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OGM, Martino ci ripensa

di Marco Tosatti - 15/01/2009

 
 
Un'intervista del Presidente del Pontificio Consiglio Justitia et Pax appare molto più prudente in tema di Organismi Geneticamente Modificati della posizione seguita dal Vaticano negli ultimi anni.

Sembra che la posizione del Vaticano sugli Organismi Geneticamente Modificati sia diventata più prudente. Nei giorni scorsi il cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio Justitia et Pax, ha detto all’Osservatore Romano che “la carestia e la mancanza di nutrimento devono essere attribuiti alle carenze di distribuzione di cibo abbondante, e non alla sovrappopolazione. La responsabilità della crisi alimentare “è nelle mani di persone senza scrupoli che si focalizzano solo sul profitto e certamente non sul benessere di tutte le persone”. Il cardinale indicava in un sistema di distribuzione più equo e non nella produzione di cibi geneticamente modificati la chiave per affrontare il problema. Poi se si vuole seguire la via degli OGM, aggiungeva, si può, “ma senza nascondersi che è un modo di fare più profitto”. E l’utilizzazione di organismi geneticamente modificati richiede “prudenza”, diceva Martino, perché gli OGM possono in qualche caso aumentare la produzione ma bisogna non abusare del potere di manipolare la natura. Le sue parole sono state lette come un ripensamento rispetto a quelle pronunciate dal cardinale Martino nel 2002 durante una conferenza stampa, in cui sostanzialmente diceva che aveva vissuto negli Stati Uniti per sedici anni, e aveva mangiato anche sostanze geneticamente modificate e che fino ad allora “non c’erano stati effetti indesiderati” ha concluso ridendo. Martino ricordava che durante la guerra doveva camminare a lungo per ottenere un po’ di pane, in cui c’era di tutto, anche polvere di marmo. “Così, quando uno ha fame, si adatta e mangia ogni genere di cose. Naturalmente questo tema (OGM, n.d.a.) deve essere valutato, ma io penso che l’intera controversia sia basata più sulla politica che sulla scienza”. Nel 1999 la Pontificia Accademia delle Scienze aveva dato un assenso prudente alla modifica genetica delle piante, nei limiti in cui i rischi siano “chiaramente seguiti attraverso la chiarezza, le analisi e i controlli”. Nel 2003 un convegno di studio aveva ospitato più relatori a favore degli OGM che contro, in Vaticano. Un nuovo convegno dovrà essere ospitato a marzo dalla Pontificia Accademia delle Scienze, e alcuni critici pensano che sarà sbilanciato a favore della produzione di OGM. Bisogna vedere adesso quanto potrà influire sul tema il ripensamento del cardinale.