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L'economia di Pulcinella

di Carmelo R. Viola - 13/11/2008



Mancanza di fondi e debito pubblico


Nella Regione Siciliana le spese sanitarie effettuate dalle strutture pubbliche e
dai cosiddetti "convenzionati" hanno superato i "parametri stabiliti dalla legge"
e il governo isolano è già ricorso ai ripari: ha stabilito un "piano di rientro", il che
significa, assieme al blocco di sovvenzioni a questi ultimi, una riduzione dei
posti-letto (5702 per la precisione), delle AUSL (da 26 a 14 - sic!), la chiusura di
ospedali e un accorpamento dei servizi (che equivale ad una riduzione degli stessi).
Conseguenza per i pazienti poveri: numero verde con attese impossibili o rinuncia
alla salute!

La prima affermazione, che denota una pietosa ignoranza della "scienza della
civiltà" è espressa dai "parametri stabiliti dalla legge". Prima risposta: "la
legge non può stabilire i parametri dei bisogni". Non è che non si capisca ma si ha
interesse di far credere che sia ineluttabile "non adeguare i mezzi finanziari ai
bisogni ma sacrificare i bisogni alle disponibilità monetarie". Compiango i molti
funzionari onesti che sono costretti a fare acrobazie per fare stare in piedi una
logica manicomiale.

Ci troviamo infatti davanti a situazioni come questa: esiste potenzialmente il
materiale per la costruzione di un ospedale, esiste la materia prima umana
(ingegneri, tecnici ed operai), richieste per l'opera, ma questa non può essere
compiuta per insufficienza di fondi. Donde la repressione dei bisogni con una catena
infinita di sofferenza. dalla quale sono esclusi tutti coloro che dispongono di un
potere d'acquisto ovattato quando non sono ricchi o ricchissimi come i grandi
banchieri e industriali (o i grossi uomini d'affari del capitalismo collaterale
detto mafioso).

Si tenga conto che ogni prodotto umano (come un ospedale) risulta dal lavoro, che
tutti i cittadini devono comunque nutrirsi, curarsi, istruirsi e così via e che
pertanto devono ricevere un sufficiente potere d'acquisto. Ora, se un cittadino
riceve il fabbisogno anche se inabile, a maggior ragione è un possibile produttore di
strumenti civili (come un ospedale, appunto) senza necessariamente pesare
ulteriormente in senso monetario, salvo a riconoscergli un "di più per meriti o
fatiche particolari": E quando dico fatiche mi riferisco a coloro che fanno lavori
usuranti, esposti alle intemperie, rischiosi, spiacevoli et similia.

La insufficienza di moneta da parte del potere pubblico è il primo tratto
psicosomatico dell'economia di Pulcinella dal quale risulta evidente che il
sistema vigente "non funziona". Ora, una cosa che non funziona va riparata o
sostituita. Ma i padroni di fatto del sistema in causa, quelli appunto che si trovano
al di sopra di ogni sofferenza da insufficienza monetaria e che detengono le leve
dello Stato, allo scopo di far sopravvivere il sistema stesso, ricorrono ai
banchieri per prestiti che costituiscono il famigerato debito pubblico,
cosiddetto perché grava su ogni cittadino (sentite!) anche se nascituro, sempre con
la differenza notevole che per i benestanti, il debito restituito, attraverso il
fisco, diretto o indiretto, scalfisce la ricchezza, mentre tutti i poveri diventano
più poveri.

Il debito pubblico risulta da un'imbecillità così grande che mi richiama il famoso
aforisma di Einstein: "Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana".

L'economia di Pulcinella è tale solo in apparenza: nella realtà è solo l'economia dei
grandi usurai e di quanti ci girano intorno per raccoglierne le briciole. E' legge
della vera economia che "i parametri della vita sociale sono i bisogni". Poiché la
civiltà non è nata "adulta", è ovvio che inizialmente i punti di riferimento fossero i
profitti usurai degli speculatori: ma da tempo c'è scienza e tecnologia sufficienti
per capovolgere la situazione e non raccontare più la mostruosa, grottesca e
scompisciante barzelletta dell'insufficienza di fondi e della conseguente
chiusura di ospedali. Oggi perfino un clima può dipendere, sia pure in parte,
dall'uomo, figuriamoci se non ne dipenda per intero un sistema sociale!

E' altrettanto evidente che la vera soluzione consiste nell'intervenire sulla
causa efficiente, ovvero sulla "funzione della moneta". La quale è uno strumento e,
come tale, deve essere prodotto, distribuito e recuperato. Ciò che manca alla
macchina dello Stato è il quarto potere monetario, il quale tuttavia può rispondere
ai bisogni di tutti i cittadini solo se usato scientificamente. La resistenza della
casta di chi ama "tesaurizzare il superfluo" è forte da secoli e capace di obnubilare
la mente dei più e convincerli che una "giustizia monetaria" - senza insufficienza di
fondi e senza debito pubblico - sia una follia più che un'utopia. La moneta passiva fa
parte degli strumenti del socialismo.

Capita così che perfino uomini ritenuti di destra ma sinceri come Ezra Pound, si
facciano ben dodici anni di manicomio criminale perché l'idea di "moneta
prescrivibile" del tedesco Silvius Gesell, da lui abbracciata, costituiva un
tradimento per quella cricca di banchieri-parassiti che tuttora imperversano non
solo contro i popoli degli USA ma contro il mondo intero (grazie al liberismo globale)
attraverso la manipolazione della moneta. L'Italia e la stessa Europa sono regioni
all'interno di un sistema dove pochi potenti, con codazzi di servi e di utili idioti,
si coalizzano nella prestidigitazione illusionistica dei fondi monetari e del
debito pubblico.

Pound era anzitutto un poeta ma ricco di quel dono che si chiama intuizione, sociale ed
umanitaria. Non scrisse mai un trattato economico ma conosceva - e lo ripeteva - ciò
che impedisce alla civiltà di decollare: la piovra bancaria, che copre l'intero
Pianeta come una ragnatela maligna, e che "lucra interessi dalla moneta che crea dal
nulla"!

In questo contesto amministrare-governare si può risolvere in delinquere. Dire
come saltare il fosso è perfino scontato se in possesso di una tecnologia così
avanzata che può perfino darci una "cibernetica" monetaria", esatta come
l'alchimia della previdenza sociale e dimostrare che i pazzi sono coloro che
giustificano la disoccupazione e la povertà e non solo coloro che - al limite del
paranoico - chiudono perfino ospedali!