Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Moneta debito? Se la conosci la eviti

Moneta debito? Se la conosci la eviti

di Pierluigi Paoletti - 04/05/2007

 

 

Quanto è importante lo strumento che usiamo?

Quanto il suo uso può condizionare il nostro comportamento?

Secondo il diritto penale lo strumento in se è ininfluente, determinante è l’uso che se ne fa e

l’esempio più classico è quello del coltello che può essere utilizzato sia per tagliare il pane

che per uccidere.

Nel caso della moneta invece possiamo affermare al di là di ogni ragionevole dubbio, tanto

per rimanere in ambito giuridico, che l’uso di una moneta rispetto ad un’altra cambia

radicalmente ogni aspetto della nostra vita. Pensate che sia un’affermazione azzardata?

Vediamo se riusciamo a dimostrarvi il contrario.

La nostra moneta ufficiale, l’euro, come tutte le altre monete a corso forzoso, la cui

accettazione è imposta dalla legge, è una moneta basata sul debito. Lo stato, che ogni anno

deve adeguare la quantità di moneta in circolazione, necessaria per lo scambio di beni e

servizi, si indebita con la banca centrale che stampa il denaro, emettendo titoli di debito

(Bot, BTP, CCT ecc.) per un pari importo e sui quali deve pagare anche un tasso di

interesse. Ora noi sappiamo che questa è una truffa bella e buona perché se la moneta deve

essere solo la rappresentazione “cartacea” dei beni e servizi, ovvero della ricchezza prodotta

in un territorio, la sua funzione dovrebbe essere praticamente neutra e non gravata da un

debito a cui si devono aggiungere perdipiù i dannosissimi interessi.

La moneta quindi appartiene di diritto a chi lavora, produce e contribuisce in qualsiasi

modo al benessere collettivo, è il caso delle casalinghe per il sostegno dato alla famiglia,

degli anziani per il loro apporto passato e per la loro esperienza, ma anche dei bambini che

sono il futuro della comunità. Nel mondo economico attuale invece ogni moneta a corso

forzoso, attraverso artifici o raggiri, “sembra” essere di proprietà della banca centrale che

semplicemente la stampa e poi la presta ad interesse ai legittimi proprietari.

Il risultato di questo è che più si produce nuova ricchezza, più il corpo sociale impoverisce

indebitandosi sempre di più e se a questo aggiungiamo una classe politica che a tutto mira

meno che al benessere dei cittadini, abbiamo oltre al crescente indebitamento anche una

spesa pubblica che ogni anno aumenta, tanto per chiarire oggi spendiamo ogni anno oltre la

metà di quello che si produce (circa750 miliardi di euro).

Il risultato sono tasse crescenti per coprire debiti inesistenti e sperperi pubblici, mentre i

servizi essenziali e gli investimenti per ricerca, scuola, infrastrutture ecc., sono ridotti o

addirittura inesistenti per mancanza di fondi. Un esempio recente sono quei 10 mld di euro

chiamato il “tesoretto” che potevano essere destinati a scopi utili o restituiti ai legittimi

proprietari, sempre di avere amministratori della cosa pubblica intelligenti e oculati, ma

anche di questo abbiamo da tempo immemorabile perso ogni speranza, invece, secondo il

ministro delle finanze, banca d’italia e le autorità comunitarie, quella cifra deve essere

destinata alla riduzione del debito pubblico (Come Volevasi Dimostrare).

Ecco allora che la moneta da strumento neutro con la sola funzione di misurare la ricchezza

prodotta e di agevolare gli scambi tra le persone diventa uno strumento di dominazione.

La sua carenza artificiale, prodotta dal debito ingiusto e inesistente a cui è legata, induce chi

la usa, a esprimere le peggiori qualità dell’essere umano. Sentimenti come rabbia,

impotenza, tristezza, paura del futuro sono la norma e la maggior parte dei nostri pensieri

sono rivolti a come fare per pagare conti, debiti personali, tasse, multe, addizionali

comunali, regionali, accise, mutui.

