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Mancano due mesi all’estate ed è già allarme siccità

di redazione - 24/04/2007

 
Il Po, all’altezza di Pontelagoscuro (Fe), è sceso di 80 cm in una sola settimana. Il Lago di Garda, a Peschiera, è di 50 cm al di sotto della media storica degli ultimi 50 anni. Il Lago Maggiore, a Sesto Calende, ha perso addirittura 70 cm e registra un livello di invaso inferiore di 60 milioni di metri cubi rispetto al 2006.

Le previsioni non lasciano ben sperare: ci si aspettano tre mesi di precipitazioni in linea con la media dell’anno scorso a fronte di un aumento della temperatura di circa 1°C rispetto alla media degli anni passati.

Sul fronte energetico, la siccità rischia non solo di ridurre la produzione idroelettrica, ma di impedire il funzionamento di molte delle centrali che usano l’acqua semplicemente per il raffreddamento delle turbine.

Sul fronte agricolo, la Coldiretti si mostra allarmata: il presidente Sergio Marini ha chiesto di «evitare il rischio concreto che nelle campagne si ripeta il disastro del 2003, quando per effetto congiunto del maltempo e della siccità si sono superati i 5 miliardi di euro di danni all'agricoltura». Marini ha inoltre detto: «Siamo pronti a fare la nostra parte, ma non si deve dimenticare che la risorsa idrica è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e dell'ambiente».

Bertolaso, capo della protezione civile, parla di preoccupazione esagerata, anche se ammette che «disagi ci saranno».
Ricordiamoci però dell’Australia. Per sei anni l’amministrazione ha ignorato il progressivo prosciugarsi dei bacini idrici e ora, se nelle prossime tre settimane non pioverà, dovrà sospendere l’irrigazione dei campi, mandando all’aria tutto il raccolto 2007 e mettendo in ginocchio il settore agricolo. E nelle ipotesi più negative sarà a rischio anche l’approvigionamento idrico delle città.
Speriamo che non siano questi «i disagi» a cui si riferiva Bertolaso.

Per finire, ricordiamoci anche che l’Australia se ne è fregata dei cambiamenti climatici, non ha firmato il protocollo di Kyoto e rimane uno dei maggiori produttori di gas serra.

Fonte:
Ecoglog.it
Corriere.it
Stampa.it