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L'Associazione americana delle biblioteche chiede il ritiro delle truppe USA dall'Iraq

di Sandy English - 17/09/2005

Fonte: WSWS

L'Associazione americana delle biblioteche chiede il ritiro delle truppe USA dall'Iraq


di Sandy English


Nel suo congresso annuale tenutosi a Chicago all’inizio dell’estate, il Consiglio di 182 membri dell'Associazione Americana delle Biblioteche (ALA), in rappresentanza di più di 65.000 bibliotecari, ha adottato una risoluzione che chiede il ritiro delle truppe americane dall’Iraq.

 


La risoluzione dichiara: "le giustificazioni per l'invasione dell’Iraq sono risultate essere assolutamente infondate e la guerra è già costata la vita a più di 100.000 Iracheni e a più di 1.700 soldati degli Stati Uniti, e questi numeri sono destinati a continuare a crescere finché gli Stati Uniti imarranno in Iraq; durante l'attuale occupazione, molti dei tesori culturali dell'Iraq, compresi le biblioteche, gli archivi, manoscritti e manufatti, sono stati distrutti, persi o sono stati rubati; finché le forze degli Stati Uniti resteranno in Iraq, l’inevitabile escalation del conflitto minaccia l’ulteriore distruzione dell'eredità culturale dell'Iraq...."


Sin dall’aprile 2003, a seguito del saccheggio del Museo di Bagdad e dell’incendio della Biblioteca Al-Awqaf con la sua raccolta di preziosi manoscritti islamici, studiosi americani e di tutto il mondo, bibliotecari e professionisti dei musei hanno seguito con inquietudine la crescente perdita di vite in Iraq e la distruzione sistematica di alcune delle più antiche risorse culturali del mondo. (Si può sostenere che le biblioteche siano state inventate in Iraq 5.000 anni fa). La Middle East Library Association (associazione dei bibliotecari del Medio Oriente) ha recentemente rilasciato un rapporto che dettaglia l’estensione di questa tragedia.


L'ALA si è distinta in passato per la sua difesa pubblica della libertà di espressione e per la sua opposizione al monitoraggio del governo sui lettori negli Stati Uniti. Nel 1988, si è opposta al Programma "Consapevolezza in Biblioteca" (Library Awareness Program) con cui l’FBI ha costretto, e minacciato, i bibliotecari a fornire liste di libri "sensibili" presi in prestito dai lettori, specialmente nelle biblioteche delle università.
 

Sebbene l'ALA non si sia opposta all'intero Patriot Act (la legge antiterrorismo americana del 2001, ndt), ha però fatto lobbying per la cancellazione delle sezioni 215 e 505, che hanno ampliato i poteri dello stato di criminalizzare la libera circolazione delle informazioni. L'ALA ha fornito tutte le informazioni del caso ai bibliotecari che si sono opposti all’intrusione del governo nella privacy dei frequentatori delle biblioteche.


La convenzione ALA di quest'anno ha dato risalto a un incontro sul tema "Libertà intellettuale, un incidente di guerra?" con lo studioso del primo emendamento Geoffrey R. Stone.

 


L'ALA ha contribuito alla fornitura di fondi per la ricostruzione delle biblioteche irachene. Nel gennaio 2003 l’ALA si è opposta alle limitazioni sul libero scambio di informazioni tra biblioteche irachene e americane imposte dalle sanzioni del governo contro l'Iraq, facendo notare che tutti gli altri paesi operanti in base alle sanzioni ONU hanno contemplato esenzioni per materiali didattici. Una risoluzione ALA del giugno 2003 ha deplorato le conseguenze della distruzione delle biblioteche e dei musei iracheni. Con la crescita della brutalità e del vandalismo culturale della guerra in Iraq, il tono di preoccupazione dell'ALA è diventato più duro. La risoluzione di questa estate è una delle prime presentate da una grande organizzazione professionale che chiede il ritiro delle truppe americane dall’l'Iraq.

(traduzione italiana a cura di Bibl'aria)
 
 (fonte:   WSWS)