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Sprechi all'italiana: la farfalla di Pontecagnano

di Ernesto Ferrante - 10/01/2009

Fonte: rinascitacampania

 
Mentre sui media nazionali tiene banco la vicenda Malpensa, in Campania molti si domandano che fine abbia fatto lo scalo “farfalla” di Pontecagnano. Farfalla non per qualche futuristica innovazione nell'architettura, ma per la breve durata della sua vita.

Lo scalo salernitano, denominato “Costa d'Amalfi”, è già arrivato al capolinea, schiacciato da una cattiva politica gestionale e dalla fine della collaborazione con la Orionair che ha fermato tutti i voli per mancato pagamento delle spettanze. E dopo che sono stati bruciati in meno di 4 mesi 1 milione e duecentomila euro in costi di gestione. Il “The End” è stato pronunciato dalla Global Aviation Network che ha comunicato, pochi giorni prima di Natale,di aver sospeso il servizio che assicurava per l'aeroporto di Salerno-Pontecagnano, e che avrebbe dovuto rappresentare per il Cilento e la Costiera amalfitana una nuova occasione di rilancio turistico. I motivi di questa sospensione? Alcuni legati agli scenari economici mondiali, ma molti altri, a quanto pare,derivanti da scelte poco opportune della “politica locale”, così come si legge nel comunicato diramato dalla società. Una contrapposizione fra enti ed istituzioni per la gestione dello scalo (maggioranza pubblica o privata?) che, evidentemente, è stata deleteria: ''La politica locale è stata, in tutti questi mesi, così capace di influire negativamente sul destino dell'aeroporto - è scritto nel comunicato - da rendere la cosa del tutto inspiegabile agli occhi di una società che si stava impegnando con tutte le sue risorse, finanziarie, tecniche e umane, per fare funzionare i voli. L'escalation di scontri, il cui apice è stato il momento in cui si è arrivati a provvedimenti giudiziari gli uni contro gli altri, hanno generato profondo disagio presso il pubblico, un calo della domanda, la convinzione presso molti che l'aeroporto avrebbe chiuso e la presa di posizione di alcuni operatori turistici, soprattutto agenzie del nord Italia, che ''Salerno non funziona'', con conseguente vendita di biglietti su Napoli e disagio per i salernitani. Fattori quali minacce di scioperi, mancanza di segnaletica stradale, carenze infrastrutturali e altre situazioni poco piacevoli non hanno aiutato lo scalo a sostenere i voli di Global Aviation''. Non mancano, inoltre, nel comunicato della Global Aviation, riferimenti a presunti inconvenienti tecnici addebitabili al vettore (Orionair) ed al velivolo usato, un "jumbolino" BAe 146. "Alcuni dei problemi che hanno creato maggiori disagi ai passeggeri - si legge nella nota - sono venuti proprio dal velivolo". La Orionair, però, dal canto suo,come da prassi, ha rispedito al mittente le accuse. L'epilogo, a meno di “miracolosi” interventi esterni,appare scontato:se non ci sarà un accordo tra le parti, si assisterà ad una lunga vicenda giudiziaria. Intanto secondo Augusto Strianese, presidente del consorzio aeroportuale, “l'aeroporto non chiuderà”. Anche per Raffaele De Sio, vice segretario generale della Camera di Commercio salernitana, socio di riferimento nel consorzio di gestione, “queste considerazioni della Global Aviation sono assurde”. Il Consorzio è parte lesa in questa vicenda – ha dichiarato Strianese – e ci si sta già attivando a trovare altre compagnie aeree disposte a garantire il servizio”. Tuttavia, al momento, le ricerche di un altro vettore non hanno dato ancora i frutti sperati nonostante ci siano 49 milioni di fondi europei che dovranno servire ad allungare e migliorare la pista ed 1 milione e 250 mila euro per completare lo start-up della compagnia che si è proposta per i primi voli di linea. Aggiungiamoci poi anche i problemi di occupazione immediata a cui far fronte. Infatti, sono almeno una decina i dipendenti della Gan (Global Aviation Network) che sono impegnati in aeroporto,per non parlare poi dei dipendenti del consorzio che si occupano di antincendio e altri servizi a terra,e che vagano inutilmente all'interno della struttura, perchè per il consorzio "l’aeroporto è aperto". Poi ci sono i quattro assistenti di volo che da giorni ormai non volano più, due assegnati al catering e quattro dipendenti dell’ufficio locale Gan impiegati nelle attività di assistenza ai passeggeri rimasti a piedi e che ora giustamente chiedono di essere rimborsati. Il consorzio vanta crediti consistenti dai suoi stessi soci (tra i tanti anche il comune di Salerno) ma trovare in questa fase investitori privati è molto difficile. Stando alle voci trapelate dagli ambienti istituzionali salernitani, nell'immediato la parte pubblica intende disfarsi delle quote di maggioranza degli enti locali e della camera di commercio ed individuare una partnership con competenze di gestione a cui vendere l’aeroporto. Ventimila tagliandi venduti prima dello stop e 2,5 milioni di euro incassati per Mimmo Volpe, vicepresidente del Consorzio, “sono una buona base su cui ragionare, al di là delle polemiche, degli intoppi e delle difficoltà”. Belle parole, ma occorrono i fatti. Il personale e l'utenza esigono, giustamente, risposte immediate. Il dottor Volpe dovrebbe ricordare, infatti, che tremila persone che avevano comprato i biglietti, da Natale a Capodanno,sono rimaste a terra per l'improvviso stop ai voli, perdendo soldi e tempo, oltre a dover patire enormi disagi...