Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Quando il mondo prenderà coscienza che questa crisi è peggiore di quella del '29

Quando il mondo prenderà coscienza che questa crisi è peggiore di quella del '29

di LEAP/E2020 - 19/12/2008

 

LEAP/E2020 ritiene che la crisi sistemica globale conoscerà nel marzo 2009 un

nuovo punto di flessione di importanza simile a quella del settembre 2008. Il nostro

gruppo considera, infatti, che questo periodo sarà caratterizzato da una presa di

coscienza generale dell’esistenza di tre processi destabilizzatori dell’economia

mondiale, cioè:

1. la presa di coscienza della lunga durata della crisi

2. l'esplosione della disoccupazione in tutto il mondo

3. il rischio di un crollo brutale dell’insieme dei sistemi pensionistici a

capitalizzazione

Questo punto di flessione sarà così caratterizzato da un insieme di fattori

psicologici, cioè la percezione generale delle opinioni pubbliche in Europa, in

America ed in Asia, che la crisi in corso è sfuggita al controllo di ogni autorità

pubblica, nazionale o internazionale, che essa riguarda tutte le regioni del mondo

anche se alcune saranno più colpite di altre (vedere GEAB N°28), che tocca

direttamente centinaia di milioni di persone del mondo 'sviluppato’ e che non fa che

peggiorare man mano che le conseguenze si fanno sentire nell’economia reale.

I governi nazionali e le istituzioni internazionali non hanno che un trimestre per

prepararsi a questa situazione che è potenzialmente portatrice di un rischio

maggiore di caos sociale. I paesi meno attrezzati a gestire socialmente l'aumento

rapido della disoccupazione ed il rischio che cresce sulle pensioni saranno i più

destabilizzati da questa presa di coscienza delle opinioni pubbliche. In questo

GEAB N°30, il gruppo di LEAP/E2020 espone nei dettagli questi tre processi

destabilizzatori (di cui due sono presentati in questo comunicato pubblico) e

presenta le sue raccomandazioni per fare fronte a questo aumento dei rischi.

D'altra parte, questo numero è anche come ogni anno, l' occasione per una

valutazione oggettiva dell'affidabilità delle anticipazioni di LEAP/E2020, che

permette di precisare anche alcuni aspetti metodologici del processo di analisi che

attuiamo. Nel 2008, il tasso di successo di LEAP/E2020 è stato pari all'80%, con

una punta dell’86% per le anticipazioni strettamente socioeconomiche. Per un anno

di grandi sconvolgimenti, è un risultato di cui siamo fieri.

La crise durera au moins jusqu'à la fin 2010

Evolution de la base monétaire des Etats-Unis et indication des crises majeures corrélées (1910 – 2008) - Source : Federal Reserve Bank of

Saint Louis / Mish's Global Economic Trends Analysis

Come abbiamo esposto dettagliatamente nel GEAB N°28, la crisi influirà in modo

differenziato sulle varie regioni del mondo. Tuttavia, e il LEAP/E2020 desidera

essere molto chiaro su questo punto, contrariamente ai discorsi attuali degli stessi

esperti che negavano l'esistenza di una crisi in gestazione tre anni fa, che

negavano che fosse globale due anni fa e che negavano fa che fosse sistemica

soltanto sei mesi, anticipiamo una durata minima di tre anni per questa fase di

decantazione della crisi (1). Essa non sarà terminata nella primavera del 2009, né

nell’estate 2009, né all'inizio del 2010. E’ soltanto verso la fine del 2010 che la

situazione inizierà a stabilizzarsi e migliorare un po' in alcune regioni del mondo,

cioè in Asia e nella zona euro, come pure nei paesi produttori di materie prime

energetiche, minerali o alimentari (2). Altrove, continuerà. In particolare negli Stati

Uniti e nel Regno Unito, e nei paesi più legati a quest'economie, dove essa s'iscrive

in una logica decennale. E’ soltanto verso il 2018 che questi paesi potranno

prevedere un ritorno reale alla crescita. D'altra parte, non si deve immaginare che il

miglioramento della fine 2010 segnerà un ritorno ad una crescita forte. La

convalescenza sarà lunga; ad esempio, le borse impiegheranno un decennio per

ritornare ai livelli del 2007, se mai vi ritorneranno un giorno. Occorre ricordarsi che

Wall Street impiegò 20 anni per ritornare ai livelli della fine degli anni 1920. Ma,

secondo LEAP/E2020 questa crisi è più profonda e duratura di quella degli anni

‘30. Questa presa di coscienza della lunga durata della crisi gradualmente si

concretizzerà nelle opinioni pubbliche, nel corso del trimestre a venire. Ed

inizieranno immediatamente due fenomeni portatori d'instabilità socioeconomica:

paura e panico per il domani e una più forte critica verso i dirigenti del paese.

