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La corruzione farmaceutica

di Eufemia Giannetti - 01/02/2006

Fonte: Rinascita




E’ giunta a termine l’inchiesta giudiziaria sul comparaggio ad opera delle multinazionali del farmaco. Iniziata qualche anno fa e costata all’erario cifre notevoli tra attività delle forze dell’ordine e migliaia di ore d’intercettazioni telefoniche. Il “comparaggio” è quella pratica per cui taluni medici, farmacisti ed altri operatori sanitari accettano denaro, premi e donazioni varie in cambio della prescrizione di farmacie.
Sulla questione è intervenuta anche Infoquadri, il cui presidente Giorgio Vitali, ha precisato che “prima ancora di esternare la nostra soddisfazione per un’inchiesta giudiziaria apparentemente completatasi pur fra le tante prevedibili procelle, la nostra Federazione intende comunicare agli organi di stampa che finora hanno dato notizie inadeguate alla gravità del fenomeno, alcune informazioni”. Innanzitutto, spiega Giorgio Vitali, Infoquadri è nata nel 1985 per tutelare la professionalità dei dipendenti professionisti  dell’industria chimico-farmaceutica. E in questi vent’anni, Inforquadri “è intervenuta moltissime volte, con interrogazioni parlamentari, comunicazioni a mezzo stampa,  denuncie alla Magistratura, Nas, Guardia di Finanza, per informare il maggior numero di cittadini su un processo evolutivo, peraltro denunciato anche dalla letteratura nazionale ed internazionale, tendente a trasformare la Sanità in un mercato della salute”.
Un mercato, aggiunge Vitali, che “ha trovato la sua applicazione più squallida nel comparaggio”, comportamento  ormai talmente generalizzato in Italia, per cui è molto difficile poter riconoscere la qualità di una qualsiasi prescrizione medica. La situazione è aggravata dal fatto che, come ha riferito recentemente il professor Del Barone, presidente della Federazione degli Ordini dei Medici, soltanto “meno del 30% di tutte le prescrizioni riguarda prodotti di cui è stata acclarata l’efficacia”. Si tratta di un allarme molto serio. “Se prendiamo in considerazione anche le notizie che indicano nell’uso delle medicine la prima causa di morte nel mondo - ha continuato Vitali - il quadro è abbastanza chiaro e non c’è bisogno di illustrarlo ulteriormente sottolineando quanto di criminale e di cinico si nasconde nella pratica della prescrizione di prodotti senza alcuna motivazione che non sia il ricavo economico”.
Il magistrato ha chiesto l’interdizione dell’attività delle Multinazionali del Farmaco implicate nello squallido mercato, anche perché ciò rappresenta l’applicazione delle norme italiane ed europee che riguardano l’attività di informazione scientifica sui farmaci.
Un settore delicato e regolamentato, le cui norme vengono però sistematicamente aggirate. Per Vitali sono “norme giustamente severe, ma mai applicate in Italia”. E ancora: “Ricordiamo a tal proposito che anche in Italia vigono le norme relative alla responsabilità penale di impresa e chiediamo che siano fatte rispettare. Ricordiamo che proprio nel settore che riguarda l’informazione scientifica sui farmaci è stata per prima emanata una normativa che responsabilizza le imprese farmaceutiche. E ciò è facilmente comprensibile, dato l’elevato valore che si dovrebbe dare alla vita delle persone che ricorrono all’uso dei medicinali”.
Si tratta della legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, la Legge 833/ 78. Tuttavia, anche questa legge non è servita a risparmiare agli italiani l’umiliazione e lo sconforto di dover conoscere, grazie allo scandalo detto “farmacopoli”, cosa si celasse dietro ai rapporti tra multinazionali del farmaco e personaggi politici.“ E’ indubbio, afferma Vitali - che qualsiasi azione criminosa  abbiano compiuto i dipendenti delle Aziende in questione, la responsabilità prima debba essere riservata ai responsabili delle stesse imprese (amministratori delegati et similia) che per primi hanno infranto la normativa di legge in vigore (Legge 541 del 30 / 12 / 1992, di recepimento di una  Direttiva CEE emanata nello stesso anno) strutturando l’organigramma aziendale in modo che gli informatori scientifici dipendessero dai Reparti Marketing anziché dai Servizi Scientifici appositamente costituiti per attuare  la doverosa informazione, peraltro finanziata dal Servizio Sanitario Nazionale e senza implicazioni economico- mercantili”. Un doppia truffa che Infoquadri è determinata a denunciare, ancora. La corruzione ha favorito la circolazione e l’assunzione di medicinali sicuramente non necessari e quasi sicuramente pericolosi e questa corruzione è stata perpetrata con il finanziamento indiretto del SSN, che è quindi il truffato. Per non citare i cittadini, primi destinatari di queste truffe intrecciate, che continuano a rischiare la salute proprio nel momento in cui credono di essere aiutati a risolvere i loro problemi.