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Occupazione, beni immobili, inflazione: la Spagna è in crisi

di redazionale - 28/07/2008

 

 

 

Il governo ha rivisto giovedì in netto ribasso le sue previsioni di crescita 2008 e 2009.

“L’adeguamento economico è molto più brusco e rapido di quanto ci attendessimo”, ha ammesso giovedì il ministro delle finanze, Pedro Solbes. Lo stesso annunciava che la crescita spagnola non dovrebbe superare l'1,6% nel 2008 (prima al 2,3%) e l’1% nel 2009 (2,3%). E che il tasso di disoccupazione potrebbe salire fino al 12,5% l'anno prossimo. Appena un anno fa, il paese celebrava il livello storicamente basso della sua disoccupazione. Non colpiva allora che il 7,95% della popolazione, un livello mai raggiunto da 30 anni… Sulle terrazze dei caffè, sulla spiaggia o negli uffici, gli spagnoli non hanno che una parola sulla bocca: “crisis” (la crisi). Secondo un sondaggio pubblicato giovedì dal centro di ricerca sociologica (CIS), la cattiva congiuntura è diventata la preoccupazione principale per il 58,3% della popolazione, dinanzi a immigrazione e terrorismo dell' ETA. Ogni giorno, le cifre confermano la discesa agli inferi dell'economia, una delle più vigorose della zona euro ancora un anno fa, con un tasso di crescita del 3,8% ed un avanzo di bilancio confortante. All'inizio della settimana, il ministero dell'Economia aveva già comunicato che, per la prima volta dal 2005, i conti pubblici erano passati in rosso nel primo semestre. Oltre alle minori entrate fiscali, il bilancio soffre per i prelievi destinati a finanziare alcune misure sociali, come il pagamento di 400 euro ad ogni famiglia, mirante a sostenere i consumi.

Ristagno dei BTP

Giovedì, l'Istituto nazionale di statistica (INE) ha, d'altra parte, confermato il deterioramento in corso del mercato dell'occupazione, con un tasso di disoccupazione del 10,44% al secondo trimestre, il suo più alto livello da 4 anni. “Da un anno, tre elementi influiscono sull' economia spagnola in modo persistente: la crisi finanziaria internazionale, l'aumento del petrolio e quella del prezzo dei prodotti alimentari e delle materie prime”, ha spiegato Solbes. Ma a questi elementi molto generali, occorre aggiungere una specificità spagnola: il peso eccessivo nell'economia del settore BTP-Alloggi. Ha rappresentato da solo il 18% dell' attività nel 2007, ha quantificato il ministro dell'edilizia popolare. Per la Spagna, il rovesciamento del ciclo è sanguinante. Con quasi 90.000 licenziamenti in un semestre, il BTP guadagna la palma dei nuovi disoccupati. La crisi è lontana dall’essere terminata poiché lo stock di alloggi vuoti dovrebbe raggiungere gli 800.000 alla fine dell'anno, una cifra da comparare con i 650.000 alloggi costruiti nel 2007. I prezzi cadono, i professionisti del settore sono in pena, come ha mostrato la cessazione dei pagamenti del promotore Martinsa Fadesa la settimana scorsa. Allo scopo di aiutare questo settore sinistrato, il governo stanzierà circa 300 milioni di euro per comperare terreni alle società immobiliari in difficoltà allo scopo di costruire alloggi sociali. E tentare di risalire con tale passaggio la sua quota di popolarità.

 

Fonte Le Figaro (Trad. di G.P.)