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Dissolvere l'io

di Dolores la Chapelle - 16/01/2006

Fonte: www.pensarecolcorpo.it

Scoprii, che non ero io che facevo girare gli sci, ma che era la neve – o piuttosto era la neve e la gravità insieme che li facevano girare. A quel punto smisi di cercare di controllare gli sci e rivolsi la mia attenzione verso queste forze.

Gli avvallamenti e le forme della terra automaticamente mostrano la via da seguire; e per degli abili sciatori esisterà una sola e perfetta linea per ognuno di essi, così che tutti possano sciare insieme alla massima velocità e volteggiare con gli altri e con la terra. "Essere realmente liberi è non avere nessuna possibilità".

Quando questa ritmica relazione tra neve e gravità si è realizzata su di un pendio ripido non esiste più un io, una montagna, così come la neve, ma esiste solo una continua e fluente interazione. So che questo processo non ha confini. Le mie azioni formano un continuum con le azioni della neve e della gravità. Non posso dire esattamente dove le mie azioni finiscano ed inizi la neve o dove e quando intervenga la gravità. Questa è l'Ecologia Profonda.

dal libro Polvere profonda

40 anni di sci estatico, valanghe e saggezza ambientale

Chi si aspetta di leggere in questo libro un manuale di tecnica di sci fuoripista, o semplicemente dei bei racconti di uno straordinario personaggio legato allo sci, sta facendo un grosso sbaglio e se è solo questo che desidera, forse sarà meglio che cambi pagina e vada sulle altre recensioni...

Polvere profonda neve è molto di più che un libro di racconti autobiografici o di tecniche sciatorie, è l'espressione di uno spirito libero, quello dell'autrice Dolores LaChapelle, divenuta in 40 anni di fuoripista una dei maggiori esperti e maestri di quella specialità che prende il nome di "sci sulla polvere".

E' divenuta una sorta di leggenda vivente questa donna riconoscibile per la lunga treccia bionda, capace di disegnare armoniche e incomparabili tracce sulla neve ancora vergine, su pendii ripidissimi, nel silenzio totale e nella pace interiore.

Nel libro, l'autrice descrive il cammino della sua anima, che si è svincolata progressivamente dai condizionamenti del passato e delle tradizioni, per volare alla ricerca della felicità allo stato puro, che lei ha trovato sciando sulla polvere.
 
Dolores su un pendio di "polvere"
 


La ricerca della tecnica di discesa si affina con la scoperta della propria via nella vita, con il liberarsi dei propri pensieri; siamo tra gli anni 1950 e 1960, in un periodo di grande fermento: sono gli anni di Kerouac e dei Dharma Burns, di Gary Snyder, di Alan Watts della Psichedelic Rewiew.

Sicuramente uno degli eventi fondamentali della vita di questa straordinaria donna è l'incontro col pensiero di Heidegger, con la sua lettura originale.

"L'attività della natura è il movimento trascendentale in direzione dell'apertura o l'organizzazione di percorsi che ci conducono nel mondo (concetto che Heidegger chiama Bewerung)"; i quattro principi fondamentali del filosofo: la terra, il cielo, gli dei e i mortali sono le realtà fondamentali che insieme danno origine al mondo e per Dolores Bewerung è proprio sciare nella polvere.

Bisogna ricordare infine che Dolores trova a corollario della sua ricerca l'idea di ecologia profonda, nella cui parola essa trova la risposta a tutte le sue ricerche e della quale diviene uno degli esponenti di maggior spicco.

Un altro incontro spirituale che ha influito definitivamente su Dolores è stato quello col Tao e con la pratica del T'ai Chi, così lo sci su polvere diviene per lei l'esperienza dell'estasi, la rivelazione del rapporto sciatore-massa nevosa-gravità.
 
Dolores LaChapelle nel 2000
 


In conclusione alcune frasi tratte da questo libro che permettono meglio di capire Dolores LaChapelle: "Ecco qui la storia di come appresi ancora una volta dalla natura.. Eravamo saliti fino a 4000 metri con i nostri nuovi sci da alpinismo e i nuovi attacchi Ramer, per poi scendere in una fantastica neve polverosa. Dopo un'esperienza di quel genere ti rendi conto di cosa intenda Walking Jim Stoltz quando canta: tu sai cosa significa vivere.
Quella neve lo rende molto chiaro; se tu ti adegui alla terra ti sarà concessa la felicità; se tu rifiuti tutto ci™, cadrai. Guardando le nostre tracce scoprimmo con sorpresa che lo svolgersi delle nostre curve, là dove avevamo dovuto passare sopra alcuni dossi della montagna, era identico. Allora ci siamo detti: "Ma certo!" Lasciare che la gravità, la montagna e la neve vi facciano girare, senza un controllo dell'ego sul modo in cui farlo, farà si che le vostre curve siano identiche dato che saranno stati gli stessi eventi naturali ad avervi guidato".

Filippo Zolezzi

Questo libro e' disponibile direttamente presso Alpina.net, scrivendo ad info@alpinia.net