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Tabù e discrimanti nell'Italia 2006

di iraqiresistance.info - 16/02/2006

Fonte: iraqiresistance.info

 

PIENA SOLIDARIETA' A MARCO FERRANDO


La vicenda di questi giorni, che vede protagonista Marco Ferrando,
ha uno straordinario valore politico e simbolico.

Essa ci dice quali sono i tabù del "politicamente corretto" di
sinistra, qual è lo spartiacque tra ciò che è consentito e ciò che è
vietato nel regime bipolare.

Il primo tabù è rappresentato da Israele. Chi si schiera contro il
sionismo, che ha prodotto il colonialismo razzista dello stato
israeliano, viene immediatamente crocifisso con l'accusa di
antisemitismo.

Il secondo tabù è quello americanista che per negare ogni resistenza
popolare (a partire da quella irachena) etichetta le odierne lotte
di liberazione come "terrorismo". Lo abbiamo detto e scritto tante
volte: questa etichetta è esattamente la stessa dell' "Achtung
banditen" coniata dagli occupanti nazisti.

 

Marco Ferrando, anche se in maniera incidentale, ha rotto questi
tabù. Per questo è stato messo sotto processo. Per questo è stato
additato addirittura come "assassino" da Fini (così ha definito in
TV "chi giustifica la resistenza irachena"). Per questo D'Alema e
Prodi ne hanno chiesto il depennamento dalle liste elettorali del
Prc. Per questo Bertinotti lo ha brutalmente scaricato, accusandolo
nientemeno di "essersi messo fuori dalla civiltà politica".

Sono le stesse accuse che il "politically correct" di
centrosinistradestra ci rivolge da sempre. Bertinotti ha definito le
posizioni espresse da Ferrando come "incompatibili con
l'appartenenza a Rifondazione Comunista". E' la stessa formula che
usò, insieme al suo addetto ai lavori sporchi Gennaro Migliore, per
condannare gli esponenti del Prc che aderirono e parteciparono alla
ormai famosa manifestazione nazionale a sostegno della Resistenza
irachena del 13 dicembre 2003.

 

Da un certo punto di vista, dunque, niente di nuovo.

Quello che però risalta è la compattezza e la brutalità bipartisan
con la quale si difendono i tabù dell'attuale ordine mondiale da
Fini a Bertinotti.

Quello che risalta è il vero spartiacque tra ciò che il regime può
digerire e inglobare e ciò che è effettivamente incompatibile con il
sistema e l'ideologia dominante. Le candidature del Prc ci
confermano che il regime può facilmente digerire e tollerare Caruso
e Luxuria, come elementi folcloristici insignificanti da immettere
nel teatrino mediatico che deve far credere che esista davvero uno
scontro tra i poli. Mentre non può in alcun modo tollerare le
affermazioni di Ferrando che - a partire dalle resistenze irachena 
e palestinese - riguardano i veri nodi, le vere centralità dell'oggi.

 

Con le prese di posizione che questa vicenda ha suscitato, il regime
ha mostrato il suo volto totalitario.

E con questo passaggio dobbiamo iscrivere definitivamente Fausto
Bertinotti al partito trasversale americano, di cui è sempre più
esponente organico ed accreditato. Ognuno ne tragga le conseguenze.

 

A Marco Ferrando va la nostra piena solidarietà.

A tutti coloro che non intendono piegarsi al pensiero unico il
nostro invito è alla lotta.

IRAQ LIBERO - COMITATI PER LA RESISTENZA DEL POPOLO IRACHENO

Bollettino del 15 febbraio 2006