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Se cade il governo

di Paolo Borgognone - 07/03/2019

Se cade il governo

Fonte: Paolo Borgognone

Se cade il governo, cosa che ritengo assai probabile a questo punto e il TAV è soltanto un pretesto che le forze contraenti il "contratto per il cambiamento" hanno tirato fuori dal cilindro per liberarsi dai rispettivi impegni sottoscritti (ferme pressioni internazionali fortissime in tal senso), si torna ai vecchi schemi centrosinistra/centrodestra con il M5S depotenziato relegato a un ruolo di protesta e testimonianza esterne. E di "cambiamento", in questo Paese, non ne sentiremo parlare più, neppure in termini meramente formali e astratti. Avete notato che tutto il mainstream di sistema (liberale) tifa per il ritorno al passato, con la ricostruzione di gruppi di potere speculari in cui sul versante sinistro il PD garantisca i privilegi delle opacità presenti, a ogni livello e in ogni ambito, in questo Paese e in cui Forza Italia faccia lo stesso lavoro in conto terzi sul versante destro? Io credo che la ricomposizione del bipolarismo solidale sinistra/destra sia lo scenario peggiore che si possa immaginare e da cui non trarremo alcunché di buono. In un certo qual senso, pur con tutte le criticità del caso, mi sento già un "nostalgico" di questo governo... (un'ipotesi politica, quella del populismo "giallo-verde" che, a mio parere, non troverà più alcuno spazio di riproposizione e sarà criminalizzata, dal mainstream, come spauracchio da utilizzare preventivamente per indurre gli elettori a riallinearsi. Diranno infatti: se non voterete PD o FI, tornerà il governo "giallo-verde"...).