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Lo scopo Israeliano non é la coesistenza pacifica con i suoi vicini Palestinesi ma é la dominazione

di Avi Shlaim* - 08/01/2009



L'unico modo di dare un senso all'insensata guerra di Israele contro Gaza é tramite la comprensione del contesto storico. La creazione dello stato di Israele nel Maggio del 1948 ha implicato una monumentale ingiustizia contro il popolo Palestinese. Gli ufficiali Britannici rimasero indignati dal favoritismo Americano verso il neonato stato. Il 2 Giugno 1948, Sir John Troutbeck scrisse al segretario per le politiche estero, Ernest Bevin, che gli Americani erano responsabili per la creazione di uno stato-gangster (ndt: stato canaglia) guidato da "un insieme di leaders totalmente privi di scrupoli". Io ho sempre pensato che questo giudizio fosso tropo duro ma la brutale aggressione contro il popolo di Gaza, e la complicità dell'amministrazione Bush in questa aggressione, hanno riaperto la questione.

Io scrivo da persona che ha servito lealmente nell'esercito Israeliano nella metà degli anni 60 e non ho mai posto dubbi sulla legittimità dello stato di Israele all'interno dei sui confini come furono prima del 1967. Quello che assolutamente rifiuto é il progetto sionista di colonizzazione oltre la Green Line (ndt: confini definiti con l'armistizio del 1949 dopo la guerra Arabo-Israeliana del 1948 [url]http://en.wikipedia.org/wiki/Green_Line_(Israel)[/url]). L'occupazione Israeliana della West Bank e della striscia di Gaza nel periodo successivo alla guerra del Giugno 1967 (ndt: Guerra dei Sei Giorni) non aveva niente a che vedere con la sicurezza ma era puro espansionismo territoriale. L'obiettivo era creare il Greater Israel (ndt: Grande Israele) attraverso un controllo permanente di tipo politico, economico e militare sui territori Palestinesi. Il risultato é stata una delle occupazioni più prolungate e brutali dei tempi moderni.

Attraverso le decadi il controllo Israeliano ha causato danni incalcolabili all'economia della Striscia di Gaza. Con una così elevata popolazione di profughi della guerra del 1948 stipata in una sottile striscia di terra, senza infrastrutture o risorse naturali, le prospettive di Gaza non sono mai state rosee. Comunque, Gaza, non é semplicemente un caso di sotto-sviluppo economico ma un crudele ed unico caso di deliberato "sviluppo negato" (ndt: de-development, nel testo originale, in contrasto con under-development. Letteralmente sarebbe "dis-sviluppo").

Per usare la frase biblica, Israele a trasformato la popolazione di Gaza in "tagliatori di legna e portatori d'acqua" (ndt: Giosué 9:21 "Ma aggiunsero i capi: «Vivano pure, siano però tagliatori di legna e portatori d'acqua per tutta la comunità». Come i capi ebbero loro parlato,"
http://www.elhijodedios.com/bibbia-italiano/06_009.htm "the hewers of wood and the drawers of water" nel testo originale), in forza lavoro a basso costo e un mercato prigioniero (ndt: "captive market" nel testo originale) per i prodotti Israeliani. Lo sviluppo dell'industria locale é stato attivamente inpedito così da rendere impossibile ai Palestinesi porre fine alla loro subordinazione ad Israele e creare le fondamenta economiche essenziali per una reale independenza politica.

Gaza é un classico caso di sfruttamento coloniale nell'era post-coloniale. Gli insediamenti Ebraici nei territori occupati sono immorali, illegali e rappresentano un'ostacoloo insormontabile per la pace. Sono allo stesso tempo lo strumento dello sfruttamento e il simbolo dell'odiata occupazione. A Gaza, i coloni Ebrei erano solamente 8000 nel 2005 contro 1.4 milioni di residenti locali. Ma i coloni controllavano un quarto del territorio, il 40% della terra fertile e facevano la parte del lione anche per quanto rigurda lo sfruttamento delle scarse risorse idriche. A stretto contatto con questi intrusi stranieri, la maggior parte della popolazione locale ha vissuto miseramente in condizioni di estrema povertà. L'8% di loro continuano a sopravvivere con meno di 2 dollari al giorno. Le condizioni di vita nella Striscia rimangono un affronto ai valori civili, un potente catalizzatore per la resistenza e un terreno fertile per gli estremismi politici.

