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Quando uscirete dal torpore e alzerete finalmente la voce?

di Eugenio Capozzi - 02/01/2021

Quando uscirete dal torpore e alzerete finalmente la voce?

Fonte: Eugenio Capozzi

Mesi e mesi di restrizioni: mascherine ovunque, riduzioni di capienza negli esercizi, coprifuoco, chiusure di esercizi, chiusure di scuole, università, musei, biblioteche, cinema, teatri, palestre, piscine, sistema delle "fasce", zone rosse, chiusure di bar, ristoranti, negozi, limitazioni della libertà di circolazione dei cittadini, lockdown... E il numero dei contagi continua a crescere, riprende a crescere o rimane alto (anche se i ricoverati e le terapie intensive diminuiscono, segno che il virus è meno forte).
Anche un asino a questo punto capirebbe che tutte queste misure non servono a niente, che creano danni giganteschi alla società senza apportare nessun beneficio.
E invece governo, Cts, regioni perseverano diabolicamente nell'errore: la loro idea unica, fissa, ossessiva è quella di ulteriori restrizioni, sempre più severe, sempre più inutili e dannose.
Ma quando lo capiranno che bisogna riaprire tutto, subito? Che negozi, bar, ristoranti, cinema, teatri, concerti, palestre, piscine, lidi, stazioni sciistiche, musei, biblioteche, archivi, mostre, scuole, università con qualche ovvia e sensata misura di sicurezza  non sono luoghi in cui si spande il contagio? Che il veicolo fondamentale di contagio per i virus para-influenzali come questo sono i contatti intrafamiliari, le convivenze? Se si vuole limitare il contagio si può soltanto continuare a evitare gli eventi di massa e assicurare finalmente una diminuzione di concentrazione nei trasporti pubblici potenziando le reti. Per il resto, ci si concentri piuttosto sull'organizzazione sanitaria, assicurando una efficace medicina di base, terapie farmacologiche domiciliari tempestive, reparti specializzati più ampi e attrezzati.
Certo, lo so, se le autorità perseverano diabolicamente nell'errore fatale lo fanno o perché vogliono dare l'impressione di fare qualcosa, non importa cosa, per placare le angosce di una popolazione psicotizzata o per malafede, allo scopo di rafforzare e perpetuare il loro potere, obbedendo anche a sollecitazioni di poteri sovranazionali.
E allora il compito di ricordare loro l'ovvio, di riportarle al buon senso spetta ai cittadini, che sentono sulla loro pelle il morso di un imprigionamento assurdo. Imprenditori, lavoratori, precari, disoccupati, cassintegrati, esercenti, operatori della cultura, dello sport, dell'arte e dello spettacolo, studenti e genitori, dove siete? Quando vi unite? Quando uscirete dal torpore e alzerete finalmente la voce?