Oltre a lavorare sempre di più, che è una contraddizione in un mondo tecnologico e

opulento come quello occidentale, il poco tempo che passiamo con la nostra famiglia, i

nostri genitori, i nostri figli, i nostri compagni-e di vita, lo passiamo a preoccuparci di come

arrivare a fine mese, dimenticandoci di come crescono i figli, di come si coltiva l’amore e in

un batter di ciglia ci ritroviamo sempre più soli, senza amici, a lottare persino con il partner

per gli alimenti e con una terribile fatica di vivere.

Questo solo per usare una moneta creata con il debito, ma non basta e la situazione peggiora

sensibilmente se pensiamo che nessuno mette in circolazione i soldi degli interessi. Il gioco

già difficile e infinito (se ci si indebita per quello che produciamo non riusciremo MAI a

ritornare in attivo) diventa perverso e diabolico dal momento che non esistono

materialmente i soldi per gli interessi, per cui necessariamente dobbiamo lottare con gli altri

per accaparrarci i soldi tra quei pochi disponibili. Questo scatena la competizione e l’istinto

di sopravvivenza in ciascuno di noi che come una belva lotta per riuscire a trovare quei

maledetti soldi per gli interessi ed è matematico che qualcuno rimanga con il cerino in mano

e aumenti il numero dei marchiati come fallito,inaffidabile e povero. Pensate che oltre al

debito dello stato, su di noi gravano sempre più pesanti anche i debiti personali e allora

letteralmente si aprono le porte dell’inferno. Non abbiamo amici e l’altro diventa il nemico

da sconfiggere per cui uccisioni, suicidi, rapine, furti, maltrattamenti sono all’ordine del

giorno e gran parte, se non tutti hanno come matrice il denaro e i debiti, per non parlare

delle malattie che per l’80% hanno origini psicosomatiche.

E pensate, tutto questo solo per usare una moneta legata al DEBITO

Se invece la moneta non venisse legata al debito, ma appartenesse alla collettività che

produce ricchezza, quindi resa disponibile senza creare nuovo debito, proviamo allora ad

immaginare cosa accadrebbe.

Come prima conseguenza il debito pubblico sparirebbe per magia e dal bilancio statale

sparirebbero i 70 mld di euro di media pagati ogni anno per gli interessi sul debito.

Facendo i conti, sarebbero in totale 1.500 mld di euro (3 milioni di miliardi di lire) più una

cifra annua di 70 mld (140.000 miliardi di lire) di interessi e circa 90 mld (180.000 miliardi

di lire) di nuovo indebitamento. In pratica non si pagherebbero più tasse per un bel pò e poi,

togliendo di mezzo questa classe politica corrotta dal potere e sostituendola con persone

anche senza grandi titoli accademici, ma dotate di buon senso con a cuore il benessere

comune si potrebbe ridurre di un buon 30-40% la spesa pubblica, restituire la dignità alla

scuola che tornerebbe a formare la classe dirigente del futuro, ai servizi essenziali che oggi

sono considerati un peso.

Ci sarebbe abbondanza di tutto, anche del tempo perché potremmo lavorare molto meno e

dedicare almeno metà della nostra giornata alle nostre passioni, alla famiglia, agli affetti.

La collaborazione e l’armonia regnerebbero nelle comunità che non avendo l’assillo dei

debiti e degli interessi potrebbero sviluppare arti e talenti.

Le spese per la sanità verrebbero ridotte in quanto sparirebbero le malattie legate allo stress,

la depressione, le malattie nervose.

Questo è solo un esempio che ognuno può divertirsi a immaginare e vedrete che scoprirete

molti altri aspetti che della nostra vita e del nostro carattere che cambierebbero in meglio

solo utilizzando uno strumento sano come una moneta senza debito.

Le nostre vite sono scandite dal denaro, controllate in ogni particolare dal denaro, il denaro

ci pianifica, ci gestisce e attraverso il debito e interesse ci condiziona in ogni cosa, anche la

più insignificante. Molte delle nostre emozioni, sentimenti, malattie sono collegate ai soldi

per cui se cambiamo lo strumento, moneta debito, e facciamo tornare la moneta al suo ruolo

naturale di facilitatore degli scambi e di metro della ricchezza, automaticamente e senza

bisogno di essere consapevoli tutto cambia miracolosamente.