Nell'Agosto del 2005 un governo del Likud (ndt: partito di destra Israeliano) guidato da Ariel Sharon ha messo in atto un ritiro unilaterale Israeliano da Gaza, ritirando 8000 coloni e distruggendo le case e le fattorie che lasciavano dietro di loro. Hamas, il movimento di resistenza Islamico, ha condotto un'effettiva campagna per espellere gli Israeliani da Gaza. Il ritiro fu un'umiliazione per l'Israeli Defence Forces (ndt: IDF, l'esercito Israeliano di terra). Al mondo tale atto fu presentato da Sharon come un contributo alla pace basata su una soluzione a due fasi. Ma l'anno successivo, altri 12000 Israeliani hanno colonizzato la West Bank riducendo ulteriormente le possibilità di un stato Palestinese indipendente. Rubare la terra e fare la pace sono, semplicemente, due attività incopatibili. Israele aveva una scelta e ha scelto la terra al posto della pace.

Lo scopo reale dietro le mosse Israeliane era ridisegnare unilateralmente i confini del Grande Israele incorporando gli insediamenti principali nella West Bank allo stato di Israele. Il ritiro da Gaza non era il preludio ad un accordo di pace con i Palestinesi ma un preludio per un ulteriore espansione Sionista verso la West Bank. E' stata una mossa unilaterale Israeliana presa a quanto sembra come interesse nazionale Israeliano, a torto a mio avviso. Ancorata ad un fondamentale rifiuto per l'identità nazionale Palestinese, il ritiro da Gaza é stato una parte di uno sforzo a lungo termine per negare alla popolazione Palestinese qualsiasi esistenza politicamente independente sulla loro terra.

I coloni Israeliani sono stati ritirati ma i soldati Israelini hanno continuato a controllare tutti gli accessi alla striscia di Gaza attraverso la terra, il mare e l'aria. Gaza é stata mutata repentinamente in una prigione a cielo aperto. Da questo punto di vista, l'Israeli Air Force (ndt: IAF, l'aviazione Israeliana) ha goduto illimitata libertà di sganciare bombe, di generare bang sonici volando bassi e rompendo la barriera del suono, e terrorizzare gli sventurati abitanti di questa prigione.

Ad Israele piace dipingere se stesso come un isola di democrazia in un mare di autoritarismo. Tuttavia, Israele nella sua intera storia non ha mai mosso un dito per promuovere la democrazia da parte Araba e si dato molto da fare invece per intralciarla. Israele ha una lunga storia di collaborazioni segrete con regimi reazionai Arabi per sopprimere il nazionalismo Palestinese. Nonostante tutti gli ostacoli, i Palestinesi sono riusciti a costruire l'unica democrazia genuina nel mondo Arabo con la possibile eccezione del Libano. Nel Gennaio 2006, libere e regolari elezioni per il Consiglio Legislativo dell'Autorità Palestinese hanno portato al potere un governo guidato da Hamas. Lo stato di Israele, comunque, si é rifiutato di riconoscere il governo democraticamente eletto sostenendo che Hamas é una pura e semplice organizzazione terroristica.

Gli USA e l'Unione Europea, senza provare vergogna alcuna, si sono accodati ad Israele nell'ostracismo e demonizzando il governo di Hamas nel tentativo di abbatterlo trattenendo le rendite fiscali e gli aiuti esteri. Si é venuta a creare una situazione surreale che vede gran parte della comunità internazionale imporre sanzioni economiche non contro l'occupante ma contro l'occupato, non contro l'oppressore ma contro l'oppresso.

Come spesso nella tragica storia della Palestina, le vittime sono incolpate per le loro stesse disgrazie. La macchina di propaganda Israeliana persistentemente alimentato la nozione che i Palestinesi sono terroristi, che rifiutano la coesistenza con lo stato Ebraico, che il loro nazionalismo e poco più che antisemitismo, che Hams é soltanto un manipolo di fanitici religiosi e che l'Islam é incmpatibile con la democrazia. Ma la semplice verità é che il popolo Palestinese é un popolo normale con aspirazioni normali. Non sono melgio ma non sono neanché peggio di qualsiasi altro grupo nazionale. Quello che desiderano, sopra tutto, é un pezzo di terra da fare proprio sul quale vivere in libertà e con dignità.

Come ogni movimento radicale, Hamas ha iniziato a moderare il proprio programma politico seguendo la sua ascesa al potere. Dal rifiuto ideologico del suo statuto ha iniziato a muoversi verso la soluzione pragmatica dei due stati. Nel Marzo 2007 Hamas e Fatah hanno formato un governo di unità nazionale che era pronto a negoziare un cessate il fuoco a lungo termine con Israrele. Israele, tuttavia, rifiutò di negoziare con un governo che includeva Hamas.

