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It's alright, ma (I'm only bleeding)

di Stefano Montanari - 23/07/2008

     
 

 Tra qualche giorno partirò per l’Australia. Uno dei miei figli abita là e si sposa. Laggiù incontrerò, come sempre, un po’ d’intellighenzia locale e avrò occasione di vergognarmi ancora più profondamente di essere italiano. Mi vergognerò perché quelli mi parleranno con dolcezza ed è come se mi facessero le condoglianze. Essere italiano oggi: una disgrazia capitata tra capo e collo di cui io non ho responsabilità. 

E, invece, la responsabilità ce l’ho. Ce l’ho perché, pur con le mille e una scusante ed attenuante che mi si concederà e che, magari, mi concederò io stesso, non sono stato capace di far capire al 99,67% degl’italiani (ché questi sono i dati inoppugnabili) che ci stiamo suicidando. 

Chi ha dato un’occhiata al D.L. 90 del 21 maggio scorso, quello che fa degl’inceneritori e delle discariche un segreto di stato e che sanziona con cinque anni di carcere chi ci mette il becco, non potrà non avere sentito rintoccare campane a morto.  

Chi ha sentito come sia stata trattata Clementina Forleo, il giudice per le indagini preliminari milanese colpevole di aver irriguardosamente

pescato qualche intoccabile (destra e sinistra associate) con le mani forse sporche di marmellata e rea addirittura di essersi lamentata,  forse un po’ di sconcerto l’ha provato.  

Chi ha sentito i giornali radio RAI di stamattina non avrà potuto non stupirsi ed essere mortificato di come i giornalisti denuncino di essere imbavagliati e di rischiare di non poter più parlare nemmeno di calciopoli (!). Del resto, se non si può parlare di calciopoli, perché stupirsi se non si può riferire degl’incidenti alle centrali nucleari e agl’inceneritori (che ne è del piccolo disastro di San Vittore o degli arpeggi pugliesi?), o non passa nulla dei morti da inquinamento? 

Chi ha ascoltato i proclami arroganti ed irridenti di chi ha contrabbandato il cosiddetto “lodo Alfano” (Alfano è il ministro della giustizia!) deve, se è un Uomo con la u maiuscola, aver sentito un orrore profondissimo. Per chi non lo sapesse, presidente della repubblica, presidente del senato, presidente della camera dei deputati e, guarda un po’, presidente del consiglio saranno d’ora in poi intoccabili dalla giustizia, sempre che in Italia ne esista una. Stop ai processi in corso e ognuno di quei quattro (che non sono piovuti dal cielo ma che abbiamo voluto noi) potrà fare e disfare a suo piacimento come un qualunque tirannello sudamericano o come un qualunque satrapo persiano di qualche millennio fa. “Quod principi placuit, legis habet vigorem”, vale a dire che quanto è piaciuto a chi comanda ha vigore di legge, era una norma delle Istitutiones bizantine, il massimo del disprezzo verso chi, dopotutto, mantiene chi comanda, e un disprezzo in cui il nostro popolo è caduto, gettandovisi a capofitto in modo del tutto volontario per ignavia e per credulità. 

E l’ultima di Calderoli, il ministro per la semplificazione (di come fare i comodi della casta) è la proposta, che, non dubito, sarà accettata con entusiasmo da destra e da sinistra, è di fissare uno sbarramento del 4% per le prossime elezioni europee, così da fare una bella pulizia a livello di opposizione. Si lasceranno alcuni milioni di cittadini muti e senza rappresentanza, esattamente come si fa in ogni dittatura che si rispetti. 

Qui, in questo schifo che io, ormai quasi sessantenne, non avevo mai sperimentato prima, destra e sinistra sono di fatto una carne sola come nel più indissolubile dei matrimoni. Nessuna obiezione da parte mia, se non due braccia sconsolatamente spalancate, per i presidenti del senato e della camera, prevedibilissimi luogotenenti immarcescibili di un presidente del consiglio che sarebbe stato più nel ruolo in altri tempi ben poco da rimpiangere, ma che dire del nostro presidente della repubblica, uomo tanto di sinistra da aver sostenuto a suo tempo le ragioni delle invasioni sovietiche in Ungheria e in Cecoslovacchia, che non ha alzato un dito, e che, almeno per un sussulto di dignità, non ha sentito la necessità di prendere la parola per dire: “Tenetevela voi l’immunità: io sono una persona per bene e non ne ho bisogno.”? 

Ma, se volessi cominciare un censimento delle umiliazioni che dignità, giustizia, buon senso e civiltà stanno subendo, credo che avrei trovato di che passare un po’ di giorni. Ormai il popolo italiano è un pugile suonato completamente in balìa di un avversario che lo massacra a suo piacimento e quell’avversario combatte secondo regole tutte sue che si fa autonomamente momento per momento a seconda di come gli viene più comodo. Un avversario che ci siamo voluti noi, pur sapendo, perché ce lo aveva detto, che avrebbe combattuto come gli pareva.  

E allora, che cosa dirò io ai miei interlocutori che vivono in tutti i sensi dall’altra parte del mondo? Dirò che noi siamo la patria di Leonardo, di Galileo, di Dante…? Dirò, come mi hanno detto a Napoli quando io denunciavo il comportamento incivile di quei cittadini che buttano la munnezza per strada o che bruciano i cassonetti, che noi abbiamo un grande passato? Mi renderò ancora più vergognosamente ridicolo assumendo un’improbabile difesa d’ufficio di un Paese che della vergogna ha perso ogni senso e funziona solo a forza di chiacchiere vuote e di slogan senza il minimo rispetto per l’oggettività? 

Lo so: sono noioso e ripetitivo. Lo so, certi argomenti non si possono toccare se non mentendo. E so altrettanto bene che chi subisce torti non deve lamentarsene e nemmeno renderli noti quei torti perché, facendolo, disturba la quiete e si rende antipatico. Ormai ne ho lunga esperienza. “Tutto bene, sto solo sanguinando” cantava Bob Dylan tanti anni fa.