Solidarietà a Bibi
di Marco Travaglio - 22/05/2025
Fonte: Il Fatto Quotidiano
Non so voi, ma ora arrivo a capire Netanyahu. Il noto terrorista e serial killer israeliano ha sterminato per 19 mesi 50 mila civili palestinesi bombardando ’ndo cojo cojo la striscia di Gaza con la scusa di sconfiggere Hamas (ben nascosto nei tunnel e all’estero e ben rifornito di nuove leve dai massacri dell’Idf) e liberare gli ostaggi (contribuendo ad ammazzarli), in realtà per salvarsi le chiappe, senza che nessuno dicesse o facesse niente. Chiunque nel globo terracqueo osi fare un millesimo di ciò che fa lui è subissato di condanne, sanzioni, embarghi, boicottaggi, risoluzioni. Lui no. Al massimo qualche fervorino per gli “errori” o “eccessi di legittima difesa”: ahi ahi, bricconcello, non esagerare. Nessun Paese ha sospeso i rapporti diplomatici e commerciali, né tantomeno le forniture di armi. Neppure quando suoi ministri invocavano l’atomica su Gaza o altri simpatici mezzi per eliminarne i 2,5 milioni di abitanti. Né quando l’Idf bombardava le basi Unifil in Libano che osavano intralciare l’ennesima invasione (come ieri con i 25 ambasciatori). Anzi, l’Occidente puniva severamente chi parlava male di lui: accuse di antisemitismo, retate di Pro-Pal in strade e università, prof anche ebrei fermati alla frontiera tedesca perché minacciavano di denunciare i suoi crimini in convegni accademici, un bimbo di 10 anni braccato, arrestato in piazza a Berlino e assicurato alla giustizia da agenti antisommossa perché sventolava una bandierina della Palestina.
Poi il suo ex amico Trump è volato nella penisola arabica per affari (anche suoi) e ha avuto conferma che i satrapi locali se ne fregano dei palestinesi, ma devono salvare la faccia con l’opinione pubblica araba. Così ha scaricato Bibi e spinto sull’acceleratore dei negoziati con i suoi più acerrimi nemici: Iran, Hamas, Houthi, Siria. A quel punto la cosiddetta Europa, che salvo rare eccezioni non aveva mai detto né fatto nulla, si è sentita scavalcata persino da lui. E, tutto a un botto, ha realizzato che Israele in un anno e mezzo ha maciullato 50 mila persone, soprattutto bambini, mentre le altre rischiano di morire di fame. La scoperta dell’acqua calda, o dell’acqua Kallas, viste le vibranti parole dell’intrepida “alta rappresentante Ue” fra una sanzione e l’altra alla Russia: “Dall’odierna discussione emerge una forte maggioranza a favore della revisione dell’art. 2 del nostro accordo di associazione con Israele. Pertanto avvieremo l’iniziativa, intanto spetta a Israele sbloccare gli aiuti umanitari”. Insomma, gliele ha cantate chiare. Figurarsi lo stupore di Netanyahu, che non si dà pace: “Che avrò fatto di strano e di nuovo?”. Non sa che, tra i famosi “valori dell’Europa”, c’è anche il numero chiuso sui morti ammazzati: 50 mila, non uno di più.