetti murati. Ci sono oltre 65 leggi che discriminano direttamente o indirettamente i cittadini palestinesi di Israele e quelli che vivono nei territori occupati. La campagna di uccisioni indiscriminate di palestinesi in Cisgiordania, molte delle quali ad opera di banditesche milizie ebraiche, insieme alla demolizione di case e scuole e alla confisca delle terre palestinesi rimaste, esploderà. Oltre 133 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania dall’esercito israeliano e dai coloni ebrei dall’incursione di Hamas del 7 ottobre e migliaia di palestinesi sono stati rastrellati dall’esercito israeliano, picchiati, umiliati e imprigionati.

Israele, allo stesso tempo, si sta scagliando contro i “traditori ebrei” che si rifiutano di abbracciare la visione demenziale dei fascisti ebrei al potere e che denunciano l’orribile violenza dello Stato. I nemici classici del fascismo – giornalisti, sostenitori dei diritti umani, intellettuali, artisti, femministe, liberali, di sinistra, omosessuali e pacifisti – sono già stati presi di mira. La magistratura, secondo i piani presentati da Netanyahu, sarà neutralizzata. Il dibattito pubblico si inaridirà. La società civile e lo Stato di diritto cesseranno di esistere. Coloro che verranno definiti “sleali” saranno deportati.

I fascisti non rispettano la sacralità della vita. Gli esseri umani, anche quelli della loro stessa tribù, sono sacrificabili in nome della loro squilibrata utopia. I fanatici al potere in Israele avrebbero potuto scambiare gli ostaggi detenuti da Hamas con le migliaia di ostaggi palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane, il motivo per cui gli israeliani erano stati presi in ostaggio. E ci sono prove che nei caotici combattimenti scatenati dall’irruzione dei militanti di Hamas in Israele, l’esercito israeliano aveva deciso di colpire non solo i combattenti di Hamas, ma anche i prigionieri israeliani che erano con loro.

“Diverse nuove dichiarazioni di testimoni israeliani dell’attacco a sorpresa di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele si aggiungono alle prove crescenti che l’esercito israeliano ha ucciso i propri cittadini mentre erano in corso i combattimenti per neutralizzare gli uomini armati palestinesi”, scrive Max Blumenthal in The Grayzone.

Tuval Escapa, un membro della squadra di sicurezza del kibbutz Be’eri, osserva Blumenthal, aveva istituito una linea telefonica diretta per coordinare i residenti del kibbutz e l’esercito israeliano.

Escapa ha raccontato al quotidiano israeliano Haaretz che, quando la disperazione aveva iniziato a farsi sentire, “i comandanti sul campo hanno preso decisioni difficili, tra cui quella di bombardare le case con i loro occupanti per eliminare i terroristi insieme agli ostaggi”.

Il giornale ha riferito che i comandanti israeliani erano stati “costretti a richiedere un attacco aereo” contro la propria struttura all’interno del valico di Erez a Gaza “per respingere i terroristi” che ne avevano preso il controllo. La base ospitava ufficiali e soldati dell’Amministrazione civile israeliana.

Israele, nel 1986, in seguito alla cattura di due soldati israeliani da parte di Hezbollah, aveva istituito una politica militare chiamata Direttiva Annibale, apparentemente dal nome del generale cartaginese che si era avvelenato piuttosto che essere catturato dai Romani. La direttiva era stata concepita per evitare che le truppe israeliane cadessero nelle mani del nemico, anche a costo di uccidere i soldati e i civili catturati,

La direttiva era stata messa in atto durante l’assalto israeliano del 2014 a Gaza, noto come Operazione Protective Edge. Il 1° agosto 2014 i combattenti di Hamas avevano catturato un ufficiale israeliano, il tenente Hadar Goldin. In risposta, Israele aveva sganciato più di 2.000 bombe, missili e granate sull’area in cui era detenuto. Goldin era stato ucciso insieme a oltre 100 civili palestinesi. La direttiva sarebbe stata revocata nel 2016.

Gaza è l’inizio. La Cisgiordania sarà la prossima.

Gli israeliani che si rallegrano dell’incubo palestinese, presto avranno un incubo tutto per loro.

Fonte: chrishedges.substack.com
Link: https://chrishedges.substack.com/p/israels-final-solution-for-the-palestinians
04.11.2023
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

 

Chris Hedges è un giornalista vincitore del Premio Pulitzer, è stato corrispondente estero per 15 anni per il New York Times, periodo in cui è stato capo ufficio per il Medio Oriente e capo ufficio per i Balcani. In precedenza aveva lavorato all’estero per il Dallas Morning News, il Christian Science Monitor e la NPR. È il conduttore del programma “The Chris Hedges Report.”