Così come un uso distorto di questo strumento per fini di dominazione e sopraffazione, ha

reso la nostra vita un inferno a nostra insaputa, altrettanto utilizzando una moneta libera da

questi artifici ci può cambiare la vita.

Raggiungere definitivamente l’uso di una moneta libera da debito e interessi forse è

complicato nell’immediato, visti anche i poteri economici che governano praticamente tutto

il mondo politico, sociale ed economico, ma deve essere il nostro obiettivo. La conoscenza

vi renderà liberi diceva l’apostolo Giovanni e noi siamo a metà del guado avendo chiaro il

meccanismo di creazione della moneta cartacea e elettronica e le conseguenze che ha nelle

nostre vite. Un ottimo passaggio intermedio è l’utilizzo di monete complementari che

affianchino la moneta costruita sul debito a corso forzoso (imposta ex legis).

Queste monete, non avendo i vizi della moneta ufficiale, hanno la funzione di traghettare

verso un’altra società, mitigando gli effetti negativi del debito e facendo rimanere parte

della ricchezza nel luogo dove è stata prodotta. E’ tutto sommato un ottimo antidoto che

permette anche agli scettici di toccare con mano le proprietà benefiche di questo strumento.

In fin dei conti non è che la moneta complementare abbia particolari pregi, semplicemente

non ha quei perversi e infernali meccanismi, propri della moneta ufficiale, che rendono

dipendenti e schiavi del denaro chi la usa.

La prossima domenica a Napoli ci sarà la partenza degli SCEC http://www.loscontochecammina.135.it/

una bellissima iniziativa di un gruppo di aderenti al meet up di Beppe Grillo, che hanno

interpretato la moneta complementare con la fantasia e l’allegria tipica di quella splendida

città, ad Acilia, un quartiere di Roma, circola ormai da anni l’Ecoroma, mentre si sta

lavorando alacremente in Calabria, dove ormai siamo in fase avanzata e prossimi alla

realizzazione del Kro, ad Altopascio in Toscana invece si sta lavorando al TAU e molte

altre località (Mantova, Verona, Gorizia ecc.) stanno lavorando per dotarsi di una moneta

locale per far fronte all’emergenza economica e sociale di questi tempi.

Nel mondo ci sono migliaia di monete locali che hanno risollevato intere nazioni, come

l’Argentina, lo stesso Giappone nella depressione degli anni ’90 e molti altri ancora. Quello

che è importante oltre al risultato concreto, è la voglia sempre più pressante della gente di

informarsi, di essere parte attiva e di fare qualcosa per non soccombere al gioco, ormai

scoperto e chiaro, di coloro che decidono economicamente e politicamente del nostro futuro.

Mai come in questo periodo le bugie hanno le gambe corte, come corto è il tempo che

rimane per rimediare alle malefatte ed uscire dalla palude in cui ci hanno cacciato incauti e

corrotti governanti.

Facendo un salto nel mondo dell’illusione, ovvero i mercati finanziari, annotiamo i nuovi

massimi delle borse americane e del DAX e un inarrestabile Yen sempre più debole.

Se mettiamo insieme Dax (verde) e rapporto euro-yen (blu)

Vediamo che le due cose vanno all’unisono mentre il Nikkey si è fermato

La cosa sarebbe strana perché normalmente il paese con la valuta più debole esporta con più

facilità e quindi la sua economia va meglio rispetto invece ad un paese la cui moneta si

rafforza prepotentemente contro tutte le altre valute (l’europa). Ma qui la logica conta poco

mentre quello che conta è che in Giappone ci si approvvigiona allo 0,6% e si investe in

azioni europee che quindi aumentano di valore e a niente serve ricordare che più su si va

senza un corrispettivo nella economia, più in basso si deve cadere per riallinearsi alla realtà.

Troppe sono le incongruenze di questo periodo storico che possono essere spiegate solo

dall’enorme liquidità che viene riversata sui mercati finanziari e nell’immobiliare, ma

questa liquidità galleggia ad un livello che le persone normali non possono raggiungere

infatti loro sono già sott’acqua nei debiti e nella carenza di denaro.

Strano, proprio strano il mondo della moneta costruita sul debito.

Moneta debito? Se la conosci la eviti, dillo anche agli altri.

That’s all folks