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Pakistan, la retta via? L’offensiva anti-talebana, si sta mostrando molto più difficile del previsto

di Enrico Piovesana - 20/05/2009





L’operazione Rah-e-Rast, La Retta Via, com’è stata ribattezzata l’offensiva anti-talebana, si sta mostrando molto più difficile del previsto

L'operazione Rah-e-Rast, La Retta Via, com'è stata ribattezzata l'offensiva militare dell'esercito pachistano contro i talebani, si sta mostrando molto più difficile del previsto.
Le iniziali dichiarazioni trionfali dei generali pachistani, che nei giorni scorsi sostenevano di aver messo in fuga i talebani di Swat, sono smentite dalle ultime notizie diffuse dagli stessi comandi.

Diecimila civili intrappolati a Mingora. Le truppe governative, con la copertura dell'artiglieria e dell'aviazione, sono impegnate in duri combattimenti casa per casa nelle città di Matta, nell'alta valle di Swat, dove resiste ancora, inespugnato, il quartier generale dei talebani di Peochar (che giorni fa veniva già dato per conquistato dai commando elitrasportati). Si combatte per le strade anche più a valle, a Kanju e Takhtaband, poco lontano dal capoluogo Mingora, dove i talebani si sono asserragliati.
"Le truppe stanno completando l'accerchiamento di Mingora per isolare i talebani dal resto della valle e per impedire loro di scappare dalla città", riferiscono i portavoce militari. Peccato che - come denuncia Human Rights Watch - a Mingora, che preso diventerà un campo di battaglia all'ultimo sangue, sono rimasti intrappolati circa 10 mila civili, senza elettricità, senz'acqua, senza cibo, senza cure mediche, ma soprattutto senza vie di fuga, non solo a causa dell'accerchiamento dell'esercito, ma anche perché i talebani, che hanno minato tutte le vie d'accesso alla città, impedirebbero ai civili di andarsene per usarli come scudi umani.

Molti civili tra le vittime dell'offensiva. "I talebani sono motivati e pronti a morire pur di non abbandonare le proprie roccaforti, quindi l'esercito pachistano è costretto a stanarli casa per casa, strada per strada", ha scritto un noto commentatore politico-miliatre pachistano, Talat Masood. "E' la prima volta che il nostro esercito affronta così i talebani. Nemmeno le truppe Usa in Afghanistan hanno mai fatto nulla del genere. Ovviamente, quando fronteggi il nemico frontalmente, devi mettere in conto un elevato numero di perdite".
Il ministro dell'Interno pachistano, Rehman Malik, ha dichiarato che dal 26 aprile a oggi il governo ha perso 53 soldati e ha ucciso almeno 1.030 talebani. Non una parola sulle vittime civili.
"I bombardamenti dell'artiglieria e dell'aviazione governative, soprattutto nelle prima fasi dell'offensiva, hanno causato elevate perdite tra i civili", denuncia Human Rights Watch. "L'8 maggio proiettili di mortaio e missili sono caduti sui quartieri residenziali periferici di Mingora: sotto le macerie sono rimasti uccisi 35 civili, tra cui 14 bambini e 4 donne. Nessun talebano tra le vittime. L'11 maggio l'esercito ha bombardato Matta uccidendo almeno 8 bambini e 4 donne. Altre vittime civili il 14 maggio in un altro bombardamento governativo sull'area di Takhtaband".

Due milioni di sfollati, come in Ruanda. Ogni giorno di guerra che passa, si aggrava anche il problema degli sfollati. Secondo le Nazioni Unite, dal 2 maggio a oggi un milione e mezzo di nuovi profughi interni si sono registrati all'Unhcr, andandosi a sommare al mezzo milione di sfollati fuggiti da Buner e Dir a fine aprile. "Lo sfollamento di due milioni di persone è una cosa che non si vedeva da tempo, almeno dal genocidio in Ruanda", ha commentato Ron Redmond, dell'Unhcr.
Il governo pachistano, non riuscendo a gestire la situazione, cerca di rispedire a casa il maggior numero di profughi dicendo loro che la situazione nei loro distretti è tornata tranquilla. "Gli sfollati dai distretti di Buner e Dir possono fare tranquillamente ritorno alle loro case: l'esercito ha ripreso il pieno controllo di quelle zone", ha dichiarato ieri il ministro Malik.
In realtà, soprattutto nel Buner, i comandi militari riferiscono di combattimenti e rastrellamenti ancora in corso, in particolare attorno alla roccaforte talebana di Sultanwas.

Ma l'offensiva, su richiesta Usa, si estende. Nonostante le grosse difficoltà e l'elevato costo umano di questa campagna militare voluta dagli Stati Uniti e dalla Nato (ieri il capo di Stato Maggiore pachistano, generale Ashfaz Parvez Kayani, è andato a riferire al quartier generale alleato di Bruxelles), il presidente pachistano Asif Ali Zardari ha annunciato che l'offensiva anti-talebana si estenderà anche alle Aree Tribali. "Swat è solo l'inizio", ha detto Zardari. "C'è una guerra più ampia da combattere: l'esercito sta per andare anche in Waziristan e in tutte quelle regioni".