Ha continuato a giocare il vecchio gioco del divide et impera tra le fazioni Palestinesi rivali. Nei tardi anni 80, Israele ha aiutato Hamas con lo scopo di indebolire Fatah, il movimento nazionalista secolare guidato da Yasser Arafat. Poi Israele inizia ad incoraggiare i leaders corrotti e senza spina dorsale (ndt: pliant nell'originale, letteralmente duttile, flessibile, adattabile) di Fatah a sovvertire i loro rivali politici e religiosi e riprendersi il potere. Neoconservatori aggressivi Americani parteciparono nell'oscuro complotto per aizzare una guerra civile in Palestina. Questa intromissione ha rappresentato un fattore importante per il collasso del governo di unità nazionale e nello spingere Hamas alla presa di potere su Gaza nel Giugno 2007 per previre un colpo di stato di Fatah.

La guerra scatenata da Isreale su Gaza il 27 Dicembre é solo il culmine di una serie di scontri con il governo di Hamas. In un senso più ampio, comunque, si tratta di una guerra tra Israele e la popolazione Palestinese in quanto e la popolazione che ha eletto il partito di Hamas al potere. Lo sopo dichiarato della guerra é indebolire Hamas e intensificare la pressione sui suoi leaders ad accettare un nuove cessato il fuoco sulla base di termini dettati da Israele. Lo scopo non dichiarato é assicurare che i Palestinesi di Gaza vengano visti dal mondo come un semplice problema umanitario e quindi disinnescare (ndt: derail nell'originale, letteralmente deragliare) la loro lotta per l'indipendenza e per avere uno stato.

La tempistica delle operazioni di guerra é stata determinata de espedienti politici. Le elezioni generali sono previste per il 10 Febbraio e, nel rush finale per le elezioni, tutti i principali contendenti stanno cercando un modo per provare la loro durezza. I pezzi grossi delle forze armate si sono dimostrati impazienti di inferire un colpo devastante ad Hamas per rimuovere l'onta rimasta sulla loro reputazione dalla fallimentare guerra contro Hezbollah in Libano nel Luglio 2006. I cinici leaders Israeliani possono anche contare nel supporto cieco da parte dei regimi Arabi filo-occidentali e da parte del presidente Bush nello scadere del suo mandato. Bush si é prontamente sentito in dovere di scaricare tutta la colpa della cisi su Hamas ponendo il veto al Consiglio di Sicurezza dell'ONU su un immediato cessate il fuoco e fornendo ad Israele un pass gratuito per attuare un invasione di terra a Gaza.

Come sempre, il potente Israele sostiene di essere vittima delle aggressioni Palestinesi ma la palese asimmetria di potere tra i due contendenti lascia davvero poco spazio ai dubbi su chi sia la reale vittima. Si tratta decisamente di un conflitto tra Davide e Golia ma l'immagine biblica é questa volta capovolta: un piccolo ed indifeso Davide Palestinese affronta un Golia Israeliano pesantemente armato prepotente e senza pietà. Il ricorrere alla forza bruta dei militari é accompagniato, come sempre, dalla penetrante retorica del vittimismo ed un groviglio di autocommiserazione ricoperto di ipocrisia. In Ebreo questo é conosciuto come la sindrome del bokhim ve-yorim, "crying and shooting". (ndt: ho preferito lasciarlo così ma l'equivalente Italiano é decisamente "chiagne e fotte")

Di sicuro, Hamas non é completamente innocente in questo conflitto. Vedendo negati i frutti della vittoria elettorale e con l'opposizione di un avversario senza scrupoli ha fatto ricorso all'arma dei deboli, il terrore. I militanti di Hamas e della Jihad Islamica hanno continuato a lanciare attacchi con razzi Qassam contro gli insediamenti Israeliani vicini al confine con Gaza fino a che l'Egitto ha negoziato un cessate il fuoco di sei mesi nel Guigno scorso. I danni causati da questi razzi primitivi sono minimi ma l'impatto psicologico é grande e spinge i cittadini a richiedere protezione al proprio governo. Sotto queste circostanze, Israele aveva il diritto di agire in auto-difesa ma la sua risposta alle punture dei razzi Qassam é stata totalmente sproporzionata. I dati non hanno bisogno di commenti. In tre anni dopo il ritiro da Gaza, 11 Israeliani sono uccisi dal lancio di razzi. Dall'altro lato, nel solo periodo 2005-2007, l'IDF ha ucciso 1290 Palestinesi a Gaza compresi 222 bambini.

