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La pillola dell'obbedienza – Un invito alla riflessione

di Valerio Pignatta - 27/12/2005

Fonte: Ecolobrando

 

Anche in Italia c’è un un progetto pilota sul Ritalin, farmaco a base di metilfenidato (ossia un’amfetamina). Se questo progetto otterrà i risultati che si propongono i promotori, il Ritalin potrebbe diventare il farmaco che servirà a curare il cosiddetto ”Disturbo da deficit dell’attenzione con iperattività” (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, ADHD) una sindrome che colpirebbe i bambini in età scolare e prescolare, caratterizzata da irrequietezza, difficoltà di concentrazione, sbadataggine, impulsività, svogliatezza, poca disposizione all’ascolto. Fino al marzo 2003 il Ritalin compariva nella sotto-tabella I insieme alla cocaina, agli oppiacei, all’eroina, all’LSD. Da quella data è passato nella sotto-tabella IV, dove sono presenti gli psicofarmaci.

Negli USA e in Inghilterra si fa uso di questo medicinale da vari anni e i risultati sono allarmanti. Nei soli Stati Uniti le diagnosi di iperattività crescono esponenzialmente ogni anno e oggi sono da quattro a sei milioni i bambini americani trattati con questo farmaco. La Novartis, la multinazionale farmaceutica che lo produce, è sotto accusa per collusione, per aver fatto pressioni per promuovere diagnosi di ADD (Attention Deficit Disorder) e di ADHD, uno sforzo promozionale di grande successo, volto ad incrementare il mercato del suo prodotto. Anche l’Associazione Psichiatrica Americana è stata accusata di aver ricevuto una tangente miliardaria per rendere sempre più vaghi e generici i criteri diagnostici di tale malattia.

In Italia a un’interrogazione parlamentare sui pericolosi effetti di questa droga su un organismo in età evolutiva il sottosegretario Guidi ha risposto assicurando che il medicinale si potrà ottenere soltanto con una ricetta speciale.
Secondo la bibliografia medico-scientifica internazionale infatti il Ritalin produce i seguenti effetti collaterali: disturbi gastrointestinali, emorragie intestinali, glaucoma, tachicardia, aritmie, arresto cardiaco, disturbi del sonno, inappetenza, nausea, inibizione della crescita, ipertensione, irritazioni cutanee, emicrania, allucinazioni, depressione, abuso di droghe, suicidio ecc.
Ma un effetto ancor più (se si può dire) preoccupante che questo narcotico ha sugli individui è la sua attività di induzione all’obbedienza. In questa prospettiva il controllo sociale da parte delle “autorità” risulterà molto più proficuo e agevole. Nel lungo periodo la “sicurezza” richiesta dai cittadini sarà senz’altro garantita…

Ma a quale prezzo?

Le prove oggettive scientifiche sull’esistenza della malattia non ci sono e molti autori parlano di semplice mutamento generazionale, stress da videogiochi, eccesso di televisione, disordini affettivi, intolleranza a additivi alimentari ecc.
Ma di fatto si è di fronte ad un futuro mercato di migliaia di miliardi, con risvolti sulla docilità sociale, per chi detiene l’autorità, di grande effetto. Questo è il vero problema.
Denaro e potere, il veridico filo di Arianna della “civiltà” contemporanea per arrivare alla spiegazione (o quasi) di ogni cosa.

Approfondimenti

Vedi il decreto del ministero della Salute 22 luglio 2003 ossia Aggiornamento delle tabelle contenenti l'elenco delle sostanze stupefacenti e psicotrope di cui al decreto del ministro della Sanità, 27 luglio 1992.

Vedi la pagina dell’OISM (Osservatorio italiano salute mentale), un ricco archivio di articoli in italiano e inglese sul disturbo ADHD/DDAI.

Vedi http://www.giulemanidaibambini.org

Fonti a stampa a carattere divulgativo:

  • Gazzola, Chiara e Siddi, Luisa, Il desiderio, il controllo, l’eresia, La Fiaccola, Palermo, 2003
  • Kremer, Heinrich, Ritalin e cervello, Macro Edizioni, Cesena, 2003