Un po' di chiarezza sulla riforma della magistratura
di Antonio Terrenzio - 18/11/2025

Fonte: Antonio Terrenzio
Il Fatto Quotidiano ed il suo direttore Marco Travaglio stanno alzando il consueto polverone mediatico non risparmiando figuracce come la pubblicazione dell'intervista mai rilasciata da Falcone sulla sua contrarietà alla separazione delle carriere, e quindi la strumentalizzazione degli eroi dell'Antimafia per mero spirito propagandistico a sostegno del partito dei giudici. Alla fregnaccia di Travaglio si sono aggiunte le dichiarazioni del Giudice Gratteri che ha ribadito il concetto e reiterato la figura barbina.
Nonostante il depistaggio dell'informazione, attualmente il SI per il referendum della riforma è in vantaggio al 53% e mantiene uno scarto di oltre 12 punti percentuali sul NO. Malgrado la consistenza del vantaggio e la consapevolezza da parte della maggioranza dell'opinione pubblica di una necessaria riforma che ponga fine allo strapotere ed alla impunità delle cariche del terzo potere della Stato, non bisogna dimenticare che ai referendum la partecipazione elettorale è di solito bassa.
Inoltre, i sostenitori del SI, per la maggioranza apparenti all'elettorato del cx-dx, sono un corpo elettorale "non organico" più sciolto e meno "disciplinato" di quello di sinistra. Questi ultimi vedrete, infoiati da Formigli e da La7, oltre ai quotidiani pro establishment del potere giudiziario come Il Fatto Quotidiano e Repubblica, andranno a votare in blocco contro una riforma che loro percepiscono come un attacco alla "libertà" dei giudici ed alla "deriva autoritaria"del Governo Meloni. Questa base sociale, anzi questo tipo antropologico, è intimamente persuaso di far parte della parte più "onesta" e "civile" della popolazione che deve preservare Il Paese da una forma di degrado politico che ha avuto il suo apogeo con il "ventennio" Berlusconiano e che oggi vede i " fascisti" al potere. Dicevamo, questa base sociale si muoverà in blocco come fa ad ogni appuntamento elettorale, dovesse votare anche Topo Gigio come suo rappresentante. Per cui, da qui fino marzo è facile attendersi una lotta senza esclusione di colpi con scandali falsi o presunti sui membri del Governo ad inferocire il dibattito (Vedi Caso Almasri).
Ma la riforma della Magistratura è fondamentale per ridimensionare un potere che da tempo colpisce impunemente avversari politici e che spesso ha assolto direttive provenienti dall'esterno. Si pensi solo alle inchieste contro l'ENI e alle false prove addotte dal giudice Di Pasquale per il quale l'interessato è stato premiato con addirittura con un avanzamento di carriera, o alle migliaia di (oltre 5000 l'anno) vittime di sentenze sbagliate che hanno rovinato la vita di cittadini innocenti. A ciò vadano ad aggiungersi le "scarcerazioni lampo" di migranti irregolari e le decisioni senza conseguenze che chiedono sacrifici solo a chi le subisce, mentre per i magistrati che sbagliano non è prevista nessuna responsabilità civile o sanzione disciplinare.
Il dibattito mediadico della stampa di regime e quella fintamente barricadera sta focalizzando l'attenzione sulla separazione delle carriere ricorrendo anche alle citazioni strumentali degli eroi della antimafia e alla mistificazione dello loro dichiarazioni in merito. In Italia una anomalia giuridica vede Giudice e pubblico ministero, parte giudicante e requirente, ricoprire lo stesso ruolo ed una separazione delle carriere garantirebbe maggiore terzietà di giudizio e maggiore fiducia nel cittadino di fronte alla legge. Chi come Travaglio e Scanzi sventolano la minaccia di una sottomissione del PM nei confronti dell'esecutivo, mente perché la Costituzione garantisce la libertà di questi ultimi ched
devono sottostare solo alla legge.
