Prima l'interesse nazionale
di Mario Adinolfi - 17/11/2025

Fonte: Mario Adinolfi
Mi sembra persino paradossale dover richiamare persone come Giorgia Meloni e Guido Crosetto su questa, ma chi ha l’onore di governare un Paese come l’Italia giura di farlo “nell’interesse esclusivo della Nazione”. Questa formula è talmente precisa da essere fissata dalle legge (per i cultori della materia è la 400 del 1988, firmata dal presidente Cossiga), non è un capriccio del cerimoniale del Quirinale. L’interesse della Nazione è “esclusivo”, non devono prevalerne altri, in teoria non dovrebbero proprio essere presi in considerazione.
Nel pomeriggio al Quirinale si riunirà il Consiglio supremo di Difesa che, per chi non lo sapesse, è un organo previsto in Costituzione all’articolo 87 tra le prerogative e i poteri del presidente della Repubblica, che lo guida. Ne fanno parte il presidente del Consiglio, il ministro della Difesa e il Capo di Stato maggiore della Difesa e altri cinque ministri considerati alla stregua di tecnici. Dunque in una stessa stanza ci saranno Mattarella, Meloni, Crosetto più il vicepresidente che è Francesco Saverio Garofani, mio direttore al Popolo e al settimanale la Discussione, oltre che collega parlamentare e potrei dire persino mio amico visto che ci conosciamo da oltre 35 anni. Ma voi non conoscete lui, non ama le luci della ribalta, è custode di segreti. Non conoscete neanche l’esistenza del Consiglio supremo di Difesa, ma non è colpa vostra, lì c’è il potere vero che decide le cose che contano sul serio, mica è il Consiglio superiore della Magistratura, organo gemello che presiede il settore della Giustizia e Palamara ci ha spiegato bene come funziona tra cricche, clan, correnti. No, nel Consiglio superiore della Difesa si riunisce il potere vero, quello che si chiama hard power e di cui non dovete sapere nulla.
Irritualmente il presidente del Consiglio alla vigilia di questa importante riunione fa una dichiarazione di principio: “Noi stiamo con l’Ucraina”. Mattarella pubblicamente al Bundestag sempre alla vigilia fa un discorso palesemente antirusso con frasi come “la sovranità di un popolo non si esprime nel diritto di portare guerra al vicino” e “la guerra di aggressione è un crimine”, in cui lamenta poi i dati di vittime tra i civili della guerra. Un po’ paradossale dirlo ai tedeschi che hanno avuto le città letteralmente rase al suolo dai bombardamenti angloamericani (Sergio, do you remember Dresda?), come d’altronde capitò a noi italiani: proprio ieri sul Corriere della Sera lo showman Renzo Arbore ricordava la sua famiglia in fuga da Foggia distrutta dagli stessi bombardamenti della stessa matrice che non risparmiarono neanche Roma, io stesso ho in famiglia il fratello bambino di mio padre ucciso dai raid su Salerno. Perché i difensori delle libertà democratiche bombardavano i civili e sbriciolavano le loro case? Perché gli americani ne hanno ammazzati duecentomila in due giorni essendo l’unica potenza ad aver usato ad oggi l’atomica su centri abitati? Caro Mattarella, la risposta è una sola: perché è la guerra a essere orrenda e i civili sono ovviamente i più esposti, colpirli piega i governi e fiacca il morale degli eserciti al fronte. L’orrore della guerra è tutto qui. Per questo la guerra deve cessare, subito.
Un altro protagonista del Consiglio supremo di Difesa di oggi sarà Guido Crosetto, il più convinto tra gli spedizionieri dei dodici pacchetti di armi all’Ucraina, convinto anche che sarebbe cosa buona e giusta alzare la spesa militare italiana al 5% del Pil come ci chiede la Nato dall’attuale 2% scarso, per parlare in soldoni con un salasso che ci costerebbe 65 miliardi di euro in più all’anno, una valanga di quattrini che ovviamente non abbiamo e dovremmo togliere a sanità, istruzione, assistenza, pensioni. Ricordatevi bene questo dato perché è un’altra cosa che non sapete: un punto di Pil italiano vale 21 miliardi di euro, quindi quando vi parlano di spese militari al 5% stanno dicendo semplicemente un’assurdità.
Credo di aver dimostrato che l’apodittico “noi stiamo con l’Ucraina” di Giorgia Meloni, la posizione sostanzialmente russofoba di Sergio Mattarella espressa nel discorso al Bundestag, la linea militarista di Guido Crosetto sono contrari all’interesse nazionale, quello che i nostri governanti giurano di perseguire come interesse “esclusivo” che guida i loro atti. Quarantacinque mesi di sostegno acritico all’Ucraina, che si rivela in questi giorni anche regime intriso di corruzione e interessi personali del clan Zelensky, hanno consumato risorse che l’interesse nazionale italiano voleva rivolte ad altro, ad esempio a finanziare quel reddito di maternità che da otto anni propongo come unica soluzione alla peggiore tragedia italiana che è la denatalità. La russofobia plateale dei discorsi del presidente Sergio Mattarella è nociva all’interesse nazionale che deve guardare a Mosca come partner politico per un’Europa pacificata e anche come partner commerciale per le nostre imprese che in era di sanzioni hanno visto bloccarsi il business con quel vastissimo mercato. Infine è ovviamente contrario all’interesse nazionale spendere 65 miliardi di euro in più all’anno in armamenti e apparati militari come sogna il ministro Guido Crosetto, perché abbiamo bisogno di investire piuttosto sulle quattro colonne del nostro welfare: sanità, istruzione, previdenza, assistenza.
Invio questo mio scritto al Consiglio supremo di Difesa non perché creda di poter influire in alcun modo, ma affinché voi sappiate come e dove si prendono le decisioni che, lo so, come me vorreste contestare e non sapete come fare. Ecco, leggendo questa pagina almeno ne sapete un po’ di più ed è la consapevolezza, sorella maggiore della verità, che vi farà esseri liberi. Ricordando così ai governanti di agire “nell’interesse esclusivo della nazione” come da solenne giuramento. Al Consiglio supremo di Difesa oggi si riunirà un gruppo di potenti spergiuri, almeno sappiatelo.