Il rischio di crollo brutale dell’insieme dei sistemi pensionistici a

capitalizzazione

Infine, nel quadro delle conseguenze della crisi che colpiranno direttamente decine

di milioni di persone negli Stati Uniti, in Canada, nel Regno Unito, in Giappone, nei

Paesi Bassi ed in Danimarca in particolare (3), occorre integrare il fatto che a

partire da questa fine d'anno si moltiplicheranno le notizie sulle perdite massicce

degli organismi che gestiscono gli attivi con i quali vengono finanziate queste

pensioni. L' OCSE stima in 4.000 miliardi USD le perdite dei fondi di pensione per il

solo anno 2008 (4). Nei Paesi Bassi (5) come nel Regno Unito (6), gli organi di

sorveglianza dei fondi pensione hanno appena lanciato grida d'allarme per un

urgente aumento dei contributi obbligatori ed un intervento dello Stato. Negli Stati

Uniti, vi sono annunci multipli di aumento dei contributi e di diminuzione dei

pagamenti che sono emessi ad un ritmo crescente (7). Ed è soltanto nelle

settimane a venire che molti fondi potranno fare realmente il conto di ciò che hanno

perso (8). Molto s' ingannano ancora sulla capacità di ricostituire il loro capitale in

occasione di una prossima uscita dalla crisi. Nel marzo 2009, quando

simultaneamente i gestori dei fondi pensione, i pensionati e i governi prenderanno

coscienza che la crisi durerà, che essa coinciderà con l'arrivo massiccio dei

“babyboomers„ alla pensione e che le borse hanno poche chance di ritrovare prima

di molti anni i loro livelli del 2007 (9), il caos s’innesterà in questo settore ed i

governi si avvicineranno sempre più all’obbligo d'intervenire per nazionalizzare tutti

questi fondi. L' Argentina, che ha preso questa decisione alcuni mesi fa apparirà

allora come un precursore. Queste tendenze sono tutte già in corso. La loro

congiunzione e la presa di coscienza da parte delle opinioni pubbliche delle

conseguenze che portano con sé costituirà la grande scossa psicologica mondiale

della primavera 2009, cioè che tutti saremo immersi in una crisi peggiore di quella

del 1929; e che non vi sarà un'uscita possibile dalla crisi a breve termine.

Quest'evoluzione avrà un impatto decisivo sulla mentalità collettiva mondiale dei

popoli e dei decisori e modificherà dunque considerevolmente il processo di

decorso della crisi nel periodo che seguirà. Con più disillusioni e meno certezze,

l'instabilità socio-politica globale aumenterà considerevolmente.

Infine, questo GEAB N°30 presenta anche una serie di 13 domande/risposte allo

scopo di aiutare in modo quasi-interattivo i risparmiatori/investitori/decisori a

comprendere meglio ed anticipare gli sviluppi futuri dalla crisi sistemica globale:

1.Questa crisi è diversa dalle crisi che hanno precedentemente colpito il

capitalismo?

2. Questa crisi è diversa dalla crisi degli anni ‘30?

3. La crisi è così grave in Europa ed in Asia come lo è negli Stati Uniti?

4. Le misure intraprese attualmente dagli stati del mondo intero sono sufficienti a

iugulare la crisi?

5. Quali rischi maggiori pesano sempre sul sistema finanziario internazionale? E

tutti i risparmi sono uguali di fronte alla crisi?

6. La zona euro costituisce una vera protezione contro gli aspetti peggiori della crisi

e cosa potrebbe fare per migliorare questo stato?

7. Il sistema di Bretton Woods (nella sua ultima versione degli anni ‘70) sta

crollando? L'euro deve sostituire il dollaro?

8. Cosa si può sperare del prossimo G20 di Londra?

9. Pensate che la deflazione sia attualmente la più grande minaccia che aleggia

sulle economie mondiali?

10. Pensate che il governo Obama sarà in grado di impedire agli Stati Uniti di

affondare in ciò che avete chiamato “la grande depressione americana„?

11. In termini di valute, al di là della vostra anticipazione che riguarda la ripresa del

dollaro US nei prossimi mesi, pensate che la lira sterlina ed il franco Svizzero siano

sempre valute di statuto internazionale?

12. Pensate che il mercato delle CDS sia sul punto di implodere? E quali sarebbero

le conseguenze di tale fenomeno?

13. “La bolla dei buoni del tesoro US„ è sul punto di esplodere?

Notes:

(1) Il est utile de lire au sujet de cette crise une très intéressante contribution de Robert Guttmann

publiée au 2° semestre 2008 sur le site Revues.org, soutenu par la Maison des Sciences de l'Homme

Paris-Nord..

(2) D'ailleurs ce sont les matières premières qui commencent à déjà relancer le marché du transport

maritime international. Source : Financial Times, 14/12/2008

(3) Puisque ce sont les pays qui ont le plus développé les systèmes de retraite par capitalisation.

Voir GEAB N°23. Mais c'est aussi le cas de l'Irlande. Source : Independent, 30/11/2008

(4) Source : OCDE, 12/11/2008

(5) Source : NU.NL, 15/12/2008

(6) Source : BBC, 09/12/2008

(7) Sources : WallStreetJournal, 17/11/2008 ; Phillyburbs, 25/11/2008 ; RockyMountainNews,

19/11/2008

(8) Source : CNBC, 05/12/2008

(9) Et nous ne mentionnons même pas l'influence de l'explosion de la bulle des Bons du Trésor US

qui affectera également brutalement les fonds de pension. Voir Q&A, GEAB N°30.

Mardi 16 Décembre 2008

(fonte Europe2020, trad. di G.P.)