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Feticci sarete voi

di Matteo Fagotto - 14/01/2006

Fonte: peacereporter.net

In Benin celebrata la decima festa del Vodun. Rivelatosi più vivo che mai
Si è tenuta martedì in Benin la "fête du Vodoun" (festa del Voodoo), una delle ricorrenze più importanti nel piccolo stato africano da quando, nel 1996, il Vodun è stato dichiarato religione di stato. Migliaia di persone si sono riversate nelle strade delle principali città e sulla spiaggia di Ouidah, il centro religioso più importante del Paese, per danzare e pregare onorando una ricorrenza a cui, grazie al fenomeno del sincretismo, partecipano anche i cristiani e i musulmani. E per rendere dignità a una religione da lungo tempo screditata.
 
Spiriti naturali. Il Vodun è una religione animista, nata in Africa occidentale presso le comunità Ewe, Fon e Yoruba, abitanti nel territorio che oggi è diviso tra il Togo, il Benin e la Nigeria, e successivamente adottata da non meno di 25 comunità nella parte occidentale del continente. La parola Vodun significa semplicemente “spirito”, gli stessi spiriti che fanno da mediatori tra un Dio unico, creatore dell’universo, e gli uomini. Questi spiriti “supervisionano” la vita terrena controllando le forze elementari della natura, come l’acqua, la terra, il fuoco e l’aria, ma non solo. Ve ne sono anche di preposti alle malattie, ai minerali e ai tuoni.
 
Religione antica. Il Vodun è una religione antica, le cui origini sono datate da alcuni studiosi a diecimila anni fa. Il Benin è riconosciuto come la sua culla, ma la religione si è diffusa anche in Sudamerica con la tratta degli schiavi. Non è un caso che a Ouidah la festa del Vodun si celebri nel “punto di non ritorno”, la spiaggia da cui nei secoli scorsi partivano le imbarcazioni cariche di schiavi diretti nel Nuovo Continente. Oggi più di 30 milioni di persone al mondo praticano il Vodun (chiamato Voodoo nella sua variante sudamericana), che nel Benin è diventata religione di stato, seguita dal 65 percento della popolazione. Ma anche nella sua culla il Vodun non ha avuto vita facile: nel 1972 fu messo fuorilegge dal governo comunista di Mathieu Kérékou, costringendo i suoi adepti a una clandestinità che è durata per 17 anni.
 
Repressione e menzogne. Ma la repressione targata Kérékou non è stata l’unica. Più pericolosa si è infatti rivelata la propaganda orchestrata dagli Occidentali, con la benedizione dei vertici ecclesiastici, per screditare il Vodun. Non è un caso che ancora oggi le immagini più associate a questa religione siano quelle delle bambole piene di spilli, della resurrezione degli zombie o di amenità simili. Tutte pratiche che, secondo la sacerdotessa Mamaissii “Zogbé” Vivian, sono storture o palesi mistificazioni dei riti originari. I colonialisti bianchi avevano infatti tutto l’interesse a screditare i culti degli schiavi, che spesso riflettevano le lotte per la libertà dei neri trapiantati in America. I tentativi di conversione forzata portati avanti dai missionari, sia in Africa che in America Latina, hanno fatto il resto.
 
Religione viva. Ciò nonostante, il Vodun è riuscito a sopravvivere fino a rioccupare, nella cultura africana, il posto che gli compete. Alcuni aspetti, come il sacrificio di animali, rimangono difficili da accettare per gli Occidentali, che però dimenticano come la stessa pratica fosse comune ai Greci e ai Romani, che hanno avuto un ruolo fondamentale nella formazione della civiltà europea. Il successo del Vodun è dovuto anche alla sua capacità di attualizzarsi e di rimanere a contatto con la realtà quotidiana. Non a caso buona parte delle preghiere a Ouidah sono state dedicate alle elezioni presidenziali che si dovrebbero tenere la prossima primavera in Benin. Sperando che i riti propiziatori servano a stimolare la classe politica locale e a trovare i soldi per organizzare la tornata elettorale.