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Home / Articoli / Telethon, Cancro e le Favole di Natale.

Telethon, Cancro e le Favole di Natale.

di Giuseppe Parisi* - 08/01/2006

Fonte: Comedonchisciotte

 

 
Hai controllato l'onestà professionale del tuo medico?

Il commento sotto descrive come i media contribuiscono a proporre agli ignari adulti italiani la favola delle guarigioni dal cancro.
Da anni i numeri mostrano che la “guerra” contro il cancro condotta con i metodi convenzionali (chemio, radio, chirurgia) è nettamente
persa.
I fatti messi in evidenza dalle statistiche sono comprensibili da studenti di terza elementare, eppure i nostri medici, emanando
un'aura di autorità e conoscenza, continuano a proporceli, ignorando metodi più efficaci.
Dati questi strani comportamenti, la mia mente osa concludere che la stragrande maggioranza dei medici italiani, quando consiglia i
trattamenti, complotta per truffare il paziente “vendendogli” terapie che il medico sa essere inutili e dannose alla salute.
rinaldo lampis -
www.movimentoconsensus.org




Natale: tutti piu’ buoni…
Quale delizia il raccoglimento natalizio… le palline colorate di Natale.
Che sensazioni meravigliose!
Libero la mia mente da ogni cattivo pensiero, la purifico da ogni sentimento negativo.
In seguito attraversero' con sforzo due imponenti montagne: le analisi del TG sull’ultimo anno di notizie, e dei dati raccolti ed
archiviati.
Nei dati, la prima cosa che mi salta agli occhi è una e-mail di una donna di mezza eta’ che chiede consiglio: chemioterapia si',
chemioterapia no?
Come curarsi? Chemioterapia, radioterapia, con tutte le loro devastanti conseguenze non sono piu' le uniche alternative, vero?
Forse chiede per autoconvincersi, forse vuole scherzare.

…Intanto restiamo alle maratone Telethon.
Vediamo le grandi serate TV, con ospiti che raccontano le guarigioni dai tumori, ormai all’87% dei casi.
Sono barzellette che non racconterebbe nessun comico:
pensate che il nostro Alberto Sordi lo avrebbe mai fatto?
Eppure loro lo fanno.
Usano semplici trucchi: ne cito qualcuno.
Se viene ospedalizzata una paziente con, ad esempio tumore al seno,
e fatta la terapia viene dimessa, non la chiamano dimissione, la chiamano guarigione.
Se dopo 3 mesi ritorna con un tumore al fegato, non sara’ certo da ricollegarsi a quanto prima… Ma cosa dici?!
Ma c’e’ di piu: se un paziente viene dimesso, e poi ritorna anche per controlli e viene di nuovo dimesso, ad ogni passaggio e’ un dato
positivo.
Dato che si puo’ morire solo 1 volta, anche se si viene dimessi 9 volte,
alla fine il risultato sara’ del 90% di guarigioni e del 10% di mortalita’!

C’e’ di piu’, c’e’ di piu’…
Attivano calcoli che un bambino in terza elementare non farebbe.
Ad esempio, tumore al testicolo/tumore al polmone.
Del primo si salvano anche piu’ del 90%, del secondo si arriva a fatica al 10%.
Una media stimata sarebbe del 50%, ma si nasconde che quelli del testicolo sono
solo 2000, mentre i colpiti da tumore al polmone sono 40.000.
A questo punto, il bambino in terza elementare comprenderebbe che la media non
e’ piu’ 50%…
Pubblicità ingannevole quindi: adiremo l’Antitrust!

…Ma c’e’ una statistica che non si fa mai.
A fronte del prezzo pagato in termini economici e di sofferenza, non si conosce
se lo stesso paziente potrebbe vivere di piu’ se si escludesse qualsiasi
intervento terapeutico...

Di contro ci sono statistiche che parlano chiaro:
l’aggressivita’ di un tumore recidivante diventa esponenziale dopo la chemioterapia.
L’estrema difficolta’, se non l’impossibilita’ di "terapeutizzare" il tumore se la necessità di una chemioterapia si ripresenta,
e’ il sacrificio che un paziente deve pagare all'altare delle terapie chemiotossiche.

Mio Dio, e’ Natale.
Nella luce delle palline di Natale, che va e viene, penso alle sofferenze umane,
agli anziani abbandonati e soli, ai bambini malati negli ospedali. Penso a
quanti attendono la ricerca negata di valide strategie per guarire, a quanti
contano i loro minuti passare, perche’ la lotta per la vita e’ questione di
minuti. Penso alla cattiveria umana che interpone il profitto a tutto, anche
alle sofferenze altrui, alle malattie.

In questa notte di Natale, desidererei che tutti i vescovi asserissero che non
e’ vero che la malattia e la sofferenza sono preziose per avvicinarsi al Divino.
Così dicendo farebbero due cose buone: non danneggerebbero Madre Natura, e non
creerebbero un alibi alla catastrofe della medicina chimica.

…In ultimo, in questa meravigliosa notte, desidererei che il Presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi facesse un grande regalo a tutti gli italiani: dato
il profuso sforzo del Consiglio Superiore di Sanita’, creare per loro una sede
apposita, piu’ confortevole e piu’ lontana possibile dall’Italia, magari in
Alaska, dove poter svolgere le loro preziosissime ed efficienti mansioni
Direttive…
Speriamo che il Presidente Berlusconi ci dia ascolto e che ci faccia questo regalo.
Buon Natale, Felice Anno Nuovo.

*Aduc - associazione per i diritti degli utenti e consumatori
Avvertenze numero 2006-1 del 1 Gennaio 2006