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Le dissimulazioni ibride dei guerrafondai

di Fabio Filomeni - 03/12/2025

Le dissimulazioni ibride dei guerrafondai

Fonte: Fabio Filomeni

Il ministro Crosetto tende a sminuire la gravità delle affermazioni dell’Ammiraglio Cavo Dragone, riducendo il concetto di guerra ibrida al semplice ambito degli attacchi informatici. In un’intervista al TG5, ha portato come esempio il rischio che un cittadino, a causa di un attacco cyber, non riesca più a riscuotere la pensione perché l’INPS ha perso tutti i dati. Una semplificazione che cerca di trasformare ciò che, al Cremlino, è stato percepito come una dichiarazione di guerra in una mera questione di sicurezza per i pensionati italiani. Ma, caro ministro, quand’è che si smetterà di raccontare mezze verità? Perché non spiegare chiaramente agli italiani che la guerra ibrida è una strategia che coniuga elementi di conflitti tradizionali e non convenzionali? Perché non dire che essa comprende anche azioni irregolari come sabotaggi, attentati, violenze indiscriminate e crimini organizzati? Annunciare la volontà di compiere attacchi preventivi di guerra ibrida – come ha fatto l’Ammiraglio Cavo Dragone nel suo ruolo di presidente del comitato militare della NATO – equivale a una vera dichiarazione di guerra, ben lontana dalla semplice tutela delle pensioni! Aggiungo che anche dichiarazioni fuorvianti come la sua rientrano nelle dinamiche della guerra ibrida, perché sfruttano la comunicazione di massa per fare propaganda. Mi riferisco a quella retorica guerrafondaia che da anni viene ripetuta, con slogan ipocriti come “serve una pace giusta” o “l’Italia scommette sulla vittoria dell’Ucraina”, frasi che ormai hanno stancato la maggior parte degli italiani.