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Ripresa a K postpandemica

di Simone Torresani - 29/12/2020

Ripresa a K postpandemica

Fonte: Il giornale del Ribelle

A tempo record, quasi da "Guinness dei Primati", è arrivato il salvifico vaccino: ha bruciato i tempi non solo nella ricerca ma anche nella logistica e distribuzione. È arrivato dunque il vaccino e state sicuri che efficacia o meno, copertura immunologica più o meno duratura, varianti inglesi, sudafricane, giapponesi e magari domani anche paraguaiane o della Repubblica Indipendente di Vattelapesca sarà "quello giusto" e la "sola ed unica exit strategy". Perché così da dieci mesi ci pompano 24h24, la narrazione dice questo sin dal "paziente uno" di Codogno, che dico di Codogno, sin da quando Wuhan ha chiuso per quarantena e quindi i narratori stessi sono divenuti ormai prigionieri della loro propaganda: guai, perciò, se le cose andassero diversamente. Tanto i dati sono manipolabili e chi controlla i controllori?

Ritengo che l'emergenza pandemica finirà pressappoco nell' estate 2021 o giù di lì, vuoi per i vaccini e vuoi per la naturale decadenza del virus stando a quanto ci hanno insegnato le epidemie del passato. Proprio quella manciata di mesi, provvidenziale, che serve ai Padroni del Vapore (giganti del digitale, grandi banchieri, gestori di fondi, alti finanzieri, grossi membri dei servizi segreti, capi delle multinazionali) per liquidare definitivamente il vecchio sistema e gettare le basi della Quarta Rivoluzione Industriale, che assorbirà tutta la decade dei Venti del XXI secolo (come ho scritto, questo processo abbisogna di almeno sette, otto, nove anni data la sua complessità). Infatti tutti si stanno affannando a ripetere che anche con centinaia di migliaia di dosi in arrivo ogni settimana sarà necessario continuare con mascherine e distanziamento "sociale": badate bene il termine "sociale" e non "fisico", una ragione esiste e tra poco la scopriremo.

Queste ultime restrizioni serviranno a liquidare tutti quei settori che nella Quarta Rivoluzione Industriale saranno inutili: turismo di massa, ristorazione, trasporto aereo su grandi flotte,  trasporto pubblico in generale, eccetera, facendo introiettare alle popolazioni il nuovo stile di vita cioè smart working, mobilità ridotta, turismo individuale /familiare di vicinato, didattica a distanza e uso delle piattaforme digitali per qualsiasi servizio, compresi film, spettacoli teatrali, pizze e cultura.

La Quarta Rivoluzione Industriale, per funzionare, ha necessità di mobilità ridotta e di socialità ancor più ridotta. Il distanziamento sociale sarà permanente, infatti. Come fai a vendere pacchetti in streaming se la gente va al cinema o al teatro? O a vendere fitness online se vanno in palestra? O a far prosperare il delivery se vai al ristorante? O a far guadagnare i vari Airbnb et similia se vai dalle agenzie di viaggio? O gli Amazon store virtuali e reali se vai dal negozietto del ferramenta sotto casa?

Non funzionerebbe. E siccome il turbocapitalismo selvaggio 4.0 la concorrenza non la concepisce, deve farla sparire. È chiaro il concetto? Non è che i vari Padroni del Vapore sono cattivi e assatanati come certi complottisti li descrivono, è che il loro modello abbisogna di un certo stile di vita che fa a pugni con quello con cui eravamo abituati. È una questione di "concorrenza" e siccome il nuovo fa a pugni col vecchio, il nuovo dovrà fagocitare il vecchio: è la metafora del Capitalismo dio Crono che divora i propri figli. E al momento all'orizzonte non si vede alcuno Zeus pronto a farglieli sputare e ad evirarlo.

È bene, miei cari lettori, che iniziate anche voi a introiettare tali concetti -ovviamente dopo esservi riparati tra la vegetazione del Bosco jungheriano- perché la Disruption (voce inglese traducibile come "innovazione che crea nuovi mercati e nuove reti di valori in una società") che seguirà alla Quarta Rivoluzione Industriale sarà di una portata devastante tale che non si è mai vista dacché l' Umanità calca la Terra e chi non sarà preparato a ciò verrà spazzato via, verrà liquidato o lo shock sarà tale -per quei poverini che ancora credono a "andràtuttobene"- che ne perderanno la sanità mentale. Se pensate che questi sono i vaneggiamenti d'un umile anonimo uomo di paese che vive a due passi dai vigneti da qualche parte nel Sud del Sud dei Santi, vi sbagliate di grosso. Ma so che non pensate così. Comunque per darvi il parere di chi ne sa più di me ecco che il "Financial Times", l'economista Pagani, l'Huffington Post in un suo ultimo articolo e anche Mario Draghi parlano di "ripresa a K" postpandemica. Significa una ripresa dove alcuni settori -peraltro quelli mai colpiti dalla crisi, anzi avvantaggiati- continueranno la loro ascesa esponenziale mentre quelli duramente colpiti rotoleranno sempre più verso il basso.  E analizzando quali settori saliranno e quali scenderanno (indovinate quali?) non servono delle grandi menti per capire dove andremo a parare e cosa rischia di concretizzarsi nei prossimi anni.

Dimenticavo: le riprese a "K" sono quelle che portano le maggiori e più devastanti disparità di reddito tra la popolazione e le dividono in una minoranza di garantiti e una maggioranza di non garantiti. Ho scritto più volte che soluzioni al momento non ve ne sono. Conviene stare solo buoni, preparati, consapevoli (soprattutto direi, consapevoli) in attesa degli eventi. E sapendo benissimo che noi oggi abbiamo urgenza di recuperare e creare nuovi valori, non nuove scoperte. Vedete, possiamo paragonare il tutto a una previsione meteo a 15 giorni: il modello matematico ha fiutato una grossa area di bassa pressione in discesa dall' Atlantico al Mediterraneo, via golfo del Leone e Porta del Rodano, con un Mar Ligure molto caldo e pericolo di piogge eccessive associate inoltre a calde correnti di scirocco in arrivo sulle regioni meridionali. Il meteo da qui a 15 giorni fiuta tempesta, la tendenza è una tempesta, il modello prevede tempesta, però...però...il previsore non sa di preciso quali zone saranno più a rischio, quali in ombra pluviometrica, se sarà pioggia o diluvio, perché la Teoria del Caos agisce con mille varianti e forzanti impossibili da prevedere.

Entreremo in un decennio di tempesta, ma non sappiamo, come il previsore, dove e quando e con che intensità colpirà (e se colpirà: a volte vanno in frontolisi sulle Alpi per forzanti esterne). Solo 36, se non 24 ore prima il previsore avrà la certezza. E così siamo tutti quanti noi in questo tempo sospeso, col vecchio morto e il nuovo ancora non nato.

Io vi auguro serene feste per quanto possano esserlo, dandovi appuntamento al 2021 per altri cicli di articoli su come andrà il mondo, sperando di poter dare risposte più articolate.