Ma il cuore della riforma, quella che mette il terrore ai vertici dell'ANM, è il sorteggio del membri del CSM, la sua separazione in due sezioni (per i pubblici ministeri e per i magistrati) e l'istituzione di un'alta corte disciplinare che valuti l'operato dei giudici in base al merito e ne sanzioni gli eventuali errori. Non come adesso per capirci, dove le nomine vengono fatte dall'ANM in base a logiche correntizie e di potere. Come sottolineato anche dal giudice ex-presidente dell'ANM Luca Palmara, il sorteggio dei giudici porrebbe la parole fine al condizionamento politico del Terzo Organo dello Stato ed un argine allo strapotere dei giudici. Tale riforma è di un'importanza fondamentale perché la Magistratura, come in passato, ha pesantemente condizionato la politica nazionale, si pensi solo a Tangentopoli con la quale si spazzò l'intera classe dirigente della I Repubblica. Le Magistrature, non solo in Italia, svolgono un ruolo di controllo su esecutivi non allineati ai poteri forti con sede a Bruxelles ed oltre Atlantico. Lungi dall'essere un organo di tutela delle leggi dello Stato, questo Organo ha man mano rivestito il ruolo di potere ombra per far cadere governi non graditi all'establishment di potere e non di rado di attacco alle nostre aziende partecipate come Eni e Finmeccanica. Per tacere delle omissioni nel periodo Covid sulla decretazione d'urgenza attuata dal Governo Conte II, la somministrazione indiscriminata dei vaccini e la repressione delle libertà personali che non ha visto un solo giudice sollevarsi nel merito. Ma dicevamo, quello dell'uso politico della giustizia e dell'abuso giudiziario non sono problematiche che riguardano solo l'Italia. Oggi il ruolo golpista delle magistrature si espleta nella messa fuori legge di personalità o movimenti di idee ostili all'establishment europoide. In Francia a Marine Len Pen è stato impedito di presentarsi alle prossime elezioni presidenziali per un presunto scandalo legato a fondi di finanziamento del suo partito ricevuti da istituti di credito russi. Mentre l'AfD, il secondo partito tedesco, rischia di essere messo fuori legge con l'accusa di diffondere idee razziste. Come si vede, i colpi di Stato vengono affettuati in punta di diritto o interpretando la legge in modo strumentale per eliminare un avversario politico scomodo che minaccia lo status quo liberal-progressista.
Ritornando al dibattito di casa nostra e alla legge sulla riforma, essa sarà uno spartiacque fondamentale per ridimensionare e riportare nel suo perimetro istituzionale l'organo giudiziario, cercando di bonificarlo dalle fondamenta, vale a dire, liberarlo dal controllo della sinistra repressiva che lo utilizza per abbattere governi popolari e sostituirli con governi tecnici od europrogressisti.
Concludendo, la Commissione Europea ha recentemente presentato un pacchetto di misure con il nome di "European Democracy Shield" che si pone come obiettivo dichiarato quello di proteggere i pilastri delle democrazie da attacchi esterni. Dove per attacchi esterni si intendono la "disinformazione e la propaganda" fatta dai filo-russi nel caso della guerra russo-ucraina. Ebbene, pensiamo a cosa si potrà scatenare una volta che queste direttive saranno applicate da una giustizia che potrà perseguire o abbattere movimenti di idee o di persone con le accuse più assurde ed inique. Anche per questo è fondamentale che la giustizia si liberi dal dominio delle correnti che sono espressione del potere discrazionale delle corti e delle cancellerie dell'UE. Solo attraverso una riforma della Magistratura che ne garantisca autentica imparzialità sarà possibile contrastare il pensiero unico che aumenta il suo livello repressivo in misura in cui vede minacciato il suo dominio. Votare Si al referendum per la riforma della giustizia significa rompere quella cinghia di trasmissione che dai poteri lobbystici arrivano sulle teste dei cittadini. Soltanto con una magistratura libera ed indipendente sarà possibile restituire libertà e sovranità ai governi espressione della volontà popolare e non di classi subalterne eterodirette.

