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Sinistra-destra: stessa faccia stessa razza

di Antonio Catalano - 13/10/2025

Sinistra-destra: stessa faccia stessa razza

Fonte: Antonio Catalano

Da una parte abbiamo la sinistra a sventolare la bandiera palestinese, come se questa riparasse la vergogna di aver appoggiato nell’ultimo quarto di secolo sempre e comunque qualsiasi sanguinario cambio di regime in nome, ci mancherebbe, della democrazia (solo tre esempi: l’Iraq del “tiranno” Saddam, la Libia del “tiranno” Gheddafi, la Siria del “tiranno” Assad). Dall’altra, la destra. Sempre, anch’essa, ci mancherebbe, a difesa della democrazia nonché dei “valori” dell’Occidente e in più, ogni volta che c’è di mezzo Israele, pronta allo scatto ferino: È-l’unica-democrazia-del-Medioriente! A entrambe le parti, comunque, piace un Medio Oriente ridotto a tribalismo, dove è cancellata qualsiasi ipotesi di stato governato da forze arabe e nazionaliste, come quelle prima menzionate. La tragedia palestinese, oltre naturalmente quella d’essere carne da macello del sionismo più o meno democratico, è che ha perso la sua dirigenza più qualificata a rappresentarla in un processo di costruzione di una propria statualità. Non a caso Israele si rifiuta di considerare la scarcerazione di Marwan Barghouti, figura politica molto autorevole, diventato segretario generale di Fatah nei territori occupati della Cisgiordania nel 1994, e nel 2022 catturato dall’esercito sionista con accuse da lui sempre negate. Barghouti si rifiutò di difendersi nel corso del processo: non riconosceva l’autorità del tribunale che lo processava. Cinque ergastoli. Alla sinistra piace tanto il sapore esotico di un oriente tribale, per cui in nome dell’accoglienza è disposta qui da noi a barattare la dignità della donna con un burqa o un niqab; mentre la destra, cui fa orrore sia il primo che il secondo, sempre e comunque appoggia Israele che, direttamente o indirettamente, sostiene i fondamentalisti, così da poter giustificare la sua aggressività verso i tribali popoli limitrofi. La sinistra è comunque più aperta e dialettica della destra, contempla più opzioni, e all’occasione tira fuori dal cilindro il coniglio più adatto. Se si tratta di difendere Israele dagli attacchi antisemiti, tira fuori dal cilindro le (s)quartapelle, i fiano, le segre… se necessario tutta la sinistra per Israele; se invece c’è da difendere i palestinesi, allora tira fuori le albanesi, i fratobonelli, i centrisociali e tant’altra gente de core. La destra invece, come s’è detto, è meno dialettica, lei difende la civiltà e basta, non sta tanto a ciurlare nel manico, il nemico è sempre e comunque l’islam, che in Terrasanta minaccia l’unica-democrazia-del-medioriente da noi i nostri valori. Ma, guarda un po’, a entrambe fanno schifo i Saddam, i Gheddafi, gli Assad…