Per Russia e Stati Uniti l’unico interlocutore è la Cina
di Alessandro Volpi - 18/08/2025
Fonte: Alessandro Volpi
Una considerazione molto cinica. L’Unione europea ha adottato nei confronti della Russia 18 pacchetti di sanzioni che mirano ad azzerare gli scambi di merci e servizi con tale paese. È evidente che simili provvedimenti hanno spinto la Russia a ridefinire quasi totalmente le proprie geografie commerciali. Le sanzioni prevedono anche l’esclusione dal sistema dei pagamenti e la confisca delle riserve detenute presso le banche europee. Al tempo stesso l’Unione europea si è impegnata, senza reali contropartite, a comprare energia dagli USA per 250 miliardi di dollari l’anno, tre volte quanto hanno comprato nel 2024, e a trasferire sempre negli Stati Uniti 600 miliardi di dollari. Non era difficile immaginare che per i russi gli europei siano quantomeno inutili e per gli americani dei subalterni. Dunque perché coinvolgerli in qualasi trattativa? Inoltre Trump sa bene che il centro del capitalismo finanziario europeo è New York e che quindi dovrà difenderlo usque ad mortem a prescindere da ogni coinvolgimento nelle scelte internazionali. Per Russia e Stati Uniti l’unico interlocutore è la Cina e la partita si gioca sul piano degli equilibri di forza tra questi tre soggetti. Il vero paradosso consiste nel fatto che questo esito è in larga parte il prodotto della globalizzazione neoliberale e della sua avidità.