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Alitalia destinata a diventare francese

di Andrea Angelini - 16/01/2009

 

 
Alitalia destinata a diventare francese
 

L’italianità di Alitalia tanto sostenuta da Silvio Berlusconi per impostare l’operazione Cai, tra qualche anno sarà l’ultimo dei problemi. La nuova compagnia aerea, creata mettendo insieme i pezzi buoni della vecchia Alitalia e di AirOne e i soldi di una ventina di imprenditori confindustriali, non riuscirà infatti a mantenere quella identità che il suo fautore voleva attribuirgli per supportare le nostre esportazioni e il nostro turismo. Secondo uno studio dell’Istituto Bruno Leoni, un pensatoio ultra liberista, dopo l’ingresso di Air France-Klm nel capitale di Alitalia con una quota del 25%, un ingresso definito “inevitabile”, nel giro di pochi anni la compagnia sarà acquistata dai franco-olandesi. Una incorporazione che si pone all’interno di una logica di consolidamento che è già in atto nel settore del trasporto aereo. Pollice verso anche nei riguardi di un processo di privatizzazione, iniziato 27 mesi fa con il Governo Prodi, e che ha bruciato 1,8 miliardi di euro, definito “uno spreco enorme di denaro pubblico”.
Oltretutto, nota l’Ibl, bisogna tenere presente che la nuova compagnia aerea resterà un piccolo vettore regionale, centralizzato sul mercato interno, che trasporterà solamente 28 degli 850 milioni di passeggeri del mercato europeo. Se gli esperti dicono la loro, i politici, in difesa del proprio campanile, si rimpallano i destini dello scalo più vicino a casa.
Persa la battaglia su Malpensa che la nuova Alitalia ha marginalizzato sui voli internazionali rispetto a Fiumicino, per l’aeroporto varesino si pone adesso la necessità di una liberalizzazione delle rotte. E soprattutto nella sua trasformazione in uno scalo nel quale le amministrazioni locali cercheranno di attrarre il maggior numero di compagnie straniere. Ad incominciare da Lufthansa che potrebbe trasformarlo nel suo quarto Hub europeo per numero di passeggeri imbarcati e smistati. Oltre che di merci. Questa è l’idea anche della Lega che aveva sostenuto con forza la necessità di un accordo tra Alitalia e la compagnia tedesca, pur dovendo poi incassare a denti stretti una soluzione diversa. Ieri, al termine di un incontro con Silvio Berlusconi, Umberto Bossi ha garantito che sullo scalo varesino il governo darà la liberalizzazione delle rotte. “Malpensa vivrà - ha spiegato il Senatùr - perché ha dietro tutta la Lombardia e metà Piemonte, un sacco di gente”.
Quasi sulla stessa linea il presidente di Pirelli e azionista di Cai-Alitalia, Marco Tronchetti Provera. “Faremo il possibile perché Malpensa sia un vero Hub. Per noi, che abbiamo impianti in Lombardia, questo è fondamentale. Ma bisogna che tutte le infrastrutture ferroviarie, stradali e aeroportuali siano organizzate a questo scopo”. Quelle finora che sono mancate e che hanno contribuito ad affossare il destino di Malpensa.