Qualsiasi siano i numeri, uccidere i civili e sbagliato. Questa regola si applica tanto Israele quanto ad Hamas, ma i crimini Israeliani sono una sfrenata ed incessante brutalità per gli abitanti di Gaza. Israele inoltre mantenne l'embargo su Gaza anche dopo che il cessate il fuoco entrò in vigore fatto che, agli occhi dei leaders di Hamas, rappresenta una violazione degli accordi. Durante il cessate il fuoco Israele ha impedito a qualsiasi merce di lasciare la Striscia di Gaza in palese violazione di un accordo del 2005 e causando un repentino ridimensionamento delle possibilitò di lavoro nella Striscia. Ufficialmente, il 49.1% della popolazione é senza lavoro. Allo stesso tempo, Israele ha ridotto drasticamente il numero di camion che trasportano a Gaza cibo, carburante, bombole di gas per cucinare, pezzi di ricambio per impianti sanitari e idrici, medicinali e attrezzatura medica. E' difficile immaginare come soffrendo il freddo e la fame la popolazione di Gaza potesse proteggere le persone dal lato Israeliano del confine. Comunque sia, rimane sempre immorale, una forma di punizione collettiva che é severamente proibità dalle leggi umanitarie internazionali.

La brutalità dei soldati Israeliani é pareggiata dalla falsità dei loro porta voce. Otto mesi prima dell'attuale guerra su Gaza, Israele ha istituito un National Information Directorate (ndt: ministero della propagnada e la traduzione che mi pare più adeguata). Il messaggio centrale di questo organo di influenza sui media é che Hamas ha infranto il cessate il fuoco; che l'obiettivo Israeliano é la difesa della sua popolazione; e che le forze Israeliano prendono tutte le precauzione atte ad evitare vittime civili ed innocenti. I ciarlatani Israeliani hanno avuto un successo enorme nel far passare questo messagio. Ma, in essensa, la loro propaganda é solo un mucchio di menzogne.

Un largo divario separa la realtà delle azioni di Israele dalla retorica dei suoi portavoce. Non é stata Hamas, bensì l'IDF a violare il cessate il fuoco. Lo fece con un attacco aereo il 4 Novembre in cui rimasero uccisi sei uomini di Hamas. L'obiettivo di Israele non é soltanto la difesa della sua popolazione ma l'eventuale rovesciamento del governo di Hamas a Gaza mettendo la popolazione contro i loro governanti. Lungi dall'aver cura per i civili, Israele é colpevole del bombardamento indiscriminato e di un embargo che dura da tre anni e ha portato gli abitanti di Gaza, ad oggi un milione e mezzo, sull'orlo di una catastrofe umanitaria.

L'ingiunzione biblica dell'occhio per occhio e selvaggia a sufficienza. Ma la pazza offensiva Israeliana contro Gaza sembra seguire la logica di occhio per ciglio. Dopo otto giorni di bombardamenti con il conteggio dei morti che supera i 400 Palestinesi e 4 Israeliani, l'entusiata gabinetto ha ordinato una invasione di terra a Gaza le cui conseguenze sono incalcolabili.

Nessun livello di escalation military garantirà ad Israele l'immunità dagli attachi con i razzi da parte dell'ala militare di Hamas. Nonostante tutta la morte e la distruzione che Israele ha inflitto loro, loro hanno continuato a resistere ad hanno continuato a sparare i loro razzi. Si tratta di un movimento che glorifica il vittimismo e il martirio. Semplicemente, non esiste soluzione militare al conflitto tra le due comunità. Il problema con il concetto di sicurezza come concepito da Israele e che esso nega anche la sicurezza più elementare all'altra comunità. L0unico modo per Israele per ottenere la sicurezza non é sparando ma attraverso trattative con Hamas, che ha ripetutemente esternato la sua disponibilità a negoziare un cessate il fuoco a lungo termine se lo stato Ebreo ritornasse sui confini pre-1967 per 20, 30 o anche 50 anni. Israele ha rifiutato questa offerta e per la stessa ragione rifiutò il piano di pace offerto dalla Lega Araba nel 2002, che é ancora sul tavolo: implica concessioni e compromessi.

Questa piccola recensione dei crimini Israeliani attraverso gli ultimi 40 anni rende difficile resistere alla conclusione che é diventato uno stato canaglia con "un insieme di leaders totalmente privi di scrupoli". Uno stato canaglia viola abitualmente le leggi internazionali, possiede armi di distruzione di massa e pratica il terrorismo - l'uso di violenza contro popolazioni civili per fini politici. Israele possiede tutti e tre questi requisiti; il cappelo calza e se lo devono mettere (ndt: "the cap fits and it must wear it"). Il reale scopo Israeliano non é la coesistenza pacifica con i suoi vicini Palestinesi ma é la dominazione militare. Continua a miscelare gli errori del passato con altri nuovi e più disastrosi. I politici, come chiunque altro, sono certamente liberi di ripetere le bugie e gli errori del passato. Ma non sono obbligati a farlo.



*Avi Shlaim é un professore di relazioni internazionali all'Universita di Oxford ed é autore di "The Iron Wall: Israel and the Arab World" e di "Lion of Jordan: King Hussein's Life in War